Tutte le recensioni di R.Paolo

« Il soggetto è tratto dal fumetto omonimo dello stesso regista, ma viene tralasciata la minuziosa descrizione dell'ambiente post-apocalittico e il suo degrado, che invece ha ampio spazio nel fumetto. Ciò non toglie nulla alle atmosfere suggestive che, accanto al ritmo frenetico e alla cura dei dettagli, fanno di Akira un capolavoro non solo del cinema di animazione ma del cinema in generale.
Poco tempo dopo la sua uscita, questo film è diventato un fenomeno di culto in tutto il mondo, dopo anni di immeritato oblio dell'animazione giapponese da parte dell'occidente. »

« Lontano sia dai toni disneyani che dal comune stile degli "anime" giapponesi, è un'opera fortemente drammatica, che trascende il dato storico della seconda guerra mondiale per denunciare le violenze subite soprattutto dai bambini, in ogni luogo e in ogni tempo. Il film riscuote un grande successo di critica e di pubblico per la capacità di trattare un argomento duro e scomodo e per il disegno fortemente realistico. Dalla vicenda emerge con forza il tema della memoria, unica forza in grado di mantenere in vita gli affetti e le speranze. È evidente il riferimento, per le generazioni future, alla tragedia di Nagasaki e Hiroshima. »

« Il film è stato girato da un ex animatore disneyano, Don Bluth, ed è stato prodotto anche dal lungimirante Steven Spielberg.
Al centro della vicenda c'è il mito del Sogno Americano, ben rappresentato dalla canzone "Mai dire mai" che viene insegnata al piccolo Fievel da un volatile newyorkese. Le musiche, davvero di ottimo livello, e soprattutto le canzoni, che diventeranno dei classici, contribuiscono non poco al successo del film. Il livello tecnico e figurativo è altissimo e, nonostante si notino affinità con le scelte Disney soprattutto per quanto riguarda i personaggi di contorno, il film si caratterizza per un ritmo narrativo molto frenetico, caratteristico delle opere di Bluth. »

« Si presenta come un classico, sia dal punto di vista grafico che da quello narrativo, e anche la scelta dei personaggi secondari che offrono un contrappunto comico alle vicende dei protagonisti rientra nei canoni Disney. Un elemento di novità è invece dato dalla scelta di adottare un minor antropomorfismo nella definizione grafica degli animali. Il film vuole essere un apologo contro il razzismo e a favore dell'amicizia, e ha ottime scene oltre a personaggi molto convincenti. I paesaggi, come spesso accade nei film Disney, sono godibili e affascinanti. »

« Sceneggiato e diretto dall'americano Martin Rosen, ma prodotto in Inghilterra, questo film si inserisce nel clima di grande fermento presente nel cinema di animazione inglese, con la scelta originale di non rendere umani gli animali protagonisti, sulla scia di quanto già fatto da "La fattoria degli animali". Il film è tratto da un romanzo di Richard Adams, ed è un apologo contro la guerra e i totalitarismi: la collina che i conigli cercano di raggiungere diventa il simbolo di una libertà ideale. Nonostante alcune scene ricordino la mano Disney, Rosen non sorvola sulle scene cruente, mostrando invece la guerra in tutte le sue atrocità. »

« Pur non rappresentando una delle vette più alte della produzione Disney, dal punto di vista creativo e tecnico rimane pur sempre un classico. A dare vita alle imprese dell'arciere di Nottingham è una galleria di personaggi antropomorfi: volpi, orso, tasso, leone, lupo, serpente. È particolare la struttura del film, in cui le gesta di Robin e dei suoi amici vengono introdotte dalle ballate di un gallo, in omaggio ai cantastorie medievali. Non sarà sfuggito agli spettatori più attenti che alcune scene sono recuperate e riadattate da altri classici Disney, (Biancaneve, Gli Aristogatti, Il libro della giungla), tutto per contenere i costi di produzione. Le musiche come sempre sono di ottimo livello. »

« Il film è un viaggio onirico e visionario, che rimanda ad Alice nel Paese delle meraviglie; è disegnato interamente a mano, infatti il computer è utilizzato solo per la colorazione, e si impone per lo straordinario impatto visivo ed emotivo e per la cura per il dettaglio, tipicamente giapponese. Tanti sono i temi presenti: il viaggio della bambina inteso come rito di passaggio all'adolescenza, l'onnipotenza del dio denaro, l'ingordigia, la progressiva distruzione dell'ambiente. I riferimenti culturali spaziano dal cinema alla mitologia greca, dalla favolistica occidentale fino alla tradizione scintoista. »

« Al momento della sua uscita, il film, tratto dalla favola omonima di Rodari, ha fatto sperare in una rinascita del cinema italiano d'animazione. Proprio per la volontà del regista di creare un film semplice si rivela un ottimo prodotto, una favola per bambini che, anche grazie alle colonna sonora di Paolo Conte, risulta piacevole e divertente. L'originalità rispetto alle animazioni americane è evidente, ed è dovuta sia alla regia che alle soluzioni poetiche adottate che alla storia delicata di Rodari. L'ottima grafica è un altro punto di forza del film, che si presenta come un prodotto orgogliosamente europeo. »

« Inutile negare che la curiosità era tanta, quando questo film uscì nelle sale, e l'aspettativa non rimase delusa, almeno dal punto di vista tecnologico e spettacolare: gli effetti speciali e le riprese, unite all'utilizzo del 3D, ne fanno un'opera suggestiva e affascinante che trascina lo spettatore in un mondo magico. Non altrettanto si può dire della sceneggiatura, non molto originale: la trama è semplice e lineare e i temi trattati non sono svolti con originalità. Tutto si concentra sulle tematiche dell'incontro con un'altra cultura, dell'innamoramento e della scelta di schierarsi al fianco della nuova società contro i cattivi esponenti della vecchia cultura (detto così non vi ricorda "Balla coi lupi", "L'ultimo samurai", "Pocahontas"?). L'impressione è che non ci siano colpi di scena a sorpresa, che si sappia già in anticipo cosa accadrà e come andrà a finire la storia. Il cast però è ottimo e resta comunque un film da vedere, soprattutto per la sua spettacolarità. »

« Il film è ispirato alle magiche atmosfere de "Le mille e una notte" e all'immaginario piratesco e avventuroso della Hollywood classica. Al centro della storia c'è Sinbad, filibustiere simpatico e sfrontato, che prende coscienza del valore dell'amicizia. Un ruolo non secondario ha anche la protagonista femminile, la bella principessa Narina, eroina libera e coraggiosa. Ottimi anche i personaggi di contorno, come la mascotte Spike, il cagnolino e la ciurma dei pirati. Ci si lascia catturare dal ritmo delle avventure, accompagnate da un'ottima colonna sonora. A livello tecnico accanto all'animazione tradizionale 2D è usata l'animazione digitale tridimensionale. »