Tutte le recensioni di P.Antonio

« La seconda stagione di Streghe vince la grande sfida del riuscire a non annoiare gli spettatori: non solo non annoia, ma conferma tutto il coinvolgimento e la bellezza della prima serie, introducendo nuovi personaggi e facendoci conoscere meglio i principali. »

« Cosa si potrebbe dire di questo telefilm, oltre al fatto che merita cinque stelle per la sua bellezza, il suo modo di coinvolgere, la sua trama fantasiosa e i suoi personaggi ben caratterizzati? All'epoca si meritò di essere ascritto tra i telefilm più seguiti e più amati, come Buffy e Will Grace (anche se di generi differenti) . Stupendo come si possa unire magia e mondo reale senza l'effetto "cartone animato". »

« Il film nel complesso è una delle più belle pellicole che abbia mai visto: la grafica è spettacolare, la trama avvincente (sebbene abbia qualche cliché, naturalmente interpretato in maniera "rivisitata" su Pandora) , la civiltà dei Na'vi è affascinante. Importantissimo è il messaggio critico diretto alla nostra umanità, che sta distruggendo questo pianeta senza comprendere che essa stessa è parte della natura che distrugge. Nonostante tutto ciò, qualche ulteriore sviluppo nella trama e un cattivo più mortale (un essere umano comune sarebbe morto già alla prima occasione) avrebbero reso il film più reale. »

« Un documentario straordinario alla scoperta del nostro pianeta e delle specie viventi che la abitano. In questo viaggio ci accompagneranno una famiglia di orsi polari, una di balene ed una di elefanti in tre degli ambienti più affascinanti, variegati eppure vitali del mondo. Bravissimo anche Paolo Bonolis, la voce di questo documentario toccante e con riprese semplicemente eccezionali. »

« La grafica è molto bella, con i tratti gotici tipici di Burton, i personaggi sono esilaranti, l'ambientazione fantastica. A mio avviso, però, la trama è un po' scarna: i personaggi agiscono e parlano come se lo spettatore sapesse già tutto di tutto, quando in realtà non è così. La storia è molto ricca di potenziale, ma questa ricchezza non è sfruttata totalmente. Peccato, avrebbe potuto essere migliore, ad ogni modo non è da scartare. »

« Non si può certo parlare male di un film come questo: sicuramente trasmette emozioni molto forti e in maniera impeccabile, senza colorare di "rosa" quella che può essere definita una storia d'amore. In pratica l'amore c'è, ma non c'è bisogno di dire "ti amo" a destra e sinistra.
Tuttavia il film mi ha un po' deluso per i lunghi tratti "morti": interminabili paesaggi, senza dubbio belli, però certo non essenziali, interminabili scene di silenzio che, se a volte esprimono qualcosa di profondissimo, a volte sono incomprensibili o eliminabili.
In definitiva un film da vedere, però ne ho visti di migliori. »

« Di commedie così belle non se ne vedevano dai tempi de "Il matrimonio del mio migliore amico". Cat ha la stramba idea di pagare un accompagnatore per tornare a casa per il matrimonio di sua sorella, così che tutti possano sapere come procede la sua "stupenda" vita. Il suo vero fine è far ingelosire il suo ex. Da tutto ciò nasceranno molti equivoci divertentissimi, ma nascerà anche qualcosa di molto bello e inaspettato. »

« Diane English si è distinta in maniera encomiabile con questo film, rifacimento di un celebre film di altri tempi con lo stesso titolo. Il cast prevede attrici formidabili come Eva Mendez, Debra Messing e Meg Ryan. Il film è una commedia molto allegra e piacevole, ma non è superficiale: affronta col sorriso anche i drammi della vita, i drammi delle donne, gli amori, le amicizie, i tradimenti. Un film godibilissimo, una vera ventata di freschezza. »

« molto triste che pochi ragazzi di oggi conoscano questo dramma bellissimo, che parla all'anima. Tutto comincia con un lungo viaggio, dalla Gran Bretagna alla Nuova Zelanda, un viaggio che rappresenta metaforicamente il grande cambiamento che la vita della protagonista, la giovane Ada, sta subendo. L'unico simbolo del passato è il pianoforte che porta con sé: questo strumento è molto di più per lei, è la sua voce, perché Ada è muta, n realtà ha "dimenticato" come si parla. Il pianoforte (il passato) e sua figlia (il futuro) sono gli unici "strumenti" di comunicazione con un presente silenzioso e vuoto. Un nuovo amore - ahimé illegittimo - le restituirà vitalità, ma, quando suo marito le amputa un dito, vendicandosi del tradimento, Ada comincerà a lasciarsi morire lentamente. Quando Alistair, suo marito, capisce che l'unico modo per farla vivere è lasciarla amare, la libera e, mentre Ada, il suo amante e sua figlia, tornano in Gran Bretagna, la donna chiede di gettare il piano nell'oceano, attorciglia la fune al suo piede di proposito per essere trascinata anche lei, ma ad un certo punto la voglia di vivere supererà la voglia di morire e Ada riemergerà, e tornerà a parlare: il legame col presente è ristabilito, Ada è riemersa dall'oceano, simbolicamente è rinata dalle acque della vita. »

« Il titolo di questa recensione è in un certo qual modo provocatorio: paradossalmente l'abitudine di leggere la Bibbia - o farcela leggere e interpretare in chiesa - ha fatto sì che, durante i secoli, la figura di Cristo fosse sempre più elevata, trasfigurata nella Luce Divina, ma, d'altra parte, questo ha portato al veloce e progressivo "svuotamento semantico" della sua esperienza umana. La storia di Gesù è oggi vista quasi sempre in chiave "mitologica": inutile il ripetere dei sacerdoti che quest'uomo ha sofferto sulla sua pelle cose tremende per amore degli altri, oggi siamo totalmente disabituati a concepire Gesù come umano, oggi siamo abituati a pensare che sia "normale" che debba aver sofferto così, perché in fondo è Dio, non è uomo. Il film di Mel Gibson ha il grandissimo pregio di scuotere le coscienze degli spettatori e di rompere - prepotentemente attraverso la sofferenza subita da Cristo e messa a nudo - lo schema ideologico attorno alla figura di questa grande personalità. Dio, ma anche uomo. Mel Gibson restituisce la legittimità umana di cui la figura di Cristo era stata spogliata. »