Tutte le recensioni di S.Eleonora

« Questo film è la fedele trasposizione animata del finale del fumetto; Rumiko Takahashi, dopo innumerevoli capitoli del maga, mette fine alle vicende di Lamù e Ataru.
Un film emozionante dal primo all'ultimo minuto (anche se io eliminerei proprio i minuti finali, che rovinano l'atmosfera di tutto il film!), una storia tenera e romantica, comica e a tratti malinconica, perfetta sotto ogni sfaccettatura.
Se siete fan di Lamù e avete seguito tutte le sue bizzarre avventure non potrà non sgorgarvi una lacrimuccia; per tutti gli altri resta comunque una visione godibile ma, estratta dal contesto della serie animata, perderete gran parte del significato, peccato. »

« La serie animata di Lamù è una pietra miliare dell'animazione giapponese.
Pur avendo sulle spalle oltre trent'anni non li dimostra affatto: apprezzo Lamù proprio perché, a suo tempo, è stata innovativa, spaziando tra i vari generi e temi che avrebbero fatto la fortuna di serie successive.
I personaggi che popolano questo pazzo universo sono molteplici, tutti originali e diversi tra loro, risulta quindi impossibile non trovarne uno in cui identificarsi. La trama spazia dal genere romantico a quello fantascientifico, c'è spazio per l'umorismo come per i sorrisi amari, e tanto ha da insegnare sulla storia e la cultura giapponese (in questo senso, per me, la saga di Lamù è stata praticamente un'enciclopedia!).
Una serie che consiglio caldamente a tutti, non potrete non restarne affascinati. »

« Da piccola adoravo questo cartone, Sailor Moon era senz'altro la mia eroina.
Credo che il punto di forza di questa serie sia la lunghezza (in tutto consta di 200 episodi qualche film e speciale): Sailor Moon mi ha accompagnata praticamente per tutto il periodo delle scuole elementari ed è come se fosse "cresciuta" con me, dato che a ogni serie si rinnovava, si aggiungevano nuovi amici, nemici e misteri da risolvere e le trame e i protagonisti erano sempre un po' più maturi di come li avevo lasciati alla fine della saga precedente.
La serie penso proprio che non abbia bisogno di presentazioni tra i ventenni di oggi; risulta, invece, sconosciuta alle nuove generazioni, dato che le guerriere Sailor erano scomparse per diversi anni dagli schermi televisivi, eppure è una serie che merita e che consiglio caldamente a tutti.

La prima serie, in particolare, è quella più "bambinesca": vengono risvegliate le prime cinque guerriere Sailor che, ancora, devono prendere consapevolezza dei loro poteri e della loro missione e in particolare BunnyUsagi, protagonista e leader, è niente di più che una piagnona che ha bisogno costantemente di una "spalla" che le indichi il momento adatto per intervenire. I primi episodi, soprattutto, sono leggeri e simpatici ma, diciamoci la verità, un po' tutti uguali e la trama inizia a essere migliore e senz'altro più godibile dal risveglio di Sailor Mars in poi (decimo episodio).
Eppure non si può pensare di iniziare ad appassionarsi alle vicende di Sailor Moon saltando proprio la prima serie! La trama è comunque intrigante e appassionante, i momenti divertenti sono ben mixati ai momenti più seri e i disegni a dir poco perfetti e ben si adattano allo stile della storia (le facce buffe di BunnyUsagi, poi, sono fantastiche!).

Qualche parola su questa edizione: il doppiaggio italiano è quello storico Mediaset, ricco, ahimè, di censure e, quindi, qualche dialogo "riadattato" di sana pianta. Personalmente sono contenta della scelta Dynit perché sono affezionata a questa versione: nel bene e nel male io ho conosciuto Sailor Moon come Bunny, con la voce di Elisabetta Spinelli e con gli attacchi in italiano e non accetterei ora un cambiamento drastico.
I "puristi" dell'animazione giapponese, però, non si devono disperare: c'è anche l'audio originale e i sottotitoli tradotti fedelmente dal giapponese stesso.
Le censure video, invece, sono state rimosse e nel box è presente proprio un booklet che raccoglie curiosità sulla serie, come le censure adottate negli anni '90 nella versione Mediaset.
Un'ultima nota meritano anche i disegni del box, frutto del restyling ad opera di un ragazzo italiano.
Tutto sommato a me sembra un'ottima edizione, imperdibile per i fan di questa serie, anche perché è la prima volta che vengono messi in commercio in Italia i dvd di Sailor Moon. »

