« Lui (un equilibrato Valerio Mastrandrea) tradisce la moglie (un'algida Bobulova) e si giunge a una serena separazione consensuale. Il marito prima va a stare da un amico, poi rimedia una sistemazione in una pensione a una stella, ma i soldi non bastano mai e al lavoro principale al Comune deve aggiungere delle prestazione extra in un ortomercato. Ma stare in equilibrio in tutto questo dissesto sentimentale e familiare è piuttosto complicato, a volte quasi impossibile. Un film toccante e vero, per un tema purtroppo molto attuale. »

« All'esordio dietro la macchina da presa come regista, George Nolfi trae lo spunto narrativo per questo film da un racconto non notissimo di Philip Dick in cui il tema della predestinazione e del tentativo di opporvisi dominano la scena. Portare questo argomento sul grande schermo non è sicuramente facile, tuttavia il risultato finale è veramente godibile e divertente. Rinunciando a scene violente o sanguinose, il regista costruisce una storia ricca di azione, ma anche di humour e romanticismo. Da vedere! »

« Leslie Nielsen è un poliziotto tutto di un pezzo. Molto fantasioso (anche troppo) nell'approccio ai casi e nella spietata (si fa per dire) caccia ai criminali, fa più pasticci che altro, comunque regalando risate agli spettatori, mediamente un po' annoiati da questo genere di sequel. Le gag si susseguono a un ritmo discreto, anche se mancano spesso di originalità. La ripetizione dei pretesti umoristici dopo qualche decina di minuti di film abbassa la nostra soglia di attenzione, e la pellicola nell'insieme rischia di perdere di interesse. Nonostante i film della saga siano tre, da molti punti di vista sembra sempre la stessa storia! »

« Pur essendo un fan di Eddie Murphy la visione di questo film si è rivelata una vera e propria delusione, soprattutto per il linguaggio, inutilmente scurrile, e per la violenza, eccessiva per questo genere di pellicole progettate più per far ridere che per assistere a scene crude. L'abilità di Murphy a mio parere qui è stata fortemente limitata dal raggio d'azione di Nick Nolte, che come attore e come personaggio ha cercato con decisione di primeggiare. Solo lo spunto narrativo di far uscire di prigione un delinquente (anche se simpatico...) per fargliene scovarne un altro, con il quale aveva "lavorato" in passato, è di qualche pregio. Nel complesso però sono rimasto deluso. »

« Dopo cinque anni un uomo torna a casa come se se ne fosse andato il giorno prima. In realtà però ha incolpevolmente perso la memoria per un incidente, e al ritorno trova la moglie accasata con un altro uomo e la figlia, nata appena dopo il suo incidente e che quindi non ha mai conosciuto. Ovviamente il suo ritorno viene mal interpretato dalla consorte, ma il tempo giocherà successivamente in suo favore. Una storia sia comica che malinconica, che fa ridere e riflettere al tempo stesso, nata da un soggetto curioso e originale. »