« Collateral è un allucinato viaggio attraverso un incubo metropolitano che assume la forma seducente e inquietante di Tom Cruise. Grandissimo Mann, uno dei pochi registi che riesce a parlare della nostra realtà attraverso forme quanto mai spettacolari. »
« Straordinario film di denuncia sulle condizioni disumane delle carceri statunitensi degli anni '30 (solo? ) , dall'eccellente tenuta narrativa, con un grande Paul Muni e un finale che rimane impresso nella mente e nel cuore. »
« Nella Bologna degli anni '30 Michele è un pittore mancato che fa il professore in un liceo. Tutte le sue speranze di riscatto sono riposte nella figlia Giovanna, la quale però soffre di disturbi mentali che avranno gravi conseguenze.
Il ritratto di Michele, di Giovanna e degli altri personaggi è ben definito e collocato in una congiuntura storica tanto importante per il paese; questa resta sullo sfondo senza diventare protagonista e nello stesso tempo fa risaltare i contorni della vicenda narrata. Una vicenda della quale la regia evita con abilità gli eccessi narrativi cui avrebbe potuto dare luogo, ma, nello stesso tempo, si ha la sensazione che manchi quello scatto in più, che possa permettere al film di rimanere a lungo nella memoria e nel cuore dello spettatore. »
« Le confessioni di Derek Jarman malato di AIDS sono veicolate da uno schermo sempre inesorabilmente blu. Lo schermo cinematografico o televisivo si dissolve nell'uniformità di un unico colore; il dramma narrato anche attraverso la musica diventa quel colore e quello schermo; l'esperienza è quasi insostenibile per lo spettatore, ma questa nella sua essenzialità riesce infine a coinvolgere ed emozionare. »
« Ogni film di Woody Allen merita di essere visto, anche i cosiddetti "minori". Qui siamo di fronte a una ronde dei sentimenti, che ha per protagonisti un bel quartetto di interpreti - tra i quali gli spagnoli, e soprattutto la Cruz, superano in bravura le americane - e una bella città. Quest'ultima in particolare costituisce un set dolce e solare, come non spesso si vede nel cinema del Nostro. La girandola dei sentimenti è analizzata e descritta con l'ironia inconfondibile che sempre caratterizza il cinema di Allen. Tale ironia, però, si stempera in un finale amaro: in fondo tutto rimane uguale a come era partito, senza un reale cambiamento, un progresso in nessuno dei personaggi, facendo spegnere così il sorriso sul viso dello spettatore. »
« Fellini ci porta nel mondo della sua Rimini, quella dell'infanzia tante volte rievocata nelle sue splendide opere, e lo fa da par suo, con quello stile visionario e inconfondibile che l'hanno reso celebre in tutto il mondo. Capolavoro. »
Regia di Michael Mann - Universal Pictures
Regia di Mervyn LeRoy - Ermitage Cinema
Regia di Pupi Avati - Medusa Home Entertainment
Il ritratto di Michele, di Giovanna e degli altri personaggi è ben definito e collocato in una congiuntura storica tanto importante per il paese; questa resta sullo sfondo senza diventare protagonista e nello stesso tempo fa risaltare i contorni della vicenda narrata. Una vicenda della quale la regia evita con abilità gli eccessi narrativi cui avrebbe potuto dare luogo, ma, nello stesso tempo, si ha la sensazione che manchi quello scatto in più, che possa permettere al film di rimanere a lungo nella memoria e nel cuore dello spettatore. »
Regia di Derek Jarman - Cecchi Gori Home Video
Regia di Woody Allen - Medusa Home Entertainment
Regia di Federico Fellini - Warner Home Video