Profondità e Spettacolo cinematografico, 11-05-2011
« Un racconto al mezzo tra drammaticità, fantascienza e spettacolarità di effetti speciali (Oscar Nomination 2010) mozzafiato che rendono indispensabile la versione Blu-ray di questo capolavoro firmato Eastwood (senz'altro uno dei migliori registi contemporanei considerando i suoi lavori dell'ultimo decennio).
"Hereafter" è la storia di tre personaggi legati, ognuno a suo modo, alla morte e all'idea dell'aldilà. Le loro differenti prospettive finiranno per intrecciarsi nell'affascinante volto di un destino comune. »
« I fratelli Hughes mettono in scena un film post apocalittico dalla debole intensità narrativa. L'intento era quello di "inventare" (anche se sulla scia del coetaneo ed infinitamente più intneso e lungimirante "The Road") una scenografia post catastrofica nella quale animare una sorta di dramma da action-movie. Il risultato è stato una frittura mista tra un western contemporaneo ed un'azione poco convincente.
Film carino, ma che tradisce le aspettative di chi sperava in un colosso cinematografico. Discorso a parte per le grandi interpretazioni di Oldman e Washington. »
« "21 grammi" è il secondo capitolo della "Trilogia sulla morte", composta da tre film ("Amores Perros", "21 grammi", "Babel") realizzati tra il 2000 e il 2006 dal regista messicano Alejandro González Iñárritu e sceneggiati da Guillermo Arriaga.
Con "21 grammi" Iñárritu conquista Hollywood, e ne conquista anche la critica lasciando che nel suo lavoro permanesse l'impianto psicologico-patriottico che aveva decretato il successo intellettuale del suo film precedente ("Amores Perros").
Appaiono ancora personaggi traviati da esperienze sconfortanti, pur sempre nate da situazioni banali e accidentali, o drammaticamente incastrati nel male quotidiano, nelle incomprensioni, negli affetti traballanti, nella solitudine psicologica, nella voglia di uscire temporaneamente da tale ansietà per mezzo di false consolazioni quali droghe e ricostruzioni impossibili di vite ormai spezzate.
Crescono i volti del rimpianto e della voglia di redenzione, cresce un bisogno fantastico di poter manipolare il tempo, e la durezza nell'accettare l'inevitabile lotta con il presente.
Ancora una volta, diversi personaggi, si trovano, senza aver mai avuto nulla a che fare tra loro, ad essere coprotagonisti di una tragedia che ha bisogno di un inedito resoconto narrativo per poter essere affrontata e superata. A livello tecnico, soltanto un montaggio geniale avrebbe potuto avere la forza di contenere, anche da solo, l'intero valore espressivo del film. A livello artistico il trio Penn-Del Toro-Watts è magnifico. »
« "Babel" è l'ultimo capitolo della "Trilogia della morte", composta da tre film ("Amores Perros", "21 grammi", "Babel") realizzati tra il 2000 e il 2006 dal regista messicano Alejandro González Iñárritu e sceneggiati da Guillermo Arriaga. Si tratta di un progetto molto intenso, raffinato, colto, sofferto, messo in scena egregiamente grazie alla professionalità del cast tecnico e, specie negli ultimi due capitoli, anche del cast artistico.
"Babel" risulta il più premiato, in quanto matura esposizione di un progetto cinematografico radicale, ed in quanto il più esplicativo all'interno di un contesto narrativo impegnato nella sceneggiatura, nei luoghi delle riprese, nella diversità delle culture che vengono ritratte, nelle musiche, nel montaggio.
Il messaggio fondamentale del film insiste, come anche i film precedenti di Iñárritu, sul concetto di banalità del male esposto come sempre attraverso un crudo realismo di fondo. È dalla banalità che deriva il male peggiore, è dall'atteggiamento di mutismo di fronte alla vita quotidiana, che nasce il terribile bagaglio dell'inespresso, del non-detto, della solitudine, della sordità, del rimorso angosciante.
Ma è da proposte di soluzioni altrettanto banali, che si deve ripartire verso la riconquista del proprio io smarrito...
