Tutte le recensioni di M.Chiara

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Giulia non esce la seraGiulia non esce la sera
Regia di Giuseppe Piccioni - Rai Cinema - 01 Distribution
  • € 6.99
1Giulia non esce la sera (Giuseppe Piccioni), 29-07-2010
« Noioso, lento e angosciante racconto di una detenuta e di uno scrittore che intrecciano le loro vite in una piscina. La recitazione monocorde, a tratti irreale, crea un'atmosfera adatta al dramma rappresentato, ma per niente coinvolgente ed empatica. Da apprezzare solamente in binomio nuoto-libertà, che andrebbe approfondito. »
Due partiteDue partite
Regia di Enzo Monteleone - Rai Cinema - 01 Distribution
  • € 11.35
3Due partite (Enzo Monteleone), 29-07-2010
« Otto grandi attrici e una meravigliosa poesia di Rilke per una pellicola femminea (tratta da uno spettacolo teatrale della Comencini): quattro madri (Cortellesi, Buy, Ferrari, Massironi) e le rispettive figlie (Pandolfi, Crescentini, Rohrwacher e Melillo), a distanza di trent'anni, rappresentano con la loro forza e le loro debolezze come le donne riescano ad evolversi rimanendo sempre fedeli a sé stesse. »
Si può fareSi può fare
Regia di Giulio Manfredonia - Warner Home Video
  • € 7.99
4Si può fare (Manfredonia), 28-07-2010
« Commedia divertente sulle cooperative sociali degli anni '80. Il sindacalista Bisio si inserisce nella cooperativa 180, composta da un gruppo di "matti" liberati dalla legge Basaglia e tenuti occupati con inutili e insignificanti occupazioni. Egli, senza competenze psichiatriche ma con idee progressiste e avanzate, riesce ad inserirli nel lavoro "normale" e nella vita reale. Non mancano momenti amari e tragici dovuti al tema molto delicato: è un film ben calibrato e mostra come un mondo poco frequentato dal cinema (e dalla maggior parte delle persone) possa nascondere ilarità e tenerezza. »
Giorni e nuvoleGiorni e nuvole
Regia di Silvio Soldini - Warner Home Video
  • € 13.49
3Giorni e nuvole (Silvio Soldini), 24-07-2010
« Triste e delicato. Un po' noioso, ma ciò che racconta è il tedio della vita e quindi appare azzeccato. L'argomento è angoscioso e Albanese e la Buy, che sono due grandi attori, interpretano con seria credibilità il loro ruolo. Le scene sono ben curate e il risultato finale è sufficientemente soddisfacente. »
Generazione 1000 euroGenerazione 1000 euro
Regia di Massimo Venier - Rai Cinema - 01 Distribution
  • € 11.35
1Generazione 1000 euro (Massimo Venier), 24-07-2010
« Solita commedia banalotta sul precariato: ritratto immaturo e irreale (spero) della maggior parte dei giovani d'oggi. Sebbene i quattro protagonisti siano abbastanza brillanti (anche se non particolarmente in questo caso), e i siparietti di Francesco Mandelli come coinquilino siano piuttosto divertenti (come in Manuale d'amore), il film risulta poco graffiante. L'argomento, in realtà, si presta a riflessioni ben più audaci e non solamente alla scarna scelta tra due donne: la bella Angelica che rappresenta soldi e successo e la dolce Beatrice che incarna i sacrifici dei trentenni frustrati di oggi. Non si salva nemmeno nel finale. »
La prima cosa bellaLa prima cosa bella
Regia di Paolo Virzì - Medusa Home Entertainment
  • € 10.75
2La prima cosa bella (Virzì), 24-07-2010, ritenuta utile da 1 utente su 1
« Sebbene Virzì sia uno dei registi più acuti del panorama italiano degli ultimi vent'anni, La prima cosa bella ha deluso le mie aspettative. La psicologia dei personaggi non è ben indagata, o almeno non come al solito. La Ramazzotti è sempre meravigliosa, e anche la Pandolfi non è certo da meno, ma, essendo la storia originale e gli attori ben preparati, ci si deve aspettare molto di più. Non mancano però alcuni siparietti simpatici e alcune scene coinvolgenti: ecco il gusto dolce amaro che solo la commedia all'italiana sa offrire. »
A Single ManA Single Man
Regia di Tom Ford - CG Entertainment
  • € 10.13
    € 12.99
    Risparmi € 2.86 (22%)
3A single man (Tom Ford), 24-07-2010, ritenuta utile da 1 utente su 1
