« Polpettone americano farcito di azione, avventura, effetti speciali, romanticismo, sentimentalismo, ilarità. L'accoppiata Cruise - Diaz è sulla carta esplosiva, ma su questa pellicola ha una denotazione piuttosto fiacca. Come passare due ore in spensierattezza senza ricavarne però niente. »

« Come un ragazzo con la passione per i computer è diventato il re del mondo! Attraverso la querelle giudiziaria, ripercorriamo la nascita di uno dei mezzi di comunicazione più potenti della storia dell'umanità, Facebook, e le vicende del suo giovane fondatore, che si atteggia a volte da squalo, a volte da pecorella smarrita, a volte da volpe, a volpe da topo in gabbia. Film gradevole, mai noioso come potrebbe sembrare. »

« Gradevolissima commedia ricca di spunti intelligenti e arguti e di siparietti genuini e irresistibili, su un tema che ormai sfiora i centocinquant'anni: la rivalità tra il Nord e il Sud, con tutti i luoghi comuni e le ipotesi fantasiose che ciò comporta. E un ritornello vero come vera è l'ignoranza di chi vuole la secessione: "al Sud si piange due volte, quando si arriva e quando si riparte". Ne esce una bella storia d'amore per questo nostro Belpaese. Bisio fantastico, come sempre. »

« Irresistibile opera prima di un attore comico che ha alle spalle una laurea in legge (è bene darne adeguata rilevanza) e davanti un futuro da maestro della genialità comica che vedrà la successiva seconda opera diventare il film italiano con più incassi della storia del cinema.
Storia vera e genuina, mai scontata o banale, spunti geniali, battute esilaranti, frecciate sagaci alla società odierna che arrivano a segno.
Sublime! »

« Non credo bisogna avere una laurea in cinema o simili per esprimere un parere o scrivere una recensione su un film, anzi, sono abbastanza sicuro del no. E a mio modesto parere, e io non sono un critico cinematografico né ho una laurea in cinema o simili, questo film è davvero brutto. Resta un mistero su cosa si siano "fumati" i giurati del festival di Venezia per premiarlo col Leone d'Oro. Film lento, noioso, piatto, asciutto, banale. Unica nota degna di un qualche rilievo, l'accenno all'Italia e alla sua penosa e imbarazzante situazione spettacol-televisiva. Il finale, poi, è sufficiente per avviare una class action contro la casa di produzione del film per chiedere il risarcimento del biglietto o del costo del dvd, i danni per le due ore perse inutilmente, più, ovviamente, i danni morali ed esistenziali. »

« Un documentario da far vedere in tutte le scuole, nessun dubbio. Storie toccanti, forti e pesanti come macigni, che devono essere raccontate e diffuse e mai dimenticate. Ripartire dalla Costituzione per cercare di far uscire questo paese dall'abisso in cui sembra precipitato, superando le discriminazioni, ponendo rimedio alle ingiustizie, garantendo l'uguaglianza sociale, tutelando i diritti fondamentali di ognuno. Le canzoni del Liga fanno da cornice ideale a questo ritratto sincero e ahimè aspro del nostro Belpaese... »