Tutte le recensioni di B.Ester

« Film che sviluppa una idea buona ma non la porta a compimento in maniera convincente. Ho trovato anche Leonardo di Caprio fuori fase, come se il senso dell'operazione sfuggisse pure a lui... Quando si dice straniamento! Vuole essere un film psicologico e un thriller al tempo stesso, finisce per essere poco convincente in entrambe le vesti. »

« A parer mio il miglior film del geniale Ferreri. Impaginato come un teorema, lucidamente in bilico tra il comico e il grottesco, perfetto nel cogliere la gigionesca crudeltà con cui un bravissimo Tognazzi sfrutta una donna reietta, ancor più lucido e geniale nel restituire una donna che, in realtà, tutto è fuori che vittima. »

« Lezioni di felicità - Odette Toulemonde è un film scritto e diretto da Eric-Emmanuel Schmitt, tratto da un romanzo dello stesso autore. Si pone sulla scia del favoloso mondo di Amélie, ma è più banale. Molto zuccheroso e pieno di buoni sentimenti, ma piuttosto inconsistente. Così fintamente naif da risultare a tratti irritante. »

« Bellissima serie, che dimostra in maniera inequivocabile come la separazione qualitativa tra film e serie TV non abbia più alcun senso. In questi anni, in cui hollywood ha conosciuto una crisi profonda, sono stati molto incrementati i prodotti per la televisione, e si sono visti molti telefilm di notevole livello. Mad men è uno di questi, non solo per la cura estetica ma soprattutto per la costruzione narratologica, il nitore della definizione psicologica dei personaggi e la convincente e quasi filologica ricostruzione storica. »

« Film piuttosto banale, che riesce a dire soltanto ciò che tutti sanno. L'unica giustificazione è che il film potrebbe essere stato pensato per un pubblico estero (dato che in effetti il regista, pur essendo italiano, vive in Danimarca), che ha molta meno familiarità con certe tematiche. Rimane irrisolta la specificità sociopolitica italiana: sostenere che i reality e la televisione commerciale hanno cambiato la testa degli italiani portandoli a fare determinate scelte politiche non pare un nesso convincente, visto che ovunque nel mondo i reality e la tv commerciale la fanno da padrone. »

« Film non del tutto convincente ma utile per conoscere una regione effettivamente poco considerata dai percorsi turistici più battuti. Vederlo fa venir voglia di fare un giro per quei posti, e probabilmente questo era lo scopo primario di questa pellicola. Per il resto, carino ma non di più. »

« Una pietra miliare del genere fantascientifico, che gioca sui vecchi temi già barocchi della realtà del sogno rispetto a una vita vista come illusoria, sapientemente innovati nel contesto tecnocratico. La tecnocrazia, ossia il dominio delle macchine, è materia di seria riflessione filosofica, e qui trova una declinazione convincente. L'impatto più forte di questo film rimane comunque estetico: a distanza di anni si è in grado di capire quanto Matrix abbia influenzato il cinema. »

« Come già il primo Tron, la trama passa in secondo piano rispetto all'esperienza visiva, che qui diventa addirittura sensoriale nel significato più completo del termine: visto in un buon cinema, con dolby e schermo grande, l'estetica unica, che riprende il vecchio film innovandolo, e le bellissime sonorità dei daft punk danno vita a un film molto godibile e coinvolgente. Attenzione però: da vedere assolutamente al cinema almeno una volta! »

« Un altro bellissimo film di Clint Eastwood che, superata la soglia degli ottant'anni, riflette con commozione e intensità sulla vita oltre la morte. La sua è una visione profondamente laica, che si confronta con la scienza (o meglio, con l'approccio scientifico inteso come interpretazione del mondo) e con l'imperversante cultura new age di una cultura occidentale sempre più liquida e confusa. Come sempre, però, ciò che gli sta più a cuore è la vita "al di qua", fatta di solitudini finalmente spezzate dall'amore. »

« Un film che ha avuto un enorme successo al botteghino, ma che mi ha dato l'impressione di grande insincerità. Abilmente concepito per un certo target non è che una accozzaglia di luoghi comuni, letteralmente imploso nel suo stesso buonismo. Non mi spiego come certi film così desolatamente estetizzanti, completamente privi di sincerità, possano piacere.
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