Tutte le recensioni di S.Tommaso

« Un grande capolavoro del cinema popolare, ricchissimo di trovate e invenzioni, a cominciare dal particolarissimo linguaggio che viene unsato, e continuando con una regia ispirata e un parterre d'attori straordinari, iniziando ovviamente da Gassmann. Uno dei titoli più rappresentativi del genio di Mario Monicelli, che purtroppo ci ha da poco lasciati, con un gesto che ancora una volta ha affermato il suo essere un uomo di grande coraggio. La sua voce mancherà in questa Italia sempre più omologata e bigotta, la voce di un regista che ancora oggi affermava la necessità non più rinviabile di una rivoluzione. Per fortuna restano i suoi film... Ciao Mario! »

« Bel thriller-horror, che parte da uno spunto abbastanza banale (lo strano suicidio di un ragazzo all'interno di un campus universitario) per diventare via via più interessante e inquietante. L'idea di coniugare i pericoli delle nuove tecnologie - che connettono tutto e in tempo reale - con una ghost story non è originalissima (tra l'altro il film è il remake di una pellicola giapponese) ma viene risolto in una maniera che, nell'ultima parte, assume addirittura una valenza apocalittica che non ci si aspetta. »

« Nella storia dell'adolescente (interpretata da Scarlett Johansson) che, alla morte della madre, torna nella città dell'infanzia e trova la sua casa abitata da due strani personaggi (impersonati da John Travolta e Gabriel Macht) ciò che si rileva di più è la bravura degli attori. Un'altra qualità della pellicola è la descrizione dell'assolata, indolente e sonnacchiosa New Orleans, ovviamente prima dei disastri dell'uragano Katrina. Peccato che la vicenda narrata si perda in un'ultima parte che gronda retorica e buoni sentimenti, rendendo il film, in ultima analisi, piuttosto indigesto. »

« Una pellicola che muta pelle e umore, che all'inizio sembra essere una denuncia contro gli abusi sessuali verso i minori per poi trasformarsi in un film sul cinema, e ancora in un melò per diventare infine un noir... E, come sempre in Almodovar, la passione attraversa e permea le diverse anime della pellicola. »

« I pugnali volanti sono un gruppo rivoluzionario della Cina dell'859 d. C. Leo e Jin organizzano un complicato inganno per portare allo scoperto il capo dei ribelli, una donna, di cui però s'innamora Jin, dando vita a una complessa trama di doppi giochi. Il film è un'intensa e riuscitan sintesi di due elementi, quello avventuroso e quello romantico. Molto belle sono inoltre le coreografie dei combattimenti »

« Quattro eroi (tre uomini e una donna) tentano di assassinare il primo imperatore della Cina, che unificò il Paese sottomettendo sei stati in guerra.
"Hero" è un incanto visivo. Questa bellezza formale non è a scapito delle altre componenti del film, a cominciare da un racconto a mosaico le cui diverse tessere trovano la loro giusta posizione con lo scorrere dei minuti. L'unico vero neo è la reazionaria tesi politica che lo sorregge, quantomeno discutibile »

« Il protagonista di questo film d'animazione dedicato a uno zoo e ai suoi animali è Ryan, un giovane leone che dallo zoo di New York viene per errore trasferito in uno africano. Ci sono alcuni film targati Disney che sono purtroppo limitati da soggetti e sceneggiature traballanti. E'questo il caso di "Uno zoo in fuga", che non può non ricordare (troppo) il più riuscito Madagascar. Comunque non è da buttar via, soprattutto per la buona animazione e per alcuni personaggi divertenti e ben definiti. »

« La rilettura del romanzo "1984" di Orwell realizzata dall'ex Monty Python Terry Gilliam porta a uno dei più bei film di sempre e probabilmente il migliore girato dal regista. Un capolavoro visionario e barocco, "politico" e onirico. Ogni volta che si rivede riesce a trasmettere le stesse intense emozioni... »

« La guerra tra i capi della squadra anticrimine e quello della squadra investgativa porta uno scontro senza esclusioni di colpi. Serrato, intenso e cupo; attori e atmosfere "giuste", forse un pò prolisso nell'ultima parte ma è una piccola pecca che si dimentica facilmente, anche grazie alla nota di speranza finale che francamente non ci si aspetta. Un grande polar. »

« Solitudini abissali, incomunicabilità ineluttabile, straniamenti e decadenza esistenziale: un'altra pellicola disturbante del grande regista taiwanese che aggiunge alle tematiche e allo stile che hanno contraddistinto i suoi film precedenti molto sesso e ironia in piu'. Ma il sapore resta amarissimo... »