« Un cerchio perfetto che conduce dalla morte di Jim alla morte di George. Tutto ciò che si nota percorrendo questo filo circolare è un elegante estetismo della solitudine. La cura precisa di ogni dettaglio riflette l’esasperazione di un uomo solo, che lacerato dal dolore non trova una ragione per vivere e prepara, con la medesima attenzione del regista verso ogni piccolo particolare, il proprio suicidio. Un vero e proprio melodramma che ad un passo dal lieto fine getta la crudeltà della vita sul protagonista, interpretato da un inaspettatamente valido Colin Firth. Altrettanto triste è la figura della Moore, che incapace di ricostruirsi una nuova esistenza si attacca disperatamente a qualunque la tenga legata al suo fallimentare passato. Kenny è l’unico agente completamente positivo, ma purtroppo la sua presenza passa dall’essere eroica all’essere inutile in poche inquadrature. Oggetti, ricordi (flashback), profumi, fantasie avvolti dal dolore si rincorrono in un buon film, anche se, a parer mio, sopravvalutato. »
Gli abbracci spezzatiGli abbracci spezzati
Regia di Pedro Almodóvar - Warner Home Video
  • € 6.87
    € 7.99
    Risparmi € 1.12 (14%)
3Gli abbracci spezzati (Almodòvar), 19-07-2010, ritenuta utile da 1 utente su 3
« La tavolozza di Almodòvar è sempre scintillante. Il rosso fa impazzire. Cercare di capire i significati storici, umorali, simbolici che essi acquisiscono nella narrazione è parte integrante della filosofia almodòvariana. Particolare il fatto che il protagonista sia cieco, quasi come ad indicare che la cecità esistenziale è composta di ricordi ed immagini stampate nel cervello, proprio come i fotogrammi sulla pellicola. Gli abbracci spezzati è un continuo omaggio al Cinema, autocitazioni importanti (da Mujeres al borde de un ataque de nervios dello stesso Almodòvar, a Viaggio in Italia di Rossellini) e metacinema ben riuscito. L'essenza della trama è semplice: cinema e passione sfrenata si intrecciano con la vita (e la vista) di Mateo Blanco. Ed entrano così nella storia i temi del doppio, dell'amore tragico, dell'ossessione, della donna forte e innamorata, dell'impossibilità di controllare noi stessi e il mondo che ci circonda; costanti dell'immaginario del regista, ma qui diversi, meno esasperati, più sottili e risoluti; Penelope Cruz, bellissima come sempre, affronta il ruolo di Lena con lo stile che la contraddistingue in (quasi) tutte le sue interpretazioni. Le figure di Judit e Diego, ben studiate, accompagnano questo lungo flashback che finirà in un trionfo di cinematografia. »
Baaria. La porta del ventoBaaria. La porta del vento
Regia di Giuseppe Tornatore - Medusa Home Entertainment
  • € 5.99
3Baarìa (Giuseppe Tornatore), 18-07-2010
« Ho finalmente visto Baarìa, ma forse sono una di quelle persone che rimarranno sempre deluse da film troppo attesi. In effetti è difficile per Tornatore eguagliare un Nuovo Cinema Paradiso oppure Una pura formalità. Intendiamoci: Maestro era e Maestro rimane. Apprezzo sempre molto film che abbracciano lunghi archi di tempo e mostrano più generazioni di una famiglia poiché solo il cinema e la letteratura riescono a far comprendere quanto ognuno di noi è il frutto della vita e delle esperienze di chi ci ha preceduto. Ed è sempre strano quando mi accorgo che riesco a capire la mia vita solo attraverso una pellicola che, a ben vedere, ha poco in comune con il mio vissuto. Benjamin aveva ragione quando paragonava la nuova arte del cinema alla psicanalisi. L'ho sempre pensato anch'io. Ma torniamo al film: in quel paesaggio palermitano (o forse sarebbe meglio dire tunisino) sembrava aleggiare l'anima di Sergio Leone, la calda luce della fotografia alzava la temperatura nella mia stanza e Morricone, beh, è Morricone. La rievocazione di ideali e atteggiamenti italiani in particolari occasioni storiche e problemi sociali (dal fascismo alla guerra, dal fervore politico del PC alle emigrazioni meridionali, dalla mafia alle strage di Portella della Gienstra, dall'avvento della televisione alle elezioni del 1972) si intreccia con la Storia del cinema italiano: Lattuada e Rosi sono i simboli di un cinema che catalizza gli eventi, e che in questi cazzo di anni zero è tutto ciò che ci rimane per addentrarci in stralci, di Storia e di noi, perduti per sempre. Ciò che mi ha colpito è stata la dolcezza con cui Tornatore ha fatto crescere e invecchiare i suoi personaggi, con un lieve e celere passaggio, da un'inquadratura all'altra (un po' come Benigni ci presentò il piccolo Giosuè ne La vita è bella). Cinematograficamente bellissimi Peppino e Mannina e le corse dei bambini. Un correre affannoso, sudato, disperato, nello spazio e nel tempo. Nonostante tutto questo, non mi ha lasciato quella lacerazione interna che cerco nel cinema, non mi ha commosso né divertito (tranne in qualche siparietto con Ficarra), niente battito accelerato del cuore, niente. Sarà che il mio amore per Alfredo e Totò è ancora troppo ardente. »
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