Tutte le recensioni di V.Flaviano

« Poco da dire, uno dei migliori film di sempre.
La storia dell'amore filiale fra un allenatore di pugilato ormai stanco della vita e una giovane disadattata. Dai momenti di gloria al dramma, un racconto asciutto e realistico di quel ring che è la vita. L'epopea di 3 perdenti (Eastwood l'allenatore, Swank la pugile, Freeman l'aiutante, uno migliore dell'altro) fino a un finale che si schiera, senza lasciare fiato allo spettatore. »

« Una delicatassima favola moderna sulla solitudine.
Lars è una ragazzo introverso che sceglie come compagna una bambola meccanica.
L'iniziale sconcerto della comunità attorno a lui, lascerà il posto a un profondo affetto verso la "donna", riflesso esteriore della personalità del protagonista.
Film che, pur senza picchi notevoli, riesce benissimo a tenersi in equilibrio tra il ridicolo, mai enfatizzato, del protagista innamorato di una bambola inanimata, e la satira della nostra società, generatrice di solitudini. »

« Benjamin Button nasce piccolo a anziano, e col tempo ringiovanisce fino alla morte.
Gli autori ribaltano la normale cronologia della vita e su questo stratagemma innescano poi tutte le vicende classiche di un film di questo genere: l'amore, la morte, il divertimento, il diverso...
Un kolossal da urlo per il trucco, meno per la vicenda, che sa un po' di polpettone buono per tutti i gusti.
Da ricordare: l'uomo perennemente colpito dai fulmini, personificazione del significato del film. »

« Un apparentemente irreprensibile chirurgo ricorda, mentre la figlia rischia la vita sotto i ferri, la sua tragica storia d'amore con una ragazza di basso ceto sociale.
Film d'amore non stucchevole, laddove il sentimento viene esplorato in una versione tutt'altro che edulcorata. La storia fra Castellitto e la Cruz comincia infatti con uno stupro che diventa però affetto, fuga, voglia di stare insieme. Ottima anche la Gerini, moglie tradita che finge di non saperlo.
Vero, intenso, sincero. »

« Siamo dalle parti del capolavoro nel genere.
Nella nebbiosa e affascinantissima Londra di fine '800 viene narrata l'ambiziosa battaglia tra 2 prestigiatori dell'epoca, impersonati dagli splendidi Jackman e Bale.
Il racconto è appoggiato ai flash back dei protagonisti (evidentemente il regista Nolan è un esperto, vedi "Memento") e racconta rivalità, giochi di prestigio, tragedie, scienza, sempre coerentemente con la trama del racconto.
Avvincente dall'inizio alla fine, una meraviglia. »

« L'idea sarebbe anche lodevole, portare avanti 3 storie in 3 diversi continenti che sono però - attraverso le persone, gli oggetti - legate tra loro, per dimostrare come noi esseri umani si sia in realtà tutti legati l'un l'altro, come nella Babele biblica che parlava la stessa lingua. Ma il risultato è piuttosto scialbo, le connessioni tra le storie molto didascaliche e, se non fosse per il titolo, sembrerebbe un qualsiasi film a episodi. »

« Cronenberg cerca di far convivere i momenti oggettivi nella storia di un giovane con problemi mentali e la metafora degli stessi, rappresentati materialmente dalla ragnatela che lo stesso crea nella sua casa.
Tutto sommato è un film meno incomprensibile di alcuni precedenti del regista canadese ("Inseparabili", "Il Pasto Nudo") e almeno il finale è piuttosto lampante; resta il fatto che rimane la sensazione di un'opera abbastanza fine a se stessa, poco coinvolgente. »

« Un film lontano dalle abitudini italiane, tutto basato sul non detto, che assomiglia molto a "Demoni e Dei".
La storia, ispirata alla realtà, è quella della relazione, fisicamente platonica (forse) , tra Peppino, un imbalsamatore nano che lavora per la camorra, e Valerio un giovane di bell'aspetto non particolarmente colto che comincia a lavorare per Peppino. I problemi nascono quando Valerio conosce una ragazza...
Ma il film si gioca tutto sull'espressività e sulle costruzione dei personaggi, su quanto non si vede ma si fa intuire allo spettatore, sulle atmosfere rarefatte ma potenti che variano da un sud assolato e soffocante a un nord nebbioso e confuso. »

« Le vicissitudini di un giovane greco che cerca di far sopravvivere il suo ristorante in una Amburgo multietnica.
La parte migliore è probabilmente la galleria di improbabili collaboratori del protagonista, molto carina la colonna sonora, quel che resta sono 90 minuti di sorrisi senza particolari spunti. »

« Il film si basa sugli incroci tra vari personaggi, di ogni estrazione sociale e razziale, della Los Angeles dei giorni nostri.
La pellicola è splendida nel suo disegnare le sfaccettature dei personaggi, nel suo far capire come nessuno sia al 100 bene o male, nel ruolo che viene dato al caso, alle incomprensioni, agli slanci positivi.
Un po' più debole il finale, di ritmo esageratamente lento, e l'intreccio un po' esagerato negli incroci dei personaggi (siamo in una metropoli, mica a Quarto Oggiaro) .
Utile per capire cosa sia il razzismo (e il non razzismo) negli Stati Uniti odierni. »