« Kill Bill è l'apoteosi del genio di Tarantino.
Un film unico nel suo genere per come sono mescolati sapientemente i vari elementi che sono il punto di forza di questa narrazione.
C'è tanto, tanto sangue per cui ne consiglio la visione solo a chi ha uno stomaco di ferro, alcune scene sono davvero forti ma, in fondo, necessarie ai fini della narrazione: sì, perché Kill Bill altro non è che la storia di una spettacolare vendetta. Uma Thurman interpreta "la sposa", una donna che era convinta di essere uscita da una misteriosa organizzazione e voleva ricominciare una vita normale, ma in realtà il luogo prescelto per il matrimonio si è trasformato nella tomba di suo marito e degli invitati a queste tristi nozze. Uma, per un caso fortuito, non muore e decide di rovinare la vita a chi l'ha rovinata a lei.
Un film grandioso, spettacolare è dir poco.
Piccola nota: da quando ho visto questa pellicola non riesco a levarmi dalla testa le note di "Bang! Bang! " »

« Ma non capisco il polverone che si è creato attorno a questo film.
Ricostruzione fedele e minuziosa, ottimi effetti speciali, storia avvincente per quanto abbastanza sempliciotta per un film di questo calibro, straordinatio Russel Crowe nello scontro con le tigri, la regia di Scott, poi, si commenta da sola; insomma, stiamo parlando di un buon film, molto gradevole ma, secondo me, non è qualcosa di irraggiungibile, anzi, ci sono produzioni migliori.
Bello ma non eccezionale. »

« Le ricostruzioni fedeli e dettagliate sono uno spettacolo per gli occhi, per non parlare degli effetti speciali spettacolari: sarebbe da guardare solo per questo!
Però la trama, secondo me, ha una grossa falla: non è un film immediato, lineare, è, piuttosto, molto lento, meditativo, da guardare con attenzione perché se se ne perde un passaggio, nel momento in cui ci sono le varie ipotesi o ricostruzioni su come si sono svolti i fatti, non si capisce più nulla. »

« Lyndon è un personaggio che cerca di migliorare la sua condizione ma, a differenza degli altri protagonisti dei romanzi della stessa epoca, è disposto a tutto pur di salire i gradini della scala sociale: talvolta la fortuna gli sorride, talvolta no.
Un personaggio che gioca costantemente sul filo del rasoio, un film ricco di situazioni e paesaggi. Ricostruzione del periodo fedele e accurata, in particolare non può non colpire lo splendore dei salotti settecenteschi.
La regia di Stanley Kubrick è la ciliegina sulla torta. »

« Un bel film, il mondo giapponese è ricostruito con la massima cura e Tom Cruise è stato molto bravo a calarsi anima e corpo nel personaggio di Nathan Algren; le scene della sua integrazione sono, di volta in volta, simpatiche, profonde, spiritose, poetiche. Un bel mix.
Menzione d'onore al coprotagonista, l'interprete di Katsumoto. Insieme a Tom Cruise formano una bella coppia, mi è sembrato che ci fosse una buona intesa sul set e non mi dispiacerebbe vederli nuovamente insieme.
Questo film, però, è doveroso dirlo, per certi versi ricorda "Balla coi lupi", cambia l'ambientazione ma ricalca la stessa storia: un personaggio americano che viene in contatto con un popolo completamente diverso, sconosciuto, quasi considerato nemico solo per la convinzione profonda e dura a morire che gli Americani siano migliori in tutto e per tutto; questo personaggio scoprirà e sposerà, invece, il nuovo stile di vita. Nonostante questa importante analogia, stiamo parlando, per fortuna, di due film ben differenti. »

« Una storia bella, intensa, toccante.
Una di quelle che vi terrà incollati allo schermo.
La ricostruzione della cultura, degli usi e dei costumi di vita degli indiani d'America è riprodotta fedelmente con la massima cura.
Un cult dei suoi tempi e un bellissimo film, ricco di significato ancor oggi. »