Salgari ne sarebbe stato fiero, 02-02-2012, ritenuta utile da 1 utente su 1
« Premiato, all'epoca della sua prima messa in onda, da uno straordinario successo di pubblico, l'opera di Sollima ci restituisce il fascino e la forza narrativa del ciclo indo-malese di Salgari. Kabir Bedi è un magnifico Sandokan, ma a spiccare nel nutrito cast sono, a mio avviso, soprattutto Philippe Leroy e Adolfo Celi: il primo è uno strepitoso Yanez; il secondo è un James Brooke persino migliore di quello salgariano, perchè più perfido e di conseguenza più intrigante. Anche la Marianna di Carol Andrè è più incisiva di quella originale: indimenticabile la scena della sua morte. »
« Uno dei migliori horror classici della Universal. Pur non avendo mai eguagliato l'illustre genitore, Lon Chaney jr offre in questo film una convincente e intensa prestazione: il suo Larry Talbot è una figura tragica di prima grandezza. Si fa ricordare anche il grande Claude Rains, che impersona il padre di Talbot. Efficaci le atmosfere (il bosco coperto dalla nebbia) e azzeccato - sebbene oggi faccia un po' sorridere - il look del licantropo, opera del talentuoso Jack Pierce. »
« Una malriuscita trasposizione del celebre fumetto nero di Max Bunker e Magnus (al secolo, Luciano Secchi e Roberto Raviola) . Magda Konopka è senza dubbio molto bella e sensuale, ma il film è decisamente noioso: d'altra parte, come dimostrano altre sue pellicole, Piero Vivarelli è un regista poco dotato. »
« Sono del tutto d'accordo con quei critici che dicono che questo film sia migliore del prototipo (il Frankenstein del 1931) . Non solo la trama è più articolata e appassionante, ma il mostro stesso è una figura più interessante (a differenza che nel primo film, stavolta parla) , e accanto a lui si muove un'azzecata galleria di personaggi (meritevoli di citazione il dottor Pretorius; la vecchia domestica del dottor Frankenstein; l'eremita cieco; il viscido aiutante di Pretorius, Fritz; lo stesso mostro femmina, dall'indimenticabile acconciatura) . Molto bello, inoltre, l'incipit, con Mary Shelley (Elsa Lanchester, che interpreta pure la parte della moglie del mostro) che racconta il seguito del suo romanzo al marito e a George Byron. »
« Film di evocativa atmosfera e visivamente molto elegante. Stewart Granger fornisce un'ottima prova nel ruolo del contrabbandiere Jeremy Fox, personaggio ambiguo e tormentato. Il suo rapporto con il piccolo orfano John Mahune (l'attore Jon Whiteley) riecheggia quello tra Long John Silver e Jim Hawkins, i protagonisti de 'L'isola del tesoro' di Stevenson. Un plauso anche a George Sanders, che impersona il malvagio lord Ashwood. »
« Un autentico spasso. Non amo il cinema di John Waters, ma questo film - che i fans del regista considerano un'opera minore - me lo sono goduto dall'inizio alla fine. Kathleen Turner è bravissima nel ruolo della mamma serial killer, per non parlare di Sam Waterston, che interpreta la parte di suo marito. Da antologia della risata la parte del processo, nella quale il regista ironizza sul perbenismo della società americana. »
« Tra i tanti film tratti dal famoso romanzo di Leroux, questo è certamente il migliore. Lon Chaney, celebre attore trasformista, fornisce una magnifica interpretazione: indimenticabili la scena in cui ci viene mostrato il suo volto deforme; quella del ballo in maschera (con il Fantasma travestito da Morte Rossa) ; il convulso finale. »
« Un film che mi ha deluso. Niente da dire sulla splendida fotografia e sulla smagliante bellezza di Sylva Koscina, ma la storia in sè l'ho trovata poco avvincente. Va detto, inoltre, che le fatiche che ErcoleSteve Reeves sostiene non sono le classiche dodici, ma solo due: quella contro il leone di Nemea e contro il toro di Creta (in realtà, un semplice bisonte) . La parte migliore è, secondo me, quella ambientata tra le amazzoni. »
« Primo film di Bogdanovich e ultimo di Boris Karloff. La trama è incentrata su due vicende parallele: quella di un anziano divo del cinema horror (interpretato, appunto, dal grande Karloff) e quella di un giovane psicopatico che si diverte a fare il cecchino, uccidendo persone a caso con il suo fucile. Oltre a costruire un teso thriller, Bogdanovich tributa un affettuoso omaggio all'Hollywood di un tempo e allo stesso Karloff, indimenticabile nel finale ambientato in un drive-in, dove affronta l'assassino. »
« Molto bello. Ispirato a un episodio storico su cui si è fatta luce solo in anni recenti, questo sceneggiato - che fu campione di ascolti negli anni '70 - può vantare una suggestiva atmosfera e un'ottima squadra di attori. A risaltare sono, in particolare, il "cattivo" Adolfo Celi e il buono e saggio Paolo Stoppa. Degna di nota anche la sigla cantata da Gigi Proietti. »
Regia di Sergio Sollima - Warner Home Video
Regia di George Waggner - Universal Pictures
Regia di Piero Vivarelli - CG Entertainment
Regia di James Whale - Record Service
Regia di Fritz Lang - DNA
Regia di John Waters [1946] - Medusa Home Entertainment
Regia di Rupert Julian - Cecchi Gori Home Video
Regia di Pietro Francisci - Terminal Video
Regia di Peter Bogdanovich - Paramount Home Entertainment
Regia di Daniele D'Anza - Terminal Video