« Nel film c'è veramente un concerto, che è un momento intenso e commovente per la qualità della musica e per l'interpretazione della co-protagonista femminile. Ma la storia è molto più ampia e profonda: ci sono personaggi davvero surreali, come l'ebreo che parte per Parigi ma il suo principale scopo non è suonare nel teatro... Molto divertente per la scelta di far recitare i russi con accento slavo e scivoloni linguistici. Interessante perchè rappresenta una critica storica al Comunismo e in generale ai totalitarismi, che hanno paura dell'arte e della creatività, perchè sono gli unici mezzi con cui l'uomo riesce ad essere veramente uomo. »

« Da molti anni sostengo un'associazione torinese che informa, tra le altre cose, sulla terribile condizione dei bambini-soldato. Devo ammettere, però, che fino alla visione di questo film, non mi rendevo pienamente conto delle violenze e delle torture che devono subire questi poveri esseri. Nel corso del film ci sono molte scene che chiariscono in modo inequivocabile il trattamento riservato alla popolazione (soprattutto come dicevo i più giovani) durante le cosiddette guerre civili. Tecnicamente è perfetto, anche se in stile americano i proiettili che volano sono davvero troppi. C'è poi un aspetto di denuncia, ed è forse il più interessante: si guarda e si riguarda questo film, finchè ci si rende conto che il nostro stile di vita occidentale non tiene conto delle ripercussioni nel Terzo Mondo. Quindi, per esempio, nelle grandi capitali europee sono esposti a carissimo prezzo diamanti che per giungere fino a lì hanno fatto versare fiumi di sangue innocente. »