Tutte le recensioni di S.Alessio

« Un buon thriller politico, con quella giusta dose di colpi di scena e situazioni imprevedibili e tese tali da rendere il film scorrevole e mai noioso, anche se non possiamo gridare al capolavoro. »

« Alla scoperta di una terra pura, non ancora corrotta dalla distruzione che l'uomo porta con sé. Finiti i tempi in cui l'isolamento fu la chiave della sopravvivenza, popolazioni di culture completamente diverse in fatto di rispetto del prossimo e delle risorse della natura si incontrano e scontrano in un angolo di pianeta che non sarà più lo stesso. Ambienti spettacolari esaltati dall'uso sapiente della sola luce naturale. Un film lungo, spesso lento, ma carico di messaggi rivolti all'oggi, agli abitanti di quel mondo che ancora oggi contribuiamo a deturpare. »

« Un film di rara bellezza e delicatezza, ambientato in un tempo in cui la libertà di amare era ancora da conquistare e i sentimenti ingabbiati in definizioni morali. Il colore è utile a destabilizzare lo spettatore: infonde pacatezza, serenità, gioia, sicurezza ad ambienti (chiusi) e situazioni diametralmente opposti perché negativi, claustrofobici, estremamente tristi. »

« Il primo film a darmi l'impressione che la storia raccontata sia soltanto un pretesto per mostrare un paesaggio da cartolina. Una vicenda poco interessante rispetto a un'ambientazione, quella sì, da togliere il fiato. »

« Un film che ha il merito di trasmettere allo spettatore tutta la passione del protagonista, di 'condividerne' i successi e le sconfitte. La giusta celebrazione di un apripista del movimento per i diritti delle minoranze sessuali. Molto intenso. »

« Il male che combattiamo è una faccia della medaglia di cui siamo il contraltare: non è possibile sconfiggere il nemico, quello ufficiale, senza eliminare il marcio di cui noi stessi, nella società in cui viviamo, contribuiamo ad alimentare i meccanismi. Una riflessione sulla corruzione non necessariamente legata al solo contesto di svolgimento degli eventi narrati. »

« A suo modo è diventato un cult. Superuomini che si battono fino alla morte, in un contesto di sopraffazione, violenza sul più debole, ingiustizia. Kitsch, ipertrofico, brutale, ma estremamente accattivante. »

« Sarà la resa cinematografica visualmente molto simile al fumetto di Frank Miller, l'ambientazione cupa, macabra, violenta... Sin City è un delirio pulp che colpisce e appassiona. »

« Commuove prendere coscienza di quanto fossimo poveri ma pieni di speranze in una terra lontana e portatrice di opportunità. Affligge prendere atto che nei confronti di persone altrettanto povere e alla ricerca delle medesime opportunità oggi si rivolgano indegnamente egoismo e inciviltà. »

« Non ho nessun commento significativo da offrire. Quando la storia, con il suo carico di tragedie e di storie inimmaginabili, entra prepotentemente nella consapevolezza collettiva di ciò che è stato, si può solo pregare e vigilare che non si giunga nuovamente sull'orlo di quel baratro. Film brutale ma necessario. »