« Adoro la saga di Rayearth ma questo OAV mi ha davvero deluso!
Innanzitutto, nonostante il budget maggiore, ho trovato i disegni di una qualità inferiore a quelli della serie televisiva, inoltre dominano inspiegabilmente i colori scuri.
La trama, poi, non è niente di speciale e non dice nulla di nuovo, né tantomeno si può definire appassionante, caso mai noiosa, tant'è che non ho comprato questo dvd nemmeno per puro spirito collezionistico. »

« Un film originale e, soprattutto, divertente: c'è davvero da rotolarsi a terra dalle risate!
Il personaggio interpretato da Claudio Bisio si reca, per lavoro, in un paesino del sud Italia con un giubbotto antiproiettile e una sfilza di magliette leggere e a maniche corte perché ha la testa riempita di pregiudizi e false credenze, come che al sud c'è sempre caldo e che bisogna fare attenzione perché sono tutti degli scaltri ladroni. Scoprirà, invece, un bel luogo dove splende il sole così come scende anche la pioggia e dove le persone sono estremamente cortesi e ospitali (concetto in cui è stata calcata un po' troppo la mano, forse, a discapito di un nord, sempre come rappresentato nel film, fin troppo freddo e diffidente).
E, alla fine, i tre anni che all'inizio del trasferimento sembravano un'eternità, passano in un batter d'occhio: ma ci sarà davvero la voglia di tornare al nord e riprendere la vita di prima? »

« Volete vedere questo film? Mah, vi consiglierei di non buttare il vostro tempo!
Film brutto, noioso, incomprensibile e a tratti angosciante perché estremamente e inutilmente lungo!
Nel libro tutto ha un senso, come dei pezzi di un puzzle che si incastrano perfettamente; nel film, invece, i protagonisti e tutti i personaggi che li circondano sembrano solo degli psicopatici perché questa pellicola non riesce a scavare nei loro pensieri e nella loro storia complessa.
Le interpretazioni dei due attori principali, poi, non bastano a rendere il malessere e le figure complesse descritte perfettamente nel libro e così qualsiasi azione appare vuota e insignificante, irreale e del tutto sconnessa dal resto della vicenda.
Si poteva fare meglio, molto meglio. »

« Il libro e il film scorrono su due binari paralleli ma differenti. In questa pellicola scompaiono la maggior parte degli originali e ingenui fraintendimenti del piccolo Bruno che tanto geniali avevo trovato nel libro (uno su tutti: Hitler, il Fuehrer, che per una buona metà del romanzo viene chiamato Fulvio), ma l'ingenuità del bambino e la sua spontaneità vengono ben resi dalle espressioni del piccolo attore.
Tutto sommato una buona trasposizione. Un film che non può lasciare impassibili e di cui consiglio vivamente la visione. »

« La serie di Death Note è a dir poco strepitosa.
La storia è la riproduzione fedele di quella narrata dal manga (a parte qualche piccolissima aggiunta; la modifica più rilevante è senz'altro quella nel finale, ma nulla di completamente nuovo) ; anche il tratto è identico a quello di Obata nel manga.
Le musiche, i colori, gli sfondi sono stati scelti con la massima cura.
Una sfida intrigante, dal ritmo serrato, tra due ragazzi geniali: se vedete un episodio non riuscirete più a staccarvi dallo schermo prima di aver finito tutta la serie!
Death Note è un'opera superlativa, una delle migliori degli ultimi anni.
Vedere per credere. »

« Un film dalle poche pretese, ma non per questo brutto; anzi, la trama è elementare ma lineare, al limite del banale (e anche del paradossale) ma molto divertente: le gag e le varie battute sono spontanee e mai fuori posto.
Consiglio a tutti la visione di questo film (non fosse solo perché per una volta il personaggio interpretato da Paolo Villaggio risulta vincente! ) »

« Un bel film, divertente e consigliato per una serata in famiglia. Piacerà a grandi e piccini; a me, nello specifico, è piaciuto molto di più da piccola, ma anche a riguardandolo, a distanza di anni, resta davvero un ottimo prodotto: una trama forse non originalissima, ma ben congegnata e mixata, e un Paolo Villaggio unico, grande, protagonista di tutto il film. Il personaggio che interpreta questa volta è il solito uomo ultrasfortunato, ma diverso dal solito Fantozzi. »