Rosentrasse, una storia di coraggio., 21-09-2011, ritenuta utile da 4 utenti su 4
« Forse il film e' un po' romanzato ma e' tratto da un episodio realmente accaduto. La vicenda di alcune donne ariane nella Berlino di Hitler, donne che avevano contratto matrimonio con ebrei ed avevano figli di sangue misto, ebrei che godevano ancora di protezione. In una notte vennero rastrellati tutti questi ebrei e rinchiusi in carceri improvvisate in attesa del trasporto per i campi di sterminio, era un regalo di Goebels per il compleanno di Hitler. Queste mogli e madri, si riversarono pacificamente in Rosenstrasse, dove erano stati segregati parte di questi ebrei, non protestarono, non fecero atti di aggressione, stavano in piedi, fermi al gelo in silenzio, volevano solo i loro mariti e figli. In una Berlino che occultava le prove dei crimini nazisti, le voci di questi arresti e di questa pacifica protesta si sparsero ovunque, e da ovunque arrivarono persone, amici, vicini di casa, sconosciuti. Giorni e giorni davanti ad un portone che non si apre, davanti al plotone di esecuzione implotonato per fermare questa silenziosa protesta con l'assassinio dei manifestanti, ma nessun ripensamento, nessun paura, nessuno si mosse da Rosenstrasse. Uno dei rari episodi di solidarieta' che salvarono vite umane, che spinsero il regime a liberare gli incarcerati in Rosenstrasse. Nel prezioso carniere del nazismo manca l'assassinio di queste centinaia di ebrei. »
Il nemico alle porte., 19-09-2011, ritenuta utile da 3 utenti su 3
« Duello all'ultimo sangue che deve stravolgere le sorti della guerra in corso tra l'esercito Russo in difficolta' economiche ed organizzative nonche' strategiche che deve affrontare la soverchiante potenza bellica dell'invasore esercito Tedesco. Una propaganda che deve inventare un eroe per risollevare gli animi di una popolazione allo stremo, una vittoria che il Comando Sovietico vuole conquistare ad ogni costo, trucidando i propri stessi soldati in ritirata e i propri civili in fuga. Due nemici, due tiratori scelti, due imbattibili cecchini che si studiano e si affrontano. Il bene che vince sul male, ma e' sempree la guerra che esce vincente da ogni conflitto. Innumerevoli perdite umane, nazioni devastate, macerie sangue e sofferenza. »
Principi e Principesse., 22-07-2011, ritenuta utile da 1 utente su 7
« Un vero principe Dastan, quanto neminci ha combattuto per opporsi alle forze del male, quanti scontri all'ultimo sangue per amore della sua principessa. In ogni capitolo del gioco il finale non e' mai scontato, a volte si sconfigge il male, a volte lo si deve riportare in vita per salvare la propria amata. Ma ogni volta la stessa amarezza, Dastan perde sempre la sua principessa. Forse nel prossimo capitolo le cose cambieranno, forse un giorno potranno convogliare a giuste nozze i nostri due principi. Il film e' fedele a due capitoli del gioco sia per l'ambientazione che per le acrobatiche battaglie, sia per i modi di fare poco principeschi di Dastan, sia per il pugnale del tempo che non le sue sabbie riporta tutto nel passato. Stavolta pero' il finale tanto desiderato: Il male sconfitto, e la principessa, che come sempre perde la memoria e non si ricorda del suo amato, rimarra' colpita dai modi principeschi nascosti in questo eroico Dastan, finalmente si incontrano per sempre. »
Spero di vivere., 13-07-2011, ritenuta utile da 4 utenti su 4
« Liliana non va piu' a scuola, ridevano i compagni di classe, Liliana e' ebrea, sono le leggi razziali in Italia. Dalle leggi discriminatorie ad Auschwitz la strada e' breve e Liliana, Shlomo, Primo e migliaia di altri ancora partono con la tradotta tedesca verso quel luogo di non ritorno. Era mio cugino dice Shlomo, sapeva che stava andando in gas, non potevo fare altro che spingerlo dentro quella stanza per ultimo dopo avergli dato da mangiare tutto quello che trovai. Un sorriso per saluto e in dieci minuti mio cugino non c'e' piu' . Shlomo faceva parte del Kommando di lavoro addetto alle camere a gas. Il tatuaggio sul braccio enorme e indelebile, il marchio infamante, ma nessuna vergogna nel mostrarlo, ero solo un numero, ora sono libero, ma non sono mai uscito da Auschwitz. Ad Auschwitz ho lasciato tutto, i miei cari, i miei compagni, la mia anima, la mia fede, vivo e soffro, tutto ancora mi riporta sempre al Lager. »
Regia di Margarethe von Trotta - Rai Cinema - 01 Distribution
Regia di Jean-Jacques Annaud - Eagle Pictures
Regia di Mike Newell - Walt Disney Studios Home Entertainment
Regia di Mimmo Calopresti - Rai Cinema - 01 Distribution