Tutte le recensioni di M.Riccardo

« Gassman e Volonté diretti da Monicelli! Basterebbero queste credenziali per capire a che film si va incontro. Si ride catapultati in un Medioevo che nonostante il tono grottesco appare cruento come fu davvero. Altra chicca la colonna sonora. »

« Per scoprire le origini del cinema italiano che sapeva far ridere - e molto - senza essere volgare. Cast straordinario con Gassman, Mastroianni, Salvatori, Claudia Cardinale, Totò... Assolutamente consigliato! »

« Dove può spingersi l'avidità umana. Un film cupo di Paolo Sorrentino sul denaro e i bisogni (più o meno primari) degli individui. Spicca l'interpretazione del protagonista Giacomo Rizzo. »

« Troisi si scusa con il suo pubblico per i due anni di attesa dopo il suo esordio alla regia con "Ricomincio da tre" e ci regala una commedia che potremmo definire romantico-familiare. Emerge ancora il carattere a blocco di sketch indipendenti e divertentissimi. »

« La storia dell'organizzazione armata Prima Linea raccontata in un doppio livello di flashback da uno dei suoi fondatori (interpretato da un troppo compassato Scamarcio) . Dialoghi enfatici e scontati, ma resta il merito di aver ricordato una pagina di storia italiana. »

« L'arte del sogno che poi è quello a cui spesso aspira il cinema. Grondy ci guida (nel vero senso della parola attraverso gli interventi della personale tv divulgativa del protagonista) in un viaggio che definire onirico è il minimo: sogno e realtà si confondono dando vita ad una storia unica quanto geniale.
Da sottolineare poi la prova degli attori, Gael Garcia Bernale e Charlotte Gainsbourg (i protagonisti) su tutti. »

« Paolo Virzì sembra metta in scena due film in uno: il suo viaggio nel passato, nella sua Livorno degli anni '70-'80, e un presente che in quel passato fatica a ritrovarsi (con problemi di credibilità dovuti anche all'invecchiamento degli attori e ad una Stefania Sandrelli che sembra più giovane di Micaela Ramazzotti imbiancata) . Buona prova degli attori, con Valerio Mastandrea capace di tenere la stessa espressione per tutto il film (ma chissà se è un pregio) . »

« Lars Von Trier gioca con il suo pubblico in un rapporto che si potrebbe considerare meta-cinematografico: lo stesso regista esce più volte dalla storia assumendo il punto di vista dello spettatore in sala. In scena vi è una commedia grottesca ed esilarante che procede con ritmo lento ma mai barboso. Da notare la casualità di alcune inquadrature dovute alla tecnica dell'automavision. »

« Storia quanto mai banale e regia non degna neppure di un fotoromanzo. Non si salvano neanche gli attori. Arrivare in fondo è una vera fatica. »

« Martin Scorsese non tradisce neppure questa volta: "Shutter Island" è un film complesso ed avvincente in cui il regista gioca su ciò che ci mostra e ci fa credere. Non dico di più per non rovinare lo spettacolo. »