Tutte le recensioni di P.Beatrice

« Ogni film di Woody Allen per me è un evento! Dare una definizione di genere a questa pellicola mi sembra riduttivo: commedia noir è forse l'etichetta più appropriata, ma nulla dice dell'esuberante scoppiettio di stili e citazioni che si susseguono nella pellicola. La parodia del giornalista che dal giornalino scolastico passa alla testata imporatante si intreccia con una indagine degna di una signorina in giallo: una riconcorsa allo Scoop tra la vita e la morte è il caso di dirlo! Le battute poi tra very british e american-style sono frecciatine continue e l'alter-ego di Allen, prestigiatore, gigione, mago-illusionista, pervade di brio la storia. Da vedere assolutamente. »

« Mi sono quasi "commossa" per le trovate immaginative a rappresentare il contatto primigenio e il rispetto della natura, la simbiosi degli esseri viventi. La trama scontata non mi ha infastidito, a metà tra "Mission" e "Pocahontas", ma anche con un pizzico di sequel di "Apocalypse now" e parafrasi di "Minority report". Originale forse è l'input del protagonista, e la "sua storia".
Mi ha rassicurato il fatto che almeno nel film gli scienziati abbiano capito che ci sono Na' vi che non vogliono niente da noi, né coca-cola, né jeans, ma incredibilmente stanno benissimo così, anzi avrebbero un sacco di cose da insegnare in quanto a valori... Voto 8 pieno, consigliatissimo. »

« Il film affronta i clichés sugli italiani all'estero attraverso due episodi, molto diversi in ritmo e stile, tanto che sembrano girati da due registi differenti! Questi clichés sono però come medaglie dai due risvolti: così Veronesi mette in scena la Ferrari in una corsa spericolata nel deserto e il latin-lover da solo contro la mafia russa. Mi è piaciuto molto il primo episodio, dove gli italiani dietro il loro essere trafficoni (Castellito-Scamarcio) rivelano una grande generosità.
Impostato tutto sulla commedia francese degli equivoci è l'episodio di Verdone alle prese con il turismo sessuale e la mafia in Russia. Suggerisco di vederlo insieme agli amici di altre nazioni, così da commentare in allegria! »

« Il film sul personaggio di carta di S. Holmes è un po' iperbolico, ma assolutamente divertente.
Da amante delle indagini e delle deduzioni "old british" sono rimasta sconcertata dagli effetti speciali calati in età vittoriana. Anzi, mi ha disturbato il "potenziamento atletico" hollywoodiano - per così dire - delle scene di pugilato e delle scazzottate necessarie all'immobilizzazione dei cattivi. Per quanto riguarda invece la ricostruzione storico-ambientale invece l'ho trovato particolarmente curato. Una piacevole serata in home-video! »

« Verdone è sempre simpatico e rilassante. In questo film si indugia un po' sulla morale con il parallelismo tra il missionario in Africa e "l'Africa delle relazioni urbane tra consaguinei": soccorrere la povertà umana in un altro continente quando appunto non si è in grado di gestire a casa la povertà dei rapporti familiari... In ogni caso trovo che le risate del film non siano mai gratuite e vuote. Il suo forte sono certo i ritratti delle psicoparanoie quotidiane e il divertimento è assicurato. Menzione speciale va alla colonna sonora di questo film, che accompagna, con ritmo, battute e silenzi. »

« Il film di Diritti prende posizione su una delle stragi naziste del 1944: Marzabotto. La prospettiva è quella degli umili senza rancore, tutta rivolta al futuro da ricostruire: la coralità del recitato è resa anche dal dialetto bolognese strettissimo sottotitolato.
La storia tutta italiana della linea gotica, così come la racconta il film non può lasciare indifferenti. A me ha tanto ricordato un capolavoro bistrattato dalle ideologie del cinema impegnato e dai revisionismi: La notte di S. Lorenzo, dei fratelli Taviani. Le affinità sono molteplici: un racconto con gli occhi dell'infanzia su una strage di civili perpetrata nel terribile anno di occupazione tedesca delle campagne tosco-emiliane; un "futuro" tutto legato al mondo rurale: crescere con i ricordi di quelle esperienze. »

« Film leggero, però piacevole: ottimo in DVD.
Gli anni della scuola quando l'esame era ancora "la maturità"...Oggi è solo "di stato", una prova come un'altra, in realtà la prima...Ma nell'aria c'è già chi parla di abolirlo. Troppo impegnativo l'esame a 18 anni, forse: doverlo sostenere da adulti è più che mai una sfida! »

« I film di Castellito sono sempre estetizzanti, complice una dimestichezza con la macchina da presa. Poi la scelta del casolare in Toscana ha contribuito a una fotografia bellissima, un pò una citazione della scuola della commedia d'autore all'italiana sui rapporti familiari. Al centro della riflessione sul rapporto genitori-figli c'è piuttosto la disillusione per aver costruito un dialogo, che non c'è... La frizzante commedia degli equivoci è velata da una malinconia di fondo, anche se si ride a crepapelle tra i tic e le sparate dei Cinquantenni rampanti genitori, che mai han smesso di essere adolescenti. Anche mio padre usava questo detto popolare per sospirare sui ventanni! »

« Il film di Veronesi scelto l'angolo visuale dell'adolescenza è sprintoso, con dialoghi rapidi e veloci, con macchiette quasi fumettistiche sia dei miti dei giovani (il reality per Gigio, il bel figlio del prof. Che nuota con l'orca assisina... ) , che della quotidianità dei genitori. I ragazzi hanno quella capacità di trovare il lato buffo delle cose anche se tutto per loro è enorme!
Esilarante. »

« Il film in alcuni passaggi gotici l'ho trovato quasi grottesco. Certo lei brava, ma il mondo della danza più che una passione è descritto come una ossessione malata, ciò mi dispiace. Vorrei che fosse esplicito che non è un film sulla danza! Ma sul rapporto malato tra madre e figlia, in una devianza contemporanea molto attuale, perciò potrebbe essere ambientato altrimenti nella moda come in qualsiasi altra professione dove s'innesca questo tipo di concorrenza-proiezione ossessiva. »