« Padre Maurizio esorcizza una signora posseduta, ma gli rimane in eredità il diavolo Giuditta, che continuerà a tormentarlo e a imbarazzarlo davanti agli altri chierici. Giuditta poco alla volta imparerà diverse cose della vita che non conosceva e l'incontro con una signorina che si rivelerà anch'essa una diavolessa lo porterà alla conoscenza della passione e dell'eros. Un film abbastanza deludente in quanto la trama è carente e la comicità non dilagante: se escludiamo le scene in cui Benigni fronteggia la sua stessa prorompenza sessuale si ride ben poco. »

« Una commedia semplice e a tratti divertente, anche se le scene che fanno davvero ridere sono ben poche (soggettivamente parlando). Pieraccioni mischia sogni e ideali con attimi di politically uncorrect, con un risultato poco credibile e spesso forzato. Si salva per il clima giocondo che crea l'uso del dialetto toscano. »

« Film a tratti comico (nonostante il muto) e commuovente (il dramma dell'abbandono da parte della madre e l'attaccamento tra il monello e Charlotte sono rappresentati degnamente), con punte di lirismo onirico - teologico (la bellissima scena in cui il quartiere si trasforma in una visione del paradiso e si popola di angeli). »

« Tutto ruota intorno al mistero storico in questo film che si innesta nel filone dell'avventura alla Indiana Jones. Il misterioso tesoro che dagli antichi egizi venne tramandato, di guerra in guerra, alle potenze egemoni di turno, per giungere alla nascente nazione americana, è l'oggetto multimiliardario della ricerca. In mezzo si scorgono tracce appena accennate di vicende a cavallo tra storia e leggenda, come quelle che riguardano l'ordine dei templari (che sarebbe stato custode del tesoro ai tempi delle crociate) e la massoneria. Tanta storia americana, questa invece ben delineata ancorchè con trasporto scolastico. Con tutte le riserve filologiche del caso preso come action movie d'avventura il film di Turteltaub non può che risultare coinvolgente e spesso molto divertente, Cage in testa. Attori non protagonisti di spessore come Keithel, a capo della squadra dell'FBI che segue il caso, e Voight. »

« Un thriller costruito in modo impeccabile, grazie al soggetto di Grangè. Il ritmo è incalzante e la storia avvincente. Una buona interpretazione, anche se non eccezionale, da parte dei due attori protagonisti e una buona regia di Kassovitz, che approfitta delle ambientazioni suggestive per delle splendide inquadrature aeree. »

« Film lirico e idealista, che accende gli animi nella sua forte ma implicita denuncia del sistema. Salles per mezzo del Che attacca la frivolezza del mondo: i due giovani che viaggiano "per viaggiare" saranno sconcertati e senza parole quando dovranno confrontarsi con chi viaggia "per cercare lavoro". Ognuno può fare autocritica ed ognuno può cambiare e cercare di cambiare nel suo piccolo il mondo. »

« Dal fumetto Marvel, un action movie dinamico e surreale. A parte l'ottimo Nick Nolte nel ruolo del padre, gli altri attori non convincono, soprattutto Eric Bana, il protagonista, scialbo come non mai quando interpreta Bruce-uomo. All'inizio il film è asfitticamente e ingiustificatamente frenetico. Della regia di Ang Lee degna di nota l'idea delle schermate a caselle (con la stessa scena contemporaneamente osservata da diverse inquadrature) per ricordare il fumetto. Ottime le ambientazioni, dai canyon alla città, ben fissate da notevoli carrellate aeree e non solo. Per il resto il titolo anticipa ampiamente ciò a cui si va incontro, così come prevedibili sono alcune pretestuose arrabbiature finalizzate alla necessaria metamorfosi. »

« Una banda di rapinatori assalta un furgone portavalori che contiene obbligazioni al portatore; qualcosa va storto e la rapina finisce in tragedia: i tre vigilantes vengono assassinati. Un arcigno e nevrotico poliziotto alle prese con una nuova crisi familiare (Al Pacino) è incaricato delle indagini. Lo scontro finale sarà durissimo e sfocierà nel duello personale. Film lento a darsi una definizione, troppo lungo, stacchi eccessivi tra le scene di azione (molto efficaci) e i dialoghi (questi invece prolissi e inutili - se l'obiettivo era tentare una connotazione dei personaggi questo è stato raggiunto solo in parte). Grandissima prova dei due interpreti principali, forse meglio Al Pacino che De Niro »