Tutte le recensioni di F.Pierandrea

« Opera prima del famoso attore Ralph Fiennes, pellicola scarsamente notata nel nostro paese, deve letterariamente le sue origini niente di meno che all'omonimo dramma romano di William Shakespeare. Il testo viene qui riproposto abbastanza fedelmente, ma l'ambientazione è spostata nell'era moderna, forse nell'Europa orientale. La storia è quella di un grande guerriero romano la cui grandezza non viene riconosciuta da parte di Roma, che anzi lo esilia. Coriolano, per vendetta, si allea con il generale dei Volsci per attaccare Roma, ma l'esito dell'attacco e della storia tutta si rivelerà sorprendente. Muscolare! »

« Il viaggio di nozze raccontato da un Verdone che si divide anche stavolta nei suoi tre protagonisti (ricordate "Bianco rosso e verdone"?). Le mete sono classiche: Venezia, Firenze, la Versilia, crociera del Mediterraneo e così via. Tra miserie, pruriti coniugali e difficoltà pratiche si snodano tre vicende, a metà tra il grottesco e l'esilarante drammaticità, che lasciano perennemente incerti se ridere o piangere. Indiscutibile è la bravura del Verdone-attore, capace di interpretare ruoli profondamente differenti tra loro riuscendo sempre credibile! Un bel film. »

« Come faccia a fare tutto (e piuttosto bene anche) Carlo Verdone in questo film (così come in tante altre pellicole) proprio non saprei! Oltre a rivestire il ruolo di regista, si cimenta anche in quattro performance da attore. A parte il ruolo di prete officiante un matrimonio – breve per necessità di copione – Verdone è infatti anche il marito – prima all'altare e poi in viaggio di nozze – di ben tre coppie. In quella borghese è l'attempato medico, marito di un'imbarazzata Pivetti; nella coppia giovane è il consorte di una disinibita Gerini; infine, nella coppia coniugale finale è il normale marito di una moglie normale. Saranno proprio loro ad uscire vincitori, grazie alla loro realistica, mediocre vita. »

« L'idea – non particolarmente innovativa, almeno negli States – è quella di riprendere 24 ore al giorno il lavoro duro dei "cops" nelle temibili strade americane, per poi trasmettere via cavo queste immagini in un vero e proprio reality. Due grandi attori (Eddie Murphy e Robert De Niro, mica poco) per un film appena sopra la sufficienza. Scontato il pretesto, non particolarmente spettacolare la maggior parte delle scene, si riscatta con un finale imprevedibile. O forse no? Consigliato almeno ai fan di Eddie e Robert... »

« Dopo alcuni film di breve durata (i cosiddetti "corti"), Francois Truffaut esordisce alla regia di un "lungometraggio". Antoine, il protagonista di questo esordio, è un ragazzo complesso che vive un'età complicata all'interno di una famiglia non proprio accogliente. Il suo diventare grande si misura con le difficoltà tipiche della sua età, ma il suo desiderio di farcela colpisce e commuove. Un film di grande valore, "classico" nella sua perfezione, anche se lontano dagli stereotipi. Ovviamente la visione è consigliata a tutti! »

« Ispirato, nel titolo, a una famosissima canzone francese degli anni Quaranta, con questo film siamo ancora all'interno del cosiddetto "ciclo Doinel", in quanto il protagonista è sempre l'Antoine Doinel de "I quattrocenti colpi" e di altri due film di Truffaut. È una pellicola divertente, ricca di colpi di scena e parecchio godibile, dove le vicende si susseguono di buona lena a conferma della grande versatilità dell'attore preferito del regista francese, Jean-Pierre Leaud. Antoine questa volta si avvicina al matrimonio, ma poi (in un altro film) sapremo come andrà a finire. Un film leggero ma comunque interessante, da vedere! »

« Lui, lei, l'altra: al classico triangolo sentimentale Truffaut aggiunge un'immensa dose di classe e molta malinconia. Una storia che racchiude al suo interno già la sua stessa fine, una sconfitta dolorosa e definitiva. Lui, seppur sposato, si innamora di un'affascinante hostess, ama perdutamente lei e... i suoi collant! Ma quando decide di lasciare la moglie, l'amante non lo segue, così il protagonista rimarrà solo anche davanti alla vendetta della moglie, perdendo proprio tutto. Un film di rara bellezza e tristezza, consigliato ai cultori del cinema francese di qualità. »

« Protagonista di questa pellicola di Francois Truffaut è uno straordinario Aznavour, un pianista molto timido e con un passato coniugalmente tragico. Ma anche la situazione familiare attuale, specialmente nei confronti di un fratello piuttosto "scapestrato", è complessa. E tende, come se non bastasse, anche a peggiorare, tanto che il povero pianista finisce per essere inseguito da pericolosi delinquenti e perdere l'amata Lena. Non gli rimarrà che tornare a fare il modesto pianista, chiuso in un mondo di solitudine e rimpianti. Un bel film! Consigliato. »

« La grandissima filmografia del regista Francois Truffaut si conclude qui, con un meraviglioso bianco-e-nero, a conferma suprema del fatto che non servono effetti speciali e forse nemmeno i colori, per creare dei bei film. Tratto con estrema libertà da un noir americano questo film è in realtà un mix di diversi generi cinematografici, che ruotano intorno a un'investigazione dagli esiti sorprendenti ma soprattutto intorno a due grandi attori quali Trintignant e la sempre affascinante Fanny Ardant. Un commiato di grande qualità! Da vedere. »

« Il denaro come mezzo scambio viene sostituito dal "tempo". Gli stipendi sono espressi in giorni di vita, la spesa si paga con minuti di vita e così via. Arrivati a zero si muore. Non so quanto di originale ci sia in questa trama, comunque il film è sorprendente per ritmo e bellezza. Merito di tutto il cast, ma soprattutto di un ispiratissimo Justin Timberlake, cantante e attore di sicuro avvenire. Credibile nella struttura narrativa, spettacolare e futuristico. Quasi fantascienza, per una visione parecchio godibile. »