Tutte le recensioni di R.Paolo

« La protagonista Merida colpisce sia visivamente per la sua chioma lunga, riccia e rossissima, sia caratterialmente, perché rivede le caratteristiche della principessa classica: è un maschiaccio, per nulla rispettosa del galateo che una buona principessa deve osservare, e vuole affermare la sua volontà contro tutto e tutti, seguendo le sue convinzioni. Non a caso la prima parte del film, in cui si scontrano la figlia ribelle e la madre severa, preoccupata e ansiosa, è la più divertente, con un ritmo a volte incalzante. Visivamente è un lavoro incantevole per la capacità di rendere le ambientazioni con una sorprendente ricchezza dei dettagli e una buona luminosità dei colori. »

« Un film che vuole rendere omaggio a quella generazione di videogiochi con cui sono cresciuti i ragazzi nati tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, che saranno contenti di riconoscere le molte citazioni di cui il film è arricchito. Chi non vorrebbe poter cambiare la propria vita, specie se quello che si fa non piace più e il proprio "ruolo" sta stretto? Questa è domanda alla base di questo lungometraggio curioso e divertente, forse non semplice per i più piccoli che ancora non conoscono i videogiochi ma comunque impegnato nel trattare i temi dell'amicizia, del bullismo "adolescenziale" e della diversità.
Ottima, come sempre, l'animazione a più livelli. »

« Tratto da un classico dei libri per l'infanzia del Dr. Seuss, questo cartone è un gioiellino dell'animazione digitale ambientato in un mondo fantastico traboccante di colori pastello. I temi trattati sono molti: dall'amicizia, alla lealtà, alla solidarietà, all'onestà, alla famiglia e al delicato e sempre complesso rapporto padre-figlio. Protagonista indiscusso del film è Ortone, un tenero, simpatico e irresistibile elefante che nonostante la fifa sfida l'intera foresta pur di salvare le minuscole vite dei "Chi-non-so". È molto divertente, a volte anche commovente, ed è indirizzato soprattutto ai più piccoli e ai grandi che non vorranno perdere un'affascinante occasione per tornare bambini. »

« Cosa non fa fare l'amore? Se viveste in una città bunker dove si respira aria artificiale perché intorno con esistono più alberi e verde e la vostra bella vi svelasse il desiderio di toccare un albero, non sfidereste i divieti per uscire dalla città per trovarlo? Il film è una bella storia che tratta i temi dell'amicizia, dell'importanza dell'ambiente, dell'ecologia, del disboscamento e dell'inquinamento industriale, e insegna ad avere il coraggio delle proprie azioni, nonché il valore dell'amore e della lealtà. Ma la prima cosa che salta all'occhio guardando il film sono l'infinità di colori pastello utilizzati e la grafica digitale 3D, davvero sorprendente sopratutto nella resa ottimale della profondità. »

« Con questo film la DreamWorks si rivolge a un pubblico più adulto, soprattutto perchè "Z" è un personaggio perfettamente ritagliato su Woody Allen, attore che dà atteggiamenti e voce al protagonista. Il formicaio dove lavora Z è claustrofobico, rimanda al cinema espressionista e in particolare a "Metropolis" di Lang, mentre gli esterni sono molto realistici e con forte luce, il tutto grazie all'animazione digitale. Se lo si confronta con il contemporaneo "A bug's life" questo film non regge il paragone, anche perchè l'altro l'ho trovato decisamente più adatto a bambini. »

« Trasferta orientale per la Disney, che prende spunto per il film dal personaggio di Mulan, ragazza che per salvare il padre disobbedisce e va a combattere al suo posto, rischiando la vita. Nella cultura cinese Mulan è simbolo di patriottismo ed esempio di donna e figlia valorosa.
È evidente il messaggio del film: solo lottando e mettendosi in gioco si possono superare i propri limiti e si può cambiare il mondo. Non mancano tuttavia momenti di comicità in stile Disney, ed è anche presente la storia d'amore a lieto fine fra Mulan e il comandante Shang. »

« Uno dei rari film Disney che si apre con una tragedia: la perdita della mamma di Nemo; tuttavia la carta vincente è la perfetta miscela di tecnica, sceneggiatura e fantasia, capace di catturare spettatori piccoli e adulti e di appassionarli alle vicende del pesciolino Nemo. La vittoria dell'Oscar per la miglior animazione è un premio al grande sforzo tecnologico della Pixar, in quanto il film tocca vertici altissimi nell'animazione 3D. Divertentissimi i personaggi spalla, dalla svampita Dory agli amici dell'acquario. A proposito: avete notato che nello studio del dentista ci sono il pupazzo Woody e la bambina Boo di "Monsters&co"? »

« La scelta di ambientare il film in piena guerra fredda permette al regista di riproporre l'atmosfera cupa e sospettosa del periodo in questione; anche il disegno e le scelte stilistiche rispecchiano l'estetica dell'epoca. Il gigante è animato in digitale, per creare maggior distacco anche a livello visivo, mentre per gli uomini viene usata la tecnica classica. È sicuramente ben riuscita la caratterizzazione del gigante, specie se si pensa che il suo unico mezzo di espressione sono i grandi occhi e la loro luminosità. Anche i colori sono usati in modo simbolico per sottolineare l'emotività delle scene, per cui la foresta può passare dai toni freddi e paurosi del blu e quelli caldi e accoglienti dell'arancione »

« Prendendo liberamente spunto dal mito della vita di Hercules, la vicenda ruota intorno all'idea che la forza e il potere siano doni che vanno guadagnati e meritati, e che anche quando sono innati è comunque necessario fare un percorso di formazione per capire che da soli, senza il cuore, non sono sufficienti a fare di un uomo un eroe, dato che anche un eroe senza l'amore non ha una vita vera. Non mancano gli abituali numeri musicali e le trovate comiche, il disegno riprende lo stile classico Disney, morbido e tondeggiante, ma aggiunge una certa spigolosità delle forme. »

« Il film è graficamente di ottima fattura, ispirato alla tradizione disneyana ma con una sua originalità; tuttavia non ebbe un gran successo al botteghino anche se le premesse erano buone: basato sulla storia vera e commovente del cane husky Balto, che nel 1925 guidò una slitta per miglia fra la neve e il ghiaccio per portare medicine ai bambini di una città dell'Alaska rimasta isolata. Il protagonista del film è un cane randagio a metà fra cane e lupo, che per questo viene rifiutato dai suoi simili; in questo ricorda le atmosfere di Zanna Bianca di Jack London. Curioso vedere, nel prologo del film, la bambina salvata dai medicinali di Balto che porta la nipotina a omaggiare la statua dell'eroico animale. »