Tutte le recensioni di S.Gerardo

« Sulla scia del più celebre "Il mio grosso grasso matrimonio greco", questa pellicola non ha niente di particolare e viaggia sulle solite tinte rosa di un romanticismo sbiadito: non basta la coppia vincente de "Il mio grosso grasso matrimonio greco" (Nia Vardalos e John Corbett) per dare valore a questo film. Guardandolo ho pensato che, forse, il vero romanticismo è restare insieme per tanti anni, vivere il matrimonio con integrità e, ovviamente, con maturità sufficiente per comprendere l'evoluzione e la crescita che si vivono attraverso l'amore, che cambia perché cambiano le persone che amano. Sicuramente il romanticismo è tenere duro e proseguire insieme nel cammino della vita. »

« "Il mio grosso grasso matrimonio greco" è un film scanzonato, divertente, che mostra l'ovvia difficoltà che si incontra quando due culture molto differenti devono conciliarsi a causa di un matrimonio. La storia parla di una ragazza determinata che spacca il guscio delle imposizioni paterne della sua famiglia e si apre al mondo, conservando le sue radici e la sua cultura senza però perdere niente di quanto di buono può offrire ciò che la circonda. Nelle convergenze possono scoprirsi tratti comuni, nelle differenze possono scoprirsi punti di forza, nell'altro si può scoprire quella "nuova terra" da esplorare e scoprire, arricchendo il proprio cuore. Questo film, oltre a divertire, riesce a far riflettere sulla bellezza dell'incontro, soprattutto con chi non ci somiglia. »

« "La tigre e la neve" è un'altra perla che Roberto Benigni e Vincenzo Cerami offrono alla cinematografia italiana, e al contempo è una poesia da indicizzare alla letteratura del nostro tempo. Con questo meraviglioso film, infatti, appare chiaro che anche un lungometraggio può iscriversi nella letteratura, tanto curate sono la sceneggiatura e la scelta del registro semantico.
Mi domando come si possa evitare di commuoversi davanti a tanta poesia e, anche, a tanta realtà: le scelte che rendono poetica la trama non cancellano mai la gravità della guerra, che pure è raccontata e passa con forza attraverso questo film.
Davvero si può amare una persona più della nostra stessa vita, e la si può comunque perdere se non ci si accorge in tempo del proprio sentimento. Un'ottima scelta! »

« Ho guardato "La grande abbuffata" per motivi di studio. Il film racconta la storia grottesca di quattro uomini che scelgono il suicidio per sottrarsi a una vita che hanno reso noiosa e forse tetra: uomini più o meno rampanti sono diventati l'ombra di se stessi, scoprendo nuove e vecchie miserie nella propria esistenza.
Nel cast figurano i nomi di Tognazzi e Mastroianni, grandi figure del cinema italiano, ma nonostante ciò le critiche non sempre hanno apprezzato questo film. Io credo di poterlo consigliare a quanti sono pronti a un approccio più distaccato alla pellicola, mirando alla comprensione dei suggestivi messaggi di cui essa prova a farsi portatrice, forse senza riuscirci. »

« Film romantico di poco spessore, che si lascia guardare più per la fiducia verso gli attori protagonisti che non per ciò che il titolo promette.
Scialbo fin dal titolo, infatti, "The Wedding Planner" racconta con vacua leggerezza la storia di una donna che vive dell'organizzazione dei matrimoni altrui non avendo speranza per un matrimonio proprio e, a rovescio di questa magra ironia, si racconta senza troppa fantasia come questa stessa persona possa, inconsapevolmente, sfasciare uno dei matrimoni che sta organizzando pur di conquistarsi un compagno. C'è solo da sperare che non faccia organizzare il suo matrimonio a una Wedding Planner brava quanto lei! »

« Ciò che le donne vogliono è un mistero, perché è misterioso ciò che desidera qualsiasi essere umano: figurarsi se è possibile immaginare cosa desidera una così vasta categoria dell'umanità!
Questo pensiero, legittimo, non può certo imporsi nella mente di chi si approccia a una commedia cinematografica che, di sicuro, non vuol essere espressione di una qualsiasi massima filosofica ma un lungometraggio leggero, surreale, divertente.
Un film per adulti che non delude perché, secondo il mio punto di vista, pone un contenuto davvero profondo (non basta conoscere qualcuno abbastanza a fondo da prevenirne il pensiero per poterne intendere il cuore, e comunque si può amare qualcuno nonostante lo si conosca tanto bene da poterne prevenire il pensiero) in un contenitore che può apparire a tratti misogino. »

« Ambientato nel centro di Bologna nel 1954, "Gli amici del bar margherita" narra l'intreccio di vite che si sviluppa partendo dal più tipico luogo di incontro di un paese o di una piccola città: il bar.
Non detto che un film debba riuscire piacevole solo perché è recitato da un cast formato da attori bravi e competenti: questo film, ad esempio, pur avendo un cast eccezionale è una storia piatta, che dopo una prima visione non viene voglia di rivedere. Ci detto, secondo me questo film ha ricevuto il successo meritato, con la sua trama melanconica e interessante, tanto originale quanto ovvia. Del cast eccelle l'interpretazione di Laura Chiatti, pienamente riuscita. »

« Coraline è una ragazzina comune, insoddisfatta e infelice perché i suoi genitori sono troppo distratti per farle sentire il proprio amore: è in questa breccia nel cuore di Coraline che si svolge la trama di questo film d'animazione che spiega ai bambini come il male possa celarsi dietro alle apparenze migliori, e che anzi è proprio nell'inganno che il male si nasconde, ghermendo ognuno di noi promettendo una felicità falsa, fatta di attenzioni mirate a un secondo fine. Coraline non è un lungometraggio eccezionale, tuttavia ne consiglio la visione perché presenta una morale che può essere colta e insegnata ai ragazzini. Certamente la visione di questo film non è adatta a bambini troppo piccoli, che potrebbero rimanere impressionati dai tratti noir che lo caratterizzano. »

« Una divertente commedia che risponde al quesito che molti si sono posti nell'adolescenza: come sarebbe essere fidanzati con un'eroina dei fumetti?
Forte di un'ottima spalla quale il coprotagonista Luke Wilson, che regge a meraviglia i ritmi del film, Uma Thurman appare molto spiritosa in questa immagine di eroina con super poteri, gravemente nevrotica e smisuratamente gelosa.
Una trama insulsa con un finale tutto positivo, un buon cast e delle musiche non pessime rendono questo film una buona visione, nonostante le solite battute squallide. Non è un prodotto indimenticabile, ma risulta abbastanza leggero e scorrevole. »

« Peggior film (fantasy) che abbia mai visto, Eragon è la classica storia di un ragazzo comune che trova la strada per essere un eroe.
Considerato che non mancano errori e imprecisioni e che gli interpreti non sempre sono all'altezza dei ruoli (neanche il protagonista, Edward John Speleers, sembra felice del suo personaggio) a mio parere non è un film particolarmente interessante, soprattutto per chi è appassionato del genere fantasy. A volte sembra che ad alcuni autori basti celarsi dietro il genere fantasy per far dire e fare cose strane a personaggi piatti, vestiti in modo immaginoso, sullo sfondo di un'ambientazione fantastica.
Davvero mal fatto, questo lungometraggio non meriterebbe neanche una recensione, ma ho voluto comunque condividere la mia opinione negativa. »