Tutte le recensioni di R.Paolo

« "Il Re Leone" è il primo film Disney basato su un soggetto originale e non adattato da una favola classica o da un romanzo, ed è privo di personaggi umani. I paesaggi del continente africano sono resi con grande cura e fedeltà, creando una particolare suggestione, nel rispetto delle luci e dei colori originali dei luoghi. Un altro punto di forza sono le scene comiche di Pumbaa e Timon e la loro canzone "Hakuna Matata", che non sfigura nemmeno di fronte alle canzoni di testa e coda scritte da Elton John.
Da notare che nel film è presente un evento tragico, la morte di Mufasa, evento molto raro nella Disney (si ritrova solo in "Bambi"). Una scena molto suggestiva è quella della zampa di Simba sull'impronta lasciata dal padre a testimoniare l'importanza del rapporto padre-figlio »

« Dopo una serie di storie dal ritmo pacato, in questo film è evidente il gusto per le grandi scene d'azione, come la fuga dalla grotta sul tappeto volante o gli inseguimenti dei protagonisti nelle strade del mercato. Grazie all'uso della computer grafica e di moderne tecnologie, anche il tappeto volante diventa un protagonista. I tratti dei personaggi non sono morbidi come al solito ma più spigolosi. Non mancano gli omaggi a personaggi famosi, durante le trasformazioni del Genio, e le citazioni di altri film Disney, come quando il Genio estrae il granchio Sebastian da un libro di ricette. »

« Nel film sono presenti elementi che verranno ripresi anche in successive animazioni: una protagonista femminile che vive una tormentata storia d'amore, l'intolleranza verso il diverso e i personaggi di contorno rappresentati con tratti umani (i soprammobili del castello), alcuni dei quali in ruoli di grande effetto. Si distingue dalle precedenti animazioni Disney per l'uso massiccio della computer grafica, che consente di creare scene indimenticabili quali quella del ballo nel salone e la canzone "Stia con noi" con relativo show musicale dei soprammobili. Oltre ai due Oscar musicali è stato il primo film d'animazione a entrare nella cinquina per il miglior film in assoluto. »

« Per rappresentare la storia del celebre arciere di Nottingham sono stati scelti degli animali che sono stati umanizzati: volpi, orso, tasso, conigli, tartarughe per i buoni, leone, lupo, serpente per gli usurpatori (però anche re Riccardo è un leone) .
Ogni parte della storia viene introdotta e cantata da un menestrello, un gallo, che vuole essere un omaggio ai cantastorie medievali. Le musiche e le canzoni sono, come sempre, di buon livello. Dal punto di vista grafico e tecnologico si può considerare un classico, senza utilizzo di grafica digitale, però alcune scene sono recuperate e riadattate da altri classici Disney (Biancaneve, Gli Aristogatti, Il libro della giungla), in nome della necessità di contenere i costi di produzione. Nonostante questo, pur non essendo un capolavoro, è un film gradevole e divertente, ovviamente a lieto fine. »

« Ispirato – con molta libertà – alla leggenda secondo cui una delle figlie dello zar Nicola II sarebbe scampata all'eccidio della famiglia Romanoff, il film è un lungometraggio storico che ha l'intento di lanciare la Fox nel mercato dell'animazione. Per questo film, pensato anche per un pubblico adulto, i registi studiano a fondo la cultura dell'epoca, l'inizio del ventesimo secolo, per riprodurre con grande fedeltà sfondi, dettagli, arredamenti e scene di massa. Nel film compaiono le versioni animate di personaggi famosi, da Freud a Lindberg fino a Monet; particolarmente riuscito e apprezzato il personaggio del pipistrello Bartok, che due anni dopo avrà anche un film tutto suo realizzato dagli stessi registi. »

« Per essere un film Disney è piuttosto diverso da quanto visto fino alla sua uscita: gli animali, comprimari degli uomini, ma solitamente nel cuore degli spettatori, non parlano e sono relegati in secondo piano, inoltre è l'unico film Disney che non ha un lieto fine. La storia è tratta da un episodio vero e ha caratteristiche vicine al musical. A livello grafico segue le scelte tecnologiche di computer grafica inaugurate con "La bella e la bestia", evidenti soprattutto quando compare il personaggio di Nonna Salice, un albero con le fattezze di una vecchia saggia.
Al lieto fine penserà il seguito, distribuito solo in home video, in cui tutto verrà sistemato. Come quasi sempre, la Disney si è aggiudicata i due premi Oscar dedicati alla musica. »

« Il fatto che la protagonista attraversi un tunnel e si ritrovi in un mondo fantastico è una chiaro riferimento ad "Alice nel Paese delle meraviglie". Accanto al tema del viaggio che diventa un rito per passare dalla fanciullezza all'adolescenza, troviamo l'onnipotenza del dio denaro, l'ingordigia, la progressiva distruzione dell'ambiente.
Dal punto di vista grafico il computer è utilizzato solo per la colorazione: tutte le scene sono disegnate interamente a mano, con estrema cura per i dettagli, come da tradizione giapponese. Ne risultano un impatto visivo ed emotivo straordinari. »

« Lo stesso autore del manga omonimo dirige quest'animazione fantascientifica realizzando un prodotto piuttosto diverso dal manga soprattutto per la sintesi di alcune parti e l'eliminazione della minuziosa descrizione dell'ambiente post-apocalittico e del suo degrado, che invece hanno ampio spazio nel fumetto. Le atmosfere sono suggestive, il ritmo frenetico e i dettagli curati con la solita attenzione nipponica e fanno di "Akira" un capolavoro del cinema in generale. Grazie a questo film l'animazione giapponese ha ritrovato visibilità anche in Occidente dopo essere stata trascurata per anni. »

« Questo film segna il ritorno della Disney, dopo molti anni, alla trasposizione in animazione di fiabe classiche. Il film ebbe un successo enorme e ciò in parte si deve anche alla scelta di adottare come stile il musical, scelta che garantisce successo ancora oggi.
Le musiche sono di qualità ottima, la colonna sonora vince l'Oscar e anche il pezzo "Under the sea" vince come miglior canzone. Come nella tradizione Disney, il film si conclude con un lieto fine: i protagonisti coronano il loro amore dopo svariate peripezie. Divertenti i personaggi di contorno, come il pesciolino Flounder e soprattutto il granchio Sebastian che si esibisce in un Calypso. Come sempre gli sfondi, questa volta i modi sottomarini, sono resi in modo impeccabile. »

« Trent'anni dopo "La bella addormentata nel bosco" la Disney torna a produrre un film d'animazione ispirato a una fiaba classica. Il successo della "Sirenetta" segna l'inizio di una nuova epoca per la Disney, che impone sul mercato uno stile ancora oggi attuale che privilegia il musical, tralasciato invece dal cinema tradizionale. A differenza della fiaba di Andersen il film si conclude con il lieto fine e il coronamento della storia d'amore fra i due protagonisti. Sono molto divertenti i personaggi animali di contorno, come il granchio Sebastian. Pienamente riuscita anche l'operazione di rendere credibile il mondo sottomarino. La canzone "In fondo al mar" ha vinto l'Oscar e il film è stato premiato per la migliore colonna sonora. »