"Babel" è allora il capitolo finale di una trilogia detta trilogia della morte, ma è allo stesso tempo un punto di partenza per una vita migliore. »
« Se non fosse per la pessima, commerciale, utilitaristica scelta della produzione italiana di "trasformare", già dal titolo, rovinandolo, questo film, anche in Italia, lungi dall'identificarsi con l'italianizzazato "Se mi lasci ti cancello" (evidente emblema di commediella da due soldi), sarebbe apprezzato per la sua sceneggiatura ed il suo impatto intelligenti. Il film è "Eternal sunshine of the spotless mind" ("Infinita letizia della mente candida"), dunque, come si può subito notare, poetico, tutt'altro che una commedia rosa.
La pellicola è molto interessante, coinvolgente, un salto verso l'esplorazione della psiche umana, verso il mondo dei ricordi, dei sogni, verso un'eventuale manipolazione degli stessi. Insomma, un tentativo molto apprezzabile di parlare d'amore facendo riferimento agli effetti registrati anche nel mondo subconscio che spesso determina, inconsapevolmente, le nostre azioni. Un film che che consiglio assolutamente. »
« Piccolo tesoretto educativo, commovente, intelligente, spassoso, fantascientifico, affidato alla struttura narrativa della commedia popolare made in Usa. Un film a tratti estremamente gustoso, a tratti riflessivo, a tratti drammatico. La storia di come manipolare la vita, il tempo, gli eventi, potrebbe poi non essere tutto il ben di Dio che ci si aspetta. Forse l'uomo possiede già tutto ciò ch'è necessario per provare ad essere felice, solo che, preso dalle occupazioni della società, delle finanze, delle quotidiane convenzioni amministrative, insomma prigioniero della campana di vetro chiamata società contemporanea, non se ne accorge. Sarebbe bello allora controllare e convertire a proprio vantaggio i venti, ma non sarebbe "umano". Si rischierebbe di perdersi l'inestimabile, artigianale, spontaneo gusto delle piccole inestimabili cose di tutti i giorni. Film commovente e geniale. »
« Pierre Morel dirige il miglior Liam Neeson dell'ultimo decennio, nei panni di un padre, ex agente della CIA ora in pensione, disposto a rimettersi in gioco pur di salvare la sua adorata figlia rapita a Parigi, durante una gita con un'amica, da un gruppo di criminali albanesi. L'esperienza nello spionaggio, nelle lotte all'ultimo sangue, nelle torture, nella pura action cinematografica, faranno del protagonista del film un invincibile supereroe da grande schermo. Un film straordinariamente coinvolgente, teso, ma che riesce per tutta la sua durata a farci gioire dell'invincibilità del "buono" sui cattivi. Consigliatissimo in Blu-ray. »
« Uno di quei film da rivedere centinaia e centinaia di volte, senza mai perdere il lato tragicomico degli eventi, senza mai evitare di sorridere o piangere o annotare interiormente indimenticabili perle di saggezza. "Forrest Gump" è l'incantevole racconto autobiografico di un uomo poco intelligente ma geniale, poco perspicace ma dotato del valore più caro: l'amore infantile di chi resta bambino nell'anima.
La vita di Forrest andrà di successo in successo (a scuola, nello sport, nel lavoro, nel militare, nell'amore), insegnandoci che per sfondare in qualsiasi campo, l'importante è, prima di tutto, prima ancora dell'intelletto, il sentimento con il quale si affrontano le cose. Tra un trionfo e l'altro però, inevitabilmente, si porranno innumerevoli incidenti di percorso, innumerevoli eventi tragici da affrontare sempre e solo alla maniera di Forrest Gump.
Il film, oltre che un incantevole ritratto raffigurante l'amore, la spontanietà infantile del protagonista, i drammi della guerra, l'importanza degli affetti, la spettacolarità della natura, è anche un nutrito capitolo di storia americana.
