Tutte le recensioni di P.Sara

« Nonostante l'ambientazioone e i personaggi profondamente italiani, "I Cesaroni" è la seie che ricorda più da vicino lo schema della sitcom americana. Il succedersi di equivoci, figuracce e scherzi goliardici è infatti un elemento abbastanza nuovo nella fiction italiana. Le ultime serie mostrano un netto miglioramento rispettoo alla prima, un po' troppo superficiale nella scrittura. La presenza di personaggi di tutte le età ha sicuramnte avuto un peso nel successo della fiction, ma il vero cuore delllo spettacolo sono i tre amici Giulio, Ezio e Cesare, comici molto dotati. Ottimo anche il resto del cast. »

« "Il pranzo di ferragosto" è a mio parere il film italiano più bello degli ultimi 10 anni. La storia ha il suo maggior pregio nella semplicità: il protagonista Gianni, impersonato dallo stesso regista, è un sessantenne disoccupato che vive con l'anziana madre a Roma. Pressato dai debiti e dalle spese condominiali, accetta di fare da badante a tre vecchiette abbandonate dai rispettivi figli il giorno di ferragosto in cambio di un po' di denaro. Emergeranno così i caratteri,le esigenze, le gioie e le malinconie dei vari personaggi, così marginali e trascurati nella nostra società. Ammirevoli la naturalezza e la simpatia degli interpreti tutti non professionisti. »

« In confronto a "Il mondo di Patty", "Kiss me Licia" con Cristina d'Avena mi appare oggi come un capolavoro del neorealismo.Questo telefilm argentino è infatti un prodotto veramente scadente, scritto coi piedi e recitato ancora peggio. Se non fosse che la ragazzina protagonista è realmente una brava cantante non riuscirei a capacitarmi del successo della serie, oggettvamente imbarazzante. Inoltre lascia credere ai bambini che a scuola non si faccia altro che ballare e cantare, il che è fuorviante. »

« Le avventure ddi Betty, una ragazza che lavora per una prestigiosa rivista di moda, sembrano rifarsi ad atmosfere e personaggi di "Il diavolo veste Prada", ma in realtà questo telefilm è molto più simpatico e divertente. L suo maggior pregio sta forse nel fatto che non si prende sul serio. Le avventure di Betty prendono spesso una piega surreale che alterna colpi di scena e lieti fini, continuando a sorprendere e divertire lo spettatore. Colori vivaci, ritmo e leggerezza fanno di "Ugly Betty" un prodotto delizioso per spettatori di ogni età. Cast perfetto. »

« Hitchcock riteneva che L'ombra del dubbio fosse il suo film migliore, anche se non uno dei più noti. Confesso di concordare pienamente con il maestro... Questo è infatti uno dei miei film preferiti. Il protagonista è uno dei primi serial killer della storia del cinema, ed è interpreato magistralmente da Joseph Cotten. Ricercato dalla polizia, l'uomo fugge nell'assolata e operosa Santa Rosa, dove vive la famiglia di sua sorella. Il tema del doppio, centrale in questo film, è incarnato dallo zio e dalla nipote adolescente, che si chiamano entrambi Charlie. Sono due personalità forti, in grande sintonia, quasi telepatici. Ma in un lento e progressivo svelamento la giovane charlie scoprirà che l'adorato zietto è in realtà uno spietato ammazzavedove.
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« Di registi che sappiano davvero raccontare storie ce ne sono rimasti pochi ormai, e uno di questi è sicurammnete il vecchio Clint, dotato di un senso del racconto e del dramma invidiabili. I suoi film sono spesso delle tragedie moderne, verissime, attuali, con personaggi così vivi e autentici che quando li vedi ti sembra di averli già conosciuti da qualche parte, chissà quando. Qui Clint si cimenta con diverse tematiche, come le differenze etniche e culturali, il senso civico, il rapporto tra generazioni, la responsabilità dei vecchi nei confronti dei giovani, il concetto di comunità e di bene comune che supera le barriere della razza e della cultura. Il sacrificio finale del vecchio ha la forza e il valore simbolico di un atto di eroismo, un'eredità di valore almeno pari alla bella Ford Gran Torino che il protagonista aveva custodito per tutta la vita. Clint Eastwwod sempre più bravo come regista e attore. »

« Di solito non amo i film d'animazione digitali, perché li trovo freddi, ma questo Ratatoille ha fatto eccezione. Merito di una tecnica e di uno stile grafico molto raffinati ed esspressivi, ma soprattutto di una storia originale, una volta tanto. Un film pieno di umorismo e di gioia di vivere, con almeno due personaggi indimenticabili :Ratatouille, il topolino-cuoco, e il critico Anton Ego, che pronuncia battute memorabili. »

« Questo è uno di quei film che inducono lo spettatore a simpatizzare con il "cattivo". L'austera insegnante di storia interpretata dalla grande Judi Dench mi ha conquistata fin dalla prima scena. Fin da quando, con malcelato disprezzo, consegna allo zelante preside la scarna relazione sull'andamento del corso da lei tenuto: sono poche righe, ma lei afferma beffarda "Ci ho messo tutta l'estate per scriverlo". Impagabile!
La segreta passione della donna per la bella e giovane collega non è amore, non è neanche stima, né simpatia: è una fantasticheria possessiva, della quale la protagonista nutre le pagine del proprio diario. Il fascino della pellicola sta tuttto nella bellezza della sceneggiatura e nella forza di un personaggio ambiguo, una donna perfida ma umana, rigida ma anticonformista, fredda ma appassionata. »

« Questo è a mio parere uno dei film più brutti, pretenziosi e noiosi mai girati nella storia del cinema. MOlto teatrale e serioso, quindi pesantissimo, assolutamente privo di ironia ma anche di vero pathos. 4 bravi attori, alcuni dei quali anche molto belli, sono stati sprecati per imbastire un film irritante e cervellotico nel suo sentimentalismo "psicanalitico" e di maniera. Molto di maniera. Imperdonabile l'assoluta mancanza di levità e di brio, in un film che vuol far sembrare le tresche amorose dei dilemmi amletici. Semplicemente ridicolo. »