Tutte le recensioni di R.Paolo

« Ispirato a un racconto di Felix Salten, Bambi è un film sulla natura e le sue leggi, interpretato per la prima volta in casa Disney da soli animali (la presenza dei cacciatori è sottolineata solo dagli spari). Il film segue la vita di Bambi nella foresta, con l'alternarsi delle stagioni, chiara metafora dell'evoluzione della vita. È la prima volta che, in un film Disney, il tema della morte viene toccato così direttamente e drammaticamente. Straordinaria per l'epoca (siamo nel 1942) la cura del disegno e dei fondali. Disney, inoltre, voleva creare figure animate che riproducessero perfettamente i movimenti degli animali, quindi ha fatto documentare intensamente gli animatori con visite a zoo e visione di documentari e di animali dal vivo. »

« Dumbo è un elefantino che nasce con due enormi orecchie, per cui dapprima subisce la derisione degli altri animali del circo in cui vive. Viene protetto dalla madre finché non impara che le sue strane orecchie possono diventare il suo punto di forza, e che grazie ad esse riesce a volare. Dumbo non parla mai per tutto il film, una bella sfida per un personaggio principale, in contrasto con l'amico chiacchierone, il topino Timoteo. Questo film, che ha ormai più di settant'anni (è il quarto film d'animazione realizzato dalla Disney, e risale al 1941), dura poco più di un'ora ma resta sempre vivo nel cuore degli spettatori per la delicatezza e la tenerezza della storia che racconta. »

« Il film è la rivisitazione disneyana di una delle leggende che maggiormente ha influenzato l'immaginario del cinema di avventura: la ricerca del mondo perduto di Atlantide. L'idea del viaggio come sfida e superamento dei confini è al centro di questa avventura. Atlantis riunisce in un'unica pellicola disegni fatti a mano (nel caso dei personaggi) e computer grafica (per i sottomarini e gli effetti di luce). Per creare l'ambiente di Atlantide, molta importanza viene data anche ai suoni e al linguaggio, infatti viene creato un alfabeto originale e molte parole nuove. »

« La "celeste Aida" protagonista dell'opera di Verdi rivive in questa versione animata tutta italiana. La vicenda, ispirata molto liberamente al libretto originale, trasporta l'azione dall'Egitto all'immaginaria Arborea, un mondo popolato da esseri che vivono tra gli alberi in perfetta armonia con la natura. Le immagini, di grande effetto, vengono realizzate utilizzando tecniche di animazione 3D fuse con l'animazione tradizionale. Tra i personaggi da segnalare Kak, figlio del Gran sacerdote, capace di strappare il sorriso con le sue battute comiche. Una menzione doverosa per le musiche originali, che sono del maestro Morricone. »

« IL film, pur rispettando la classica linearità e delicatezza del personaggio di Winnie the Pooh, ha un ritmo avvincente e personaggi molto ben descritti. Anche le ambientazioni vanno di pari passo con le emozioni del protagonista Tigro, luminose e serene quando lui è felice, cupe e tempestose nei momenti di tristezza. Ogni personaggio, pur essendo un animaletto di pezza, ha la sua peculiarità: Tigro è il più allegro e spensierato, Winnie è simpatico ma un po' ingenuo, il coniglio Tappo è l'intellettuale, il maialino Pimpi è gentile e mansueto, l'asinello Ih-Ho altruista e docile, per citare solo i principali. »

« Per questo film la DreamWorks sceglie una storia di avventura e amicizia, con un'ambientazione dal sapore mitico ed esotico: la città d'oro di El Dorado. Dopo diverse avventure i due protagonisti vengono scambiati per divinità e venerati come tali, ma rinunceranno alle ricchezze scoprendo che l'amicizia e la giustizia sono valori più importanti. La caratteristica principale del film è che la storia è portata avanti da personaggi che di solito rivestono ruoli secondari: spalle comiche, aiutanti maldestri e così via diventano, per una volta, i protagonisti dell'avventura. »

« Lungometraggio Disney ambientato nel mondo delle civiltà precolombiane, è un'ironica riflessione sul potere e sul valore dell'amicizia. Il film si avvale di un sapiente uso del disegno tradizionale, preferito al digitale e capace di esaltare i sentimenti dei protagonisti. Si segnala, inoltre, per la caratterizzazione dei personaggi, dai volti e dai corpi a volte caricaturali e per il montaggio serrato, con dialoghi veloci. Molta attenzione è riservata alle coreografie dei numeri musicali, mentre non ci sono brani cantati. La colonna sonora porta la firma di Sting. »

« La grande estinzione dei dinosauri rivive in questo kolossal Disney che si distingue dai classici film per la rinuncia all'happy ending e per l'inserimento di un finale meno conciliante: l'estinzione non si può impedire, ma si può comunque imparare a vivere in armonia e fratellanza. Il film si caratterizza anche per l'utilizzo di ambientazioni cupe e per il trattamento esplicito del tema della morte. Scompaiono anche i classici numeri musicali e vengono attenuati i ruoli degli abituali personaggi che fungono da spalla comica ai protagonisti. »

« La serie televisiva più trasgressiva e atipica dell'animazione americana arriva nelle sale con questo film che si caratterizza per una scelta stilistica che predilige il disegno grezzo (ricorda vagamente i personaggi di Schultz) e la bidimensionalità spinta al'estremo, in contrasto con un dialogo sferzante ed eccessivo che non si ferma davanti a nulla, nemmeno di fronte ad argomenti delicati come la morte. Il tema della censura permea il soggetto del film, con una feroce critica alle velleità educative e perbeniste delle associazioni di genitori, della società e del governo stesso. »

« "Pacific Rim" è innanzitutto un collage, di straordinario impatto visivo anche grazie all'ottimo uso del 3D, di tante suggestioni fantascientifiche, con figure e situazioni riproposte come citazioni. Si va da Avatar a Robocop e Terminator per il rapporto uomo-macchina fino agli anime robotici della fine degli anni Settanta (Goldrake, Mazinga, ecc.)
Gli scenari sono incredibilmente realistici, così come i mostri, che vogliono essere un omaggio al più grande di tutti, Godzilla, di cui il regista riprende molte situazioni tipiche, dal design all'indifferenza nei confronti dell'umanità.
Quello che delude è la sceneggiatura, esile e debole specie nella seconda parte; è ben curata l'azione ma poco l'introspezione dei personaggi: i due attori principali incidono poco e sia il legame che si instaura tra loro sia la loro rivalità (che strizza l'occhio a "Top Gun") non sono sviluppati pienamente e sono gestiti in modo banale nella sceneggiatura. D'altra parte si sa che Del Toro ha sempre avuto difficoltà nel rendere credibili i personaggi e le svolte del racconto. »