6 premi Oscar (1995) alla prima incantevole collaborazione Zemeckis-Hanks-Silvestri (rispettivamente: regista - attore protagonista - compositore della colonna sonora). »
Regia di Clint Eastwood - Warner Home Video
"Hereafter" è la storia di tre personaggi legati, ognuno a suo modo, alla morte e all'idea dell'aldilà. Le loro differenti prospettive finiranno per intrecciarsi nell'affascinante volto di un destino comune. »
Regia di Albert Hughes, Allen Hughes - Rai Cinema - 01 Distribution
Film carino, ma che tradisce le aspettative di chi sperava in un colosso cinematografico. Discorso a parte per le grandi interpretazioni di Oldman e Washington. »
Regia di Alejandro González Iñárritu - Rai Cinema - 01 Distribution
Con "21 grammi" Iñárritu conquista Hollywood, e ne conquista anche la critica lasciando che nel suo lavoro permanesse l'impianto psicologico-patriottico che aveva decretato il successo intellettuale del suo film precedente ("Amores Perros").
Appaiono ancora personaggi traviati da esperienze sconfortanti, pur sempre nate da situazioni banali e accidentali, o drammaticamente incastrati nel male quotidiano, nelle incomprensioni, negli affetti traballanti, nella solitudine psicologica, nella voglia di uscire temporaneamente da tale ansietà per mezzo di false consolazioni quali droghe e ricostruzioni impossibili di vite ormai spezzate.
Crescono i volti del rimpianto e della voglia di redenzione, cresce un bisogno fantastico di poter manipolare il tempo, e la durezza nell'accettare l'inevitabile lotta con il presente.
Ancora una volta, diversi personaggi, si trovano, senza aver mai avuto nulla a che fare tra loro, ad essere coprotagonisti di una tragedia che ha bisogno di un inedito resoconto narrativo per poter essere affrontata e superata. A livello tecnico, soltanto un montaggio geniale avrebbe potuto avere la forza di contenere, anche da solo, l'intero valore espressivo del film. A livello artistico il trio Penn-Del Toro-Watts è magnifico. »
Regia di Alejandro González Iñárritu - Rai Cinema - 01 Distribution
"Babel" risulta il più premiato, in quanto matura esposizione di un progetto cinematografico radicale, ed in quanto il più esplicativo all'interno di un contesto narrativo impegnato nella sceneggiatura, nei luoghi delle riprese, nella diversità delle culture che vengono ritratte, nelle musiche, nel montaggio.
Il messaggio fondamentale del film insiste, come anche i film precedenti di Iñárritu, sul concetto di banalità del male esposto come sempre attraverso un crudo realismo di fondo. È dalla banalità che deriva il male peggiore, è dall'atteggiamento di mutismo di fronte alla vita quotidiana, che nasce il terribile bagaglio dell'inespresso, del non-detto, della solitudine, della sordità, del rimorso angosciante.
Ma è da proposte di soluzioni altrettanto banali, che si deve ripartire verso la riconquista del proprio io smarrito...
"Babel" è allora il capitolo finale di una trilogia detta trilogia della morte, ma è allo stesso tempo un punto di partenza per una vita migliore. »
Regia di Michel Gondry - Eagle Pictures
La pellicola è molto interessante, coinvolgente, un salto verso l'esplorazione della psiche umana, verso il mondo dei ricordi, dei sogni, verso un'eventuale manipolazione degli stessi. Insomma, un tentativo molto apprezzabile di parlare d'amore facendo riferimento agli effetti registrati anche nel mondo subconscio che spesso determina, inconsapevolmente, le nostre azioni. Un film che che consiglio assolutamente. »
Regia di Frank Coraci - Universal Pictures
Regia di Pierre Morel - Warner Home Video
Regia di Robert Zemeckis - Universal Pictures
La vita di Forrest andrà di successo in successo (a scuola, nello sport, nel lavoro, nel militare, nell'amore), insegnandoci che per sfondare in qualsiasi campo, l'importante è, prima di tutto, prima ancora dell'intelletto, il sentimento con il quale si affrontano le cose. Tra un trionfo e l'altro però, inevitabilmente, si porranno innumerevoli incidenti di percorso, innumerevoli eventi tragici da affrontare sempre e solo alla maniera di Forrest Gump.
Il film, oltre che un incantevole ritratto raffigurante l'amore, la spontanietà infantile del protagonista, i drammi della guerra, l'importanza degli affetti, la spettacolarità della natura, è anche un nutrito capitolo di storia americana.
6 premi Oscar (1995) alla prima incantevole collaborazione Zemeckis-Hanks-Silvestri (rispettivamente: regista - attore protagonista - compositore della colonna sonora). »