« La storia è leggera, l'umorismo apparentemente greve, ma, dopo aver lanciato trionfalmente Toti e Tata (i pugliesi se li ricorderanno), Nunziante fa di nuovo centro con le gag di Zalone che a tratti fa molto ridere. Qualche stilettata viene destinata, come sempre, anche ad un certo intellettualismo. Se fosse possibile darei un altro mezzo punticino. »
Il diavolo Vallanzasca mostrato senza coda., 28-09-2011
« Quando è uscito questo film, le critiche sono state tutte insopportabilmente infarcite di giudizi moralistici, nessuna improntata su valutazioni di carattere tecnico.
Si è gridato allo scandalo in quanto dalla lettura di Placido non giungerebbe una condanna sufficientemente forte al bandito, ma a ben vedere dietro questa considerazione si nasconde un problema molto più profondo di quello che sembra: non -solo e semplicemente- l'incapacità di alcuni di rispettare l'arte (e basterebbe questo a ritenere la critica inaccettabile), ma anche la voglia di veder descrivere i personaggi senza vie di mezzo, o di qua o di là. Insomma, se sono brutti e perfidi, non possono mica avere sentimenti. Rimane deluso chi si aspetta di vedere rappresentato Vallanzasca con un forcone, le corna e la coda.
Quanto al "buon esempio da imitare" (ci bastano ogni sera sulla RAI i miracoli di Padre Pio), va detto che se qualcuno non è in grado di distinguere tra realtà e rappresentazione artistica, la responsabilità non può essere degli attori e del regista.
Il problema, dunque, non sembra essere nella scelta di descrivere la vita di un bandito, ma nel fatto che si sia scesi un po' più in giù della sparatoria e dei cazzotti, evidenziando debolezze e drammi umani che possono aver inciso o meno sulla vita violenta di un uomo così fuori dagli schemi oppure mettendo in luce codici e valori (sballati) di una persona che oggi si trova a dover fare i conti con 40 anni di vita dentro ad un carcere.
Si sa che gridare alla vergogna in nome della lotta ostentata ai cattivi è il modo migliore per essere iscritti nella categoria dei buoni, ma forse è giunto davvero il momento di smetterla con la retorica.
Eccellente Rossi Stuart. »
« Un estimatore di Verdone dovrebbe conoscere ed amare anzitutto questo che resta senza alcun dubbio il film nel quale il regista dimostra tutte le sue potenzialità. Stranamente (ma forse no) quesa pellicola non è così conosciuta come meriterebbe. Al di là delle storie, sono i singoli personaggi interpretati da Verdone con tutte le loro esilaranti caratteristiche, i tic e le fisse, il pezzo forte di un film indimenticabile. Geniale anche il personaggio di Mario Brega. »
« Un film amaro con un Verdone in forma ed un cast di attori tutti molto bravi. La storia è semplice e i dialoghi gradevoli, a tratti spassosi. Alcune battute hanno fatto storia, specie quelle di Finocchiaro. Nel genere, sicuramente il migliore di Verdone che dopo non si è più ripetuto. Tra gli attori, De Sica probabilmente la scelta più indovinata. »
Regia di Gennaro Nunziante - Medusa Home Entertainment
Regia di Michele Placido - Warner Home Video
Si è gridato allo scandalo in quanto dalla lettura di Placido non giungerebbe una condanna sufficientemente forte al bandito, ma a ben vedere dietro questa considerazione si nasconde un problema molto più profondo di quello che sembra: non -solo e semplicemente- l'incapacità di alcuni di rispettare l'arte (e basterebbe questo a ritenere la critica inaccettabile), ma anche la voglia di veder descrivere i personaggi senza vie di mezzo, o di qua o di là. Insomma, se sono brutti e perfidi, non possono mica avere sentimenti. Rimane deluso chi si aspetta di vedere rappresentato Vallanzasca con un forcone, le corna e la coda.
Quanto al "buon esempio da imitare" (ci bastano ogni sera sulla RAI i miracoli di Padre Pio), va detto che se qualcuno non è in grado di distinguere tra realtà e rappresentazione artistica, la responsabilità non può essere degli attori e del regista.
Il problema, dunque, non sembra essere nella scelta di descrivere la vita di un bandito, ma nel fatto che si sia scesi un po' più in giù della sparatoria e dei cazzotti, evidenziando debolezze e drammi umani che possono aver inciso o meno sulla vita violenta di un uomo così fuori dagli schemi oppure mettendo in luce codici e valori (sballati) di una persona che oggi si trova a dover fare i conti con 40 anni di vita dentro ad un carcere.
Si sa che gridare alla vergogna in nome della lotta ostentata ai cattivi è il modo migliore per essere iscritti nella categoria dei buoni, ma forse è giunto davvero il momento di smetterla con la retorica.
Eccellente Rossi Stuart. »
Regia di Carlo Verdone - Medusa Home Entertainment
Regia di Carlo Verdone - CG Entertainment