Tutte le recensioni di I.Gianni

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Splinter Cell Double AgentSplinter Cell Double Agent
per Playstation 3 - Ubisoft
  • € 19.98
4Opinione Splinter Cell: Double Agent, 04-07-2010
« Sembra iniziare quasi in sottotono questa quarta avventura del superagente di Third Echelon, da anni impegnato sui nostri monitor in missioni al limite della capacità umana. Dopo tutto cosa ci sarà di straordinario nell'assaltare da soli un sito missilistico occupato da terroristi per prevenire un olocausto nucleare? Al ritorno dalla missione, articolata nel gioco come un vero e proprio tutorial per consentirci di familiarizzare con i comandi, la routine adrenalinica del nostro amico Sam subisce un drammatico stop. La voce impersonale del fido Lambert lo informa che Sarah, l'adorata figlia teen-ager, è rimasta vittima di un tragico incidente, togliendo in un sol colpo all'agente ogni ragione di vita. Da quel momento, attraverso una serie ben articolata di filmati in computer grafica, ci ritroviamo a sprofondare assieme a Sam negli abissi di una rabbia pronta a sconfinare nella follia. Comportamenti paranoici e autolesionisti lo spingono fino al più estremo dei gesti. Offrirsi di portare a termine una missione davvero impossibile: l'infiltrazione nei ranghi della pericolosa associazione eversiva John Brown's Army, al fine di sgominarne i piani tesi a rovesciare l'ordine costituito in tutti gli USA. L'unica chance di farcela è di farsi rinchiudere in carcere assieme ad uno dei leader dell'organizzazione e poi aiutarlo ad evadere, guadagnandosi la sua riconoscenza.
In ogni caso, Double Agent è un videogioco e la chiave del suo successo di vendite, pur passando necessariamente per una trama godibile e ben strutturata, richiede soprattutto il supporto di un comparto tecnico impeccabile, di un gameplay appassionante e godibile e di una longevità che ne giustifichi l'acquisto a prezzo pieno. Il titolo Ubisoft consegue tutti questi obiettivi. Altrimenti c'è il rischio che la già consistente emorragia di giocatori a favore del mercato console, dove non bisogna fare altro che infilare il DVD e farlo girare, si trasformi da un'onda in tsunami.
Il gameplay del titolo, in sostanza, riprende la tradizione dei precedenti con il suo campionario di tecniche di corpo a corpo, acrobazie e gadgets supertecnologici che trasformano Sam Fisher in un vero e proprio superagente multiruolo. Peccato che l'IA dei nemici sembri a volte troppo simile a quella del primo indimenticato capostipite della serie, creando situazioni paradossali, mostrando in altre