« La verità? La Disney era da anni che non proponeva un cartone veramente bello: con Rapunzel si torna, finalmente, a quei lungometraggi Disney capaci di attirare, affascinare e far sognare i telespettatori grandi e piccoli.
Una storia nota, eppure questa nuova versione è assolutamente da vedere, gli ingredienti migliori ci sono tutti: comicità, romanticismo, avventura, un pizzico di mistero e la colonna sonora coinvolgente. Se avete l'opportunità di vedere la versione in 3D, poi, è tutta un'altra cosa: a dir poco spettacolare! »

« Un bel film divertente che riunisce i migliori comici degli anni '80: Paolo Villaggio, Lino Banfi, Gigi e Andrea, Massimo Boldi e dei giovanissimi Christian De Sica e Ricky Tognazzi.
La comicità, anche, è tipica di quegli anni con gag immediate, magari anche stupide e banali ma, tra tanti altri film dello stesso periodo, questo emerge comunque per la trama originale e per nulla scontata.
Purtroppo rientra nel filone di quei film che, da piccola, mi aveva divertito di più, ma resta lo stesso una piacevole visione, un film spensierato da (ri)vedere anche con qualche anno in più sulle spalle. »

« Uno di quei film che, da piccola, vedevo e rivedevo con gioia ad ogni passaggio televisivo e ne avevo uno splendido ricordo.
Che grande errore è stato procurarmi il dvd: a rivederla ora, a distanza di tempo, questa pellicola mi ha lasciata basita per la stupidità delle gag!
Nonostante la trama, seppur ad episodi, risulti valida questa volta non mi ha strappato nemmeno un mezzo sorriso stiracchiato!
E dire che Pozzetto e Villaggio sono due dei miei comici preferiti ma, evidentemente, lavorano meglio soli che non in coppia. »

« La serie animata di Inuyasha ricalca più o meno fedelmente la versione cartacea, ed è questo il dramma!
Consiglio a tutti la visione della prima serie, perché merita, anche solo per stupirsi ancora una volta davanti alla sconfinata fantasia di Rumiko Takahashi, nota, non a caso, come "la regina dei manga": una delle poche autrici sull'onda del successo internazionale dalla fine degli anni '70 e scusate se è poco.
Il problema di questo anime è che, purtroppo, sono troppi gli episodi inutili!
Lo spettatore, alla lunga, si stanca di essere risucchiato in questo vortice che non porta mai a nulla e la miriade di personaggi, questa volta, non fa altro che confondere ulteriormente le idee e annoiare!
I disegni anche riproducono lo stile della Takahashi e, forse, è stata una scelta azzeccata, perché uno stile più "tondeggiante" (come era stato per Lamù, Ranma e Maison Ikkoku che possono vantare il character design di Akemi Takada) non sarebbe stato in linea con la storia narrata.
La colonna sonora anche è stata scelta con cura e ben si adatta alla trama e alle vicende narrate, a partire dalla splendida sigla, cantata magistralmente da Max Alto che, in questa prima tranche, ha anche il compito di caratterizzare Inuyahasha attraverso il doppiaggio del personaggio. »