Tutte le recensioni di T.Donato

« Il cinema nella sua forma più alta e assoluta. La grandezza di alcuni maestri del cinema come Bergman, è stata tra le altre quella di riuscire a proporre pellicole di una complessità simbolica sviluppata in più livelli, e allo stesso tempo dalla linearità davvero rigorosa e impeccabile. Riflessioni profonde ed esistenzialismo caratterizzano la storia narrata, esplicandosi attraverso un viaggio eseguito in maniera metaforica e per mezzo di rievocazioni da parte del protagonista. E dinanzi a tematiche come la morte, si pone la rassicurante proiezione di quelli che sono i ricordi e i legami affettivi, e la naturale evoluzione secondo la quale ogni padre accompagna il figlio durante la giovinezza, e come questi a sua volta lo accompagni durante la vecchiaia. Poetica e suggestiva descrizione di quella parabola discendente che è la vita, un'opera d'arte da vedere e rivedere apprezzandola in tutte le sue sfumature più o meno celate. »

« Davvero una bella storia quella che ci propone il virtuoso della cinepresa, il maestro Lynch. Se in più ci mettiamo che la storia narrata è verosimilmente tratta da una vicenda reale ed effettivamente accaduta, si aumenta esponenzialmente la piacevolezza darivante dalla visione. Perchè in "Una storia vera" viene raccontata semplicemente la vita di un uomo, un uomo come tanti, il quale giunto oramai in vetta, ridiscende metaforicamente la sua vita ritornando in modo ostinato su alcune situazioni lasciate in sospeso. Una metafora per tutti, a dimostrazione di quanto siano importanti i legami e di quanto non sia mai troppo tardi per cambiare qualcosa, anche la nostra stessa vita. Il regista statunitense ci propone davvero una bella storia attraverso tra gli spazi aperti della sconfinata campagna americana e una colonna sonora davvero suggestiva e combinata alla perfezione con la narrazione. »

« Lynch con questa pellicola si pone a confronto con il romanzo da cui è tratta la vicenda. Il risultato è un film piuttosto lento e intricato, sicuramente interessante, ma un po' al di sotto delle aspettative. Delusione derivante perlopiù dalla difficoltosa trasposizione di una trama assai complessa e folta di monologhi, e dalla scarsa adeguatezza degli effetti speciali i quali poco verosimilmente ricreano situazioni e immagini descritte nel libro. Nondimeno, sarebbe penalizzante abbozzare un eventuale paragone con il terzo capitolo di Star Wars, film per la cui direzione lo stesso Lucas aveva indicato lo stesso Lynch. Di certo il regista di Elephant man , ha raccolto la sfida e, coerente con il suo stile e la sua visione, ha realizzato un film che vale pur sempre la pena di vedere. »

« Molti l'avranno pensato, Tony Jaa è il nuovo Bruce Lee. Sicuramente la presenza sullo schermo l'attore Thailandese la fa notare eccome. Il carisma e la tecnina marziale dell'artista esaltano combattimenti finora mai visti, la complessita delle scene infatti, pur riscontrando delle analogie con le storiche sequenze di lotta di artisti come Jackie Chan, si distaccano da questa per la maggiore forza espressa e per la durezza tipica della Muay Thai. E' nata una nuova epoca di film d'azione. »

« Il talentuoso Tony Jaa, idolo affermato dell'action movie asiatico (oramai anche planetario), si supera nuovamente. Se in Ong Bak ci aveva stupiti per il ritmo frenetico e per le tecniche strabilianti della Muay Thai tradizionale, in questo Ong Bak 2 vediamo una mescolanza mai vista di arti e tecniche dai più svariati luoghi e dalla più lontane culture: Ninja, Samurai, Shaolin, l'immancabile Muay Thai e numerose tecniche con armi bianche. Una sorta di Opera Omnia della cultura del combattimento, calata in una storia convincente quanto basta per seguire il film fino all'ultimo colpo. »

« Con questa pellicola, nasce un grande mito : il Western ! Quel grande West fatto di cowboy, indiani, diligenze e canyon. Quel west fatto anche di valori e sentimenti, perchè in Ombre Rosse è l'umanita che regge l'intera narrazione. Una storia leggendaria amata da intere generazioni, entrata ormai nella storia del cinema come lo è entrato il suo protagonista, il mitico John Wayne. »

« Ancora una volta, si riconferma la stupefacente coppia Scorsese-De Niro. Ed è proprio quest'ultimi a dare un'ulteriore dimostrazione della sua perfetta capacità recitativa, interpretando qui la figura di uno psicopatico ex-galeotto in cerca di una propria vendetta. Una trama avvincente e un ritmo forte e incalzante, fanno di "Cape Fear" un film davvero riuscito. »

« Un giovane catalogatore di pesci sogna di vivere come un esquimese.Si ritrova invece in Arizona a vendere Cadillac,con un eccentrico zio che tenta di convertirlo al sogno americano.Li incontrerà la stravagante Helen e sua figlia Grace e finirà per trovare l'amore.Uno sguardo politico su un'America di provincia insolita,molto vicina alle atmosfere care al regista bosniaco.Consigliato.
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