Tutte le recensioni di S.Gianfranco

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Il mucchio selvaggio (Edizione Speciale 2 dvd)Il mucchio selvaggio (Edizione Speciale 2 dvd)
Regia di Sam Peckinpah - Warner Home Video
  • € 9.99
5Un tramonto rosso di sangue, 15-07-2010
« Uno dei più grandi film di sempre. All’inizio del ‘900 una banda di rapinatori in azione tra Messico e Stati Uniti scopre di non avere più spazi in un mondo caduto in mano a poteri infinitamente più forti e feroci: il capitale e i politici corrotti. In un soprassalto di dignità, decidono quindi di affrontare uno scontro impari, pur di non derogare agli unici valori che danno senso alle loro vite: la solidarietà del gruppo e il rispetto della parola data. Eppure, sebbene il film sia netto nel chiarire chi sta dalla parte giusta e chi no, non scade mai nel manicheismo. Sam Peckinpah non nega dignità neppure al villain Mapache. E i suoi antieroi restano banditi sino alla fine. È il mondo a essere diventato peggiore di loro. Aperto e chiuso da due apocalittici sparatorie, il film è celebre anche per la dettagliata descrizione della violenza, cruda ma mai compiaciuta. Alla straordinaria complessità tematica corrisponde altrettanta complessità registica. Gran senso figurativo, uso innovativo del ralenti, montaggio frenetico - la pellicola comprende qualcosa come 3643 inquadrature - attori meravigliosamente in parte e cast irripetibile fanno sì che Il mucchio selvaggio resti un film epocale, malgrado risalga al 1969. L’unico rammarico è che abbia anche segnato la vera fine del genere western. Infatti, che si poteva dire di più e meglio? »
Starship Troopers. Fanteria dello Spazio (Edizione Speciale)Starship Troopers. Fanteria dello Spazio (Edizione Speciale)
Regia di Paul Verhoeven - Videosystem
  • € 7.25
5lo scarafaggio mistificato, 15-07-2010
« All’inizio c’è l’omonimo notevole romanzo di Robert Heinlein che nel 1957 vinse un premio Hugo e suscitò notevoli polemiche tra i liberal Usa. In effetti, allora Heinlein usava il proprio innegabile talento per diffondere idee politiche più reazionarie che conservatrici. Del resto, si era nel pieno della guerra fredda ed è chiaro a quale concreto nemico lo scrittore si riferiva. La storia, narrata in prima persona, del ragazzo fattosi marine per difendere la Terra dall’equivalente degli indiani dei vecchi western è leggibile solo a patto di ignorare la insopportabile carica di razzismo e sciovinismo che la sottende. Tutt’altra cosa il film di Paul Verhoeven, uno dei più immeritati fiaschi della storia del cinema. Il futuro è dominato da una dittatura militare, che controlla ogni interstizio della vita sociale, omologando tutto a un grottesco modello nordamericanocentrico, anche tramite programmi televisivi tragicamente simili a quelli che ci vengono propinati oggi. L’unica minaccia al regime viene da una specie di giganteschi insetti intelligenti e poco accomodanti provenienti dal pianeta Klendathu, con i quali la Terra ha instaurato una fragile tregua, definendo le rispettive zone d’influenza. Ma una setta religiosa occupa illegalmente un pianeta assegnato agli alieni scatenando la loro micidiale reazione. L’esercito terrestre reagisce a sua volta, iniziando una serie di scontri apocalittici. Il film termina con un parziale successo degli umani. Ma la guerra continua. È chiaro che Verhoeven intendeva proseguire la storia, ma gli scarsi incassi glielo hanno impedito. Ed è questo il punto. Perché il pubblico ha trascurato la migliore pellicola di fantascienza degli anni ’90? Dicono che in America abbia giocato l’accusa di fascismo. In effetti, le divise ricordano volutamente quelle naziste, ma solo per ribadire il giudizio negativo su quella società. Si tratterebbe di un colossale travisamento, inusitato persino per un pubblico dall’età mentale media notoriamente molto bassa. È più probabile invece che abbia sconcertato il tono sarcastico e velatamente umoristico adottato dal regista. Il film afferma per negare: gli eroi sono dei cretini, la guerra è un inutile massacro, il futuro è già oggi. Ma lo fa intrattenendo superbamente grazie a effetti speciali straordinari. Starship troopers offre vari livelli di lettura, ma è soprattutto un grande film di guerra, come, nel genere della fantascienza cinematografica, non s’è mai visto, né prima né dopo. Tra tante sequenze memorabili, spicca il tentativo di invasione di Klendathu effettuato dalla fanteria terrestre: un momento di cinema epico da brivido. Non è per caso che Starship troopers è diventato un film di culto. »
ChangelingChangeling
Regia di Clint Eastwood - Universal Pictures
  • € 7.99
4L'autunno dorato del patriarca, 15-07-2010, ritenuta utile da 1 utente su 1
« Splendida vecchiaia quella di Clint Eastwood. Feconda di ottimo lavoro e capace di uno sguardo sulle cose del mondo tanto saggio da meravigliare. Se già ai vecchi tempi i più avvertiti non avessero colto i barlumi di un grande talento, ci sarebbe da chiedersi che fine ha fatto il giustiziere dalla mira infallibile e che rapporto c’è tra esso e il narratore colto e sensibile che produce a getto continuo film memorabili – a volte, come in questo caso anche musicandoli. Ciò, sebbene questo pur ottimo Changeling non arrivi ai livelli di Gran Torino o di Million Dollar Bay. La storia, vera, della madre cui nel 1928 rapiscono il figlio e che si vede restituire dalla polizia un ragazzo che neppure gli assomiglia, avrebbe addirittura connotazioni kafkiane non fosse che nel lottare contro la corrotta polizia di Los Angeles e le autorità conniventi, la donna - interpretata da una bravissima Angelina Jolie – non dovesse affrontare un nemico che nulla ha di metafisico e incorporeo. Arriveranno a internarla illegalmente in un presunto manicomio, in realtà una struttura in cui si seviziano persone prese di mira dal Police Department. Ne uscirà, ottenendo piena giustizia, grazie all’azione dell’opinione pubblica mobilitata da un energico prete presbiteriano. Contemporaneamente, si narra la storia di un serial killer pedofilo. Le due vicende sono destinate a incrociarsi. Il dolore che consegue segna l'esistenza della donna, che però trova la forza di continuare a vivere. La messa in scena classica di Eastwood è qui concentrata totalmente sulla storia, narrata con apparente fredda oggettività. L’indignazione resta sotto traccia. Ma è chiaro perché il regista abbia voluto girate il film: sono presenti tutti i temi che lo appassionano – la forza delle donne, l’inclinazione al sopruso del potere, l’orrore della pena di morte. E la Los Angeles degli anni ’20, diventa metafora degli Usa, e non solo. La sceneggiatura di J. Michael Straczynski si ispira a fatti veri. E pur essendo coinvolgente, nello sceglier di farci vivere la vicenda solo dal punto di vista della protagonista, trascura di approfondire il contesto e il personaggio del pastore, sprecando un ottimo attore come John Malcovich. Il pessimismo di Eastwood trova curiosa conferma in un dato d’archivio cinematografico: Scomodi omicidi (Mullhollland Falls) film non memorabile diretto nel da Lee Tamahori 1996, narra le gesta di un gruppo di poliziotti che nei primi anni ’50 impongono la legge a Los Angeles con gli stessi metodi denunciati da Changelig. E anche in questo caso ci si è ispirati a fatti veri. »
20122012
Regia di Roland Emmerich - Universal Pictures
  • € 7.99
2Una catastrofe di troppo, 15-07-2010
« Roland Emmerich pare avere trovato la formula per il perfetto disaster movie: molti soldi investiti in effetti speciali mirabolanti, pochi per gli attori, efficienti ma mai star, storie in cui si intrecciano catastrofi globali e vicende personali, una notevole diffidenza per le autorità, considerate o truffaldine o incapaci. Sin qui, la miscela ha reso benissimo al box office. Ma con meriti diseguali. Infatti, se L’alba del giorno dopo era un film notevole per la plausibilità dell’ipotesi, la costruzione drammaturgica, il disprezzo per l’incompetenza della politica – controluce, si leggeva la condanna di Bush jr e del suo mefitico vicepresidente, sacrosanta nel 2004 – e un sincero afflato ecologista, 2012 è solo un giocattolone dalla trama ridicola. Anche le catastrofi qui si riducono a un paio di momenti che, per quanto spettacolari, non bastano a giustificare gli svariati minuti di durata del film. Ma è la fine, con lo sganciamento delle arche metalliche nelle acque che sommergono l’Himalaya, a mettere a dura prova la pazienza dello spettatore. Almeno di quello che sotto il fumo della spettacolarità, vorrebbe anche un minimo di trama. Comunque, per una serata distratta davanti al lettore dvd può andare benone anche la favola di Noè in salsa fantascientifica. »
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