Tutte le recensioni di S.M

« A me è piaciuto, ma giusto perchè mi ha fatto più ridere di un film comico. Purtroppo però le intenzioni non erano quelle di far ridere, ma piuttosto di proporre un gioco di calcio a 5, anche se chi ha sviluppato questo titolo non conosce nemmeno le regole di questo sport. Il risultato è stato un calcio a 5 sregolato, ridicolo, dal gameplay pessimo, con i giocatori che si chiamano per ruolo e sembrano dei tronchi umani. Un fallimento colossale sotto ogni aspetto. »

« Un buon actionadventureplatform sfornato da Ubisoft, a mio parere il migliore dei primi tre. In AC Brotherhood sembra che molti dei difetti dei precedenti due capitoli siano stati in qualche modo limati e adesso si può cominciare seriamente a parlare di saga di successo, al di là delle vendite che sono sempre andate bene. Assassin's Creed si sta dimostrando un progetto dalle enormi potenzialità, anche se ogni anno ne esce uno e la fine annunciata da un pezzo non sembra mai arrivare. »

« Do il massimo a FIFA 11 non perchè sia perfetto, ma semplicemente perchè a mio parere è, oltre che il miglior videogioco calcistico di sempre, anche l'unico decente in circolazione. Sicuramente gli sviluppatori dovrebbero fare di più, ma visto che i tempi di sviluppo sono limitati ad un anno, non ci resta che continuare ad acquistarne almeno uno ogni paio d'anni. Non è una cosa piacevolissima, ma si ha sempre più l'impressione di giocare delle partite vere, anche se la fisica globale lascia a desiderare in quanto a realismo. »

« Medal of Honor è una serie storica per EA Games e gli FPS. Questo nuovo capitolo non credo sia un capolavoro, soprattutto se confrontato con altri titoli dello stesso genere. La campagna in single player è noiosa oltre che corta, ma per fortuna l'online è davvero una spanna sopra la media, merito anche del team DICE che si è occupato del multiplayer. »

« La regia è di Lynch, le musiche del solito Badalamenti e il richiamo paesaggistico e musicale a Twin Peaks è palese. Premesso questo, non è una vera e propria opera di Lynch, piuttosto della sua storica collaboratrice addetta al montaggio, prendendo spunto da una storia vera. I personaggi sono come al solito ben caratterizzati; bastano un paio di battute per avere la sensazione di conoscerli più che bene. Il protagonista fa il suo dovere, anche se ho maggiormente apprezzato la recitazione della figlia (Sissy Spacek, premio Oscar negli anni Ottanta). Musica, paesaggi, personaggi e ricordi: un mix vincente; una sorta di Forrest Gump on the road. »

« Dopo alcune critiche mosse dalla critica ai lavori post Twin Peaks, Lynch diede nuovamente prova delle sue doti di artista con Strade perdute. Il film inaugura quel filone di lungometraggi nei quali Lynch mette in mostra uno stile che in passato aveva proposto a piccolissime dosi. Strade perdute è, proprio come Mulholland Drive e Inland Empire (quest'ultimo propone comunque delle sfaccettature ancora più perverse) , un progetto che va visto, possibilmente rivisto, rimontato nella propria mente e infine capito. »

« Mulholland Drive è tra le migliori esperienze visive e acustiche che si possono vivere davanti ad uno schermo acceso. Il film non va visto con la speranza che prima o poi si riveli, perchè va capito ed è, ve lo assicuro, ampiamente comprensibile, soprattutto rispetto al suo "sequel" (vedi: Inland Empire). Le musiche sono tra le migliori di sempre; la regia è la solita, fatta di primi piani ed enfasi su particolari apparentemente inutili; il montaggio è agghiacciante, talmente fatto bene da risultare orrendo.
Mulholland Drive, possa piacere o no, risulta impossibile da dimenticare... Alcune scene sono il disagio fatto pellicola. »

« Per elogiare Changeling basti pensare che Angelina Jolie in questo film sembra un'attrice dotata di vero talento, cosa che, per quanto mi riguarda, non sempre è riuscita a dimostrare (direi mai) . Changeling ha quella tristezza che piace, merito della protagonista sì, ma anche di tutto il resto. Eastwood con questo film si è dimostrato ancora una volta per quello che è, ossia un professionista che sa fare meglio il regista che l'attore, pur non dispiacendomi come attore. »