School of rock, 14-07-2011, ritenuta utile da 1 utente su 12
« Veramente divertente e carino. Un film che ci fa ascoltare dei prodigi, delle belle voci e dei pezzi indimenticabili della storia del rock. Ci fa provare nostalgia e ci fa venire la voglia di andare a ripescare vecchi cd indimenticabili e a onor del vero sempre attuali, facendoceli apprezzare come se fossero nuovi. Jack Black è un pò il genio folle, il genio incompreso della situazione. La musica in questo film è la protagonista assoluta che smuove gli animi e le menti più ristrette, aprendo una breccia nel cuore indurito della gente troppo presa dal senso del dovere e dai ruoli imposti della società. Saranno i bambini a far scattare questo meccanismo e a fare da specchio ai propri genitori. Alla fin fine questo è anche un film nostalgico. »
Per niente fedele al romanzo, 14-07-2011, ritenuta utile da 1 utente su 2
« Seppure l'interpretazione di Jèrard Depardieu sia buona, rimane sempre il fatto che forse questa è una delle versioni cinematografiche più lontane dall'originale romanzo. Ci sono una quantità di parti fondamentali del romanzo che mancano totalmente, personaggi inventati, finale diverso, e soprattutto il percorso della vendetta di Dantès è solo un accenno della fitta trama di intrighi che Edmond riesce a tessere per poter portare alla rovina i suoi traditori. Mi chiedo de il regista abbia letto il romanzo. Una enorme delusione. Sono ancora in attesa di vedere una trasposizione cinematografica fedele. »
Il paradiso perduto, 05-07-2011, ritenuta utile da 3 utenti su 12
« Altro grande film di Danny Boyle che adoro. Nel viaggio utopistico nell'isola incontaminata, ci si ritrova in quella che sarebbe dovuta essere la vita dell'uomo prima delle comodità e del consumismo. Invece ci troviamo davanti ad una comunità di hippy che non riesce a rinunciare neanche alle batterie della radio, che non ha abbandonato e combattuto affatto le caratteristiche più perverse e alienanti dell'uomo: la gelosia, la rabbia, l'invidia. La loro vita va preservata e per ciò sono disposti alle peggiori azioni, come la menzogna e l'omissione di soccorso (cosa che mi ricorda IL SIGNORE DELLE MOSCHE) . Allora Richard, giovane in cerca di avventure, disilluso nel momento in cui crolla IL SUO IDEALE di comunità paradisiaca, dove anche lui ha mentito, cerca il suo paradiso nella solitudine, sfiorando l'orlo della pazzia, vedendo gli altri come nemici da abbattere come in un videogioco di cui lui è l'eroe. Morale del film: alla fin fine l'uomo, anche lontano dalla società da cui è scappato, ritorna ad essere ovunque ciò che è. La natura umana non viene cancellata dal luogo in cui ci si trova e l'animo umano rimane sempre ancorato alle proprie passioni.
Anche qui il paesaggio è il protagonista assoluto del film e si preserva da solo. La colonna sonora ben scelta e piacevole. »
127 ore di solitudine, 05-07-2011, ritenuta utile da 1 utente su 7
« Ho iniziato a vederlo con un pò' di scetticismo per via del fatto che tanto per cambiare si è sfruttata la storia personale di qualcuno. Ma devo dire che in effetti il film mi è piaciuto molto. Il regista, Danny Boyle è come al solito bravissimo a rappresentare l'animo umano nei momenti di solitudine. Vedi per esempio THE BEACH, 28 GIORNI DOPO. In tutte i suoi film l'uomo si ritrova solo con se stesso in un momento tragico della sua vita finendo per farlo diventare l'unica occasione vera di riflessione sulla propria esistenza. Il protagonista anche qui è giovane, pieno di energia, convinto di essere padrone del mondo, incauto e single, e in questo caso uomo di successo. Il ritrovarsi in una situazione disperata dovuta un po' al caso, un po' alla sua imprudenza, lo porterà a ripercorrere alcuni momenti della sua vita, i suoi affetti, i suoi errori, tra cui il più grande è non aver informato nessuno del suo viaggio e destinazione. Si ritrova a rimproverare se stesso e a chiedere scusa a dei volti immaginari, ripercorrendo al contrario dei momenti particolari cercando di cambiarne il corso. Nella solitudine forzata, nello stato emotivo di estrema disperazione, l'uomo rischia la follia. E in questo stato allucinatorio, capisce di dover compiere un atto estremo come amputarsi un braccio. Paradossalmente per fare ciò deve far fronte a tutte le sue forze e lucidità per non darsi la morte. L'amputarsi l'arto diventa un atto catartico, di liberazione e darà al protagonista la forza estrema per cercare aiuto.
Non stupisce che in seguito, dopo una tale esperienza di vita Aron Ralston avrà la forza di ricominciare con una nuova forza, arrivando a progettare un arto che gli permetterà di continuare a fare la' alpinista. Per immedesimarsi nel personaggio, James Franco, che ne ha dato una grande interpretazione, ha visionato il materiale audio e video girato da Ralston stesso durante i cinque giorni, rimanendone turbato. Ma rimane turbato anche lo spettatore che alla fine del film si chiede se sarebbe mai capace di dover scegliere tra perdere una parte di se o darsi la morte. »
« Una commedia romantica molto profonda dalle intense atmosfere natalizie, con tutto ciò che ne segue.
La colonna sonora è bellissima e da acquistare, anche se mancano parecchie belle canzoni. Veramente bella l'interpretazione di Emma Thompson. La morale del film è che l'amore non fa differenze di età, sesso, religione o razza. L'amore accomuna tutti, e anche in un luogo affollato come un aeroporto, sebbene gremito da gente diversa, ognuno prova gli stessi sentimenti ed emozioni. »
« Divertente commedia interpretata dai due attori del momento. Il film in sè, con i suoi luoghi comuni e dai toni leggeri riapre l'annosa discussione su chi sia più cinico: l'uomo che pensa solo al sesso o le donne che pensano solo ad accalappiare l'uomo dei sogni. Peccato che a volte ci siano delle scene e delle battute veramente volgari. »
Regia di Richard Linklater - Universal Pictures
Regia di Josée Dayan - Eagle Pictures
Regia di Danny Boyle - Warner Home Video
Anche qui il paesaggio è il protagonista assoluto del film e si preserva da solo. La colonna sonora ben scelta e piacevole. »
Regia di Danny Boyle - Warner Home Video
Non stupisce che in seguito, dopo una tale esperienza di vita Aron Ralston avrà la forza di ricominciare con una nuova forza, arrivando a progettare un arto che gli permetterà di continuare a fare la' alpinista. Per immedesimarsi nel personaggio, James Franco, che ne ha dato una grande interpretazione, ha visionato il materiale audio e video girato da Ralston stesso durante i cinque giorni, rimanendone turbato. Ma rimane turbato anche lo spettatore che alla fine del film si chiede se sarebbe mai capace di dover scegliere tra perdere una parte di se o darsi la morte. »
Regia di Richard Curtis - Universal Pictures
La colonna sonora è bellissima e da acquistare, anche se mancano parecchie belle canzoni. Veramente bella l'interpretazione di Emma Thompson. La morale del film è che l'amore non fa differenze di età, sesso, religione o razza. L'amore accomuna tutti, e anche in un luogo affollato come un aeroporto, sebbene gremito da gente diversa, ognuno prova gli stessi sentimenti ed emozioni. »
Regia di Robert Luketic - Universal Pictures