Lentezza allo stato puro, 07-07-2011, ritenuta utile da 1 utente su 1
« Buoni presupposti, storia inquietante e affascinante, discutibile la grafica e la scelta del bianco e nero (pure in certe occasioni straordinariamente efficace) , scarna ma sostanziale l'interfaccia. Il vero problema di questo titolo è la lentezza: dialoghi non si possono mai tagliare, scenette che si ripetono all'infinito ogni volta che si attiva il relativo trigger e protagonista lento e poco fluido nelle animazioni. »
« Sì: sembra un po' di vedere "Un ponte per Terabithia" o "Arthur e il popolo dei Minimei", ma alla fine l'azione è tale e tanta da non far mai annoiare lo spettatore. Qualche battuta carina, qualche situazione al limite del "pauroso" e come sempre un bravissimo Freddie Highmore (che questa volta è persino bravo due volte) . Carino senza pretese. »
Un vero super-eroe, 07-07-2011, ritenuta utile da 2 utenti su 3
« Pellicola di difficile definizione, a metà fra l'adolescenziale, l'action, il pulp e la commedia. Un risultato finale complessivo più che gradevole ed in grado di tenere incollati allo schermo per quasi due ore. Ben tratteggiati i personaggi, tutti spolverati con un pizzico di politicamente scorretto, e validi gli effetti speciali (presenti ma non pressanti come si potrebbe rischiare traendo un film da un fumetto). Menzione d'onore per Hit-Girl, vera protagonista della pellicola e sintesi di tutte le varie commistioni di genere. In attesa del sequel... »
Che bell'insulto, 07-07-2011, ritenuta utile da 2 utenti su 2
« Dai mediocri interventi di "Zelig" a diventare il film italiano col maggiore incasso di sempre ne va di strada e se a percorrerla è Checco Zalone c'è da stare veramente in guardia. Film orrendo, banale, patetico e scontato. Ipocrita e buonista è la dimostrazione scientifica di come una campagna pubblicitaria efficace è in grado di trasformare la più insipida acqua in pessimo vino da bettola. »
Un cocktail con Cassel, 07-07-2011, ritenuta utile da 2 utenti su 3
« Prendi un po' del "Ritratto di Dorian Gray", qualcosa dal romanzo nero, un pezzetto di "Billy Elliot" e una spolverata di "Flashdance". Mischiare e aggiungere Vincent Cassel: ecco "Il cigno nero". Film che parte con buoni spunti ma diventa prevedibile dopo qualche decina di minuti, si salva comunque in corner per la Ryder (o meglio, per la sua controfigura) e per un Cassel in un ruolo disegnato su misura per lui. »
Blue Label Entertainment
Regia di Mark Waters - Universal Pictures
Regia di Matthew Vaughn - Eagle Pictures
Regia di Gennaro Nunziante - Medusa Home Entertainment
Regia di Darren Aronofsky - Warner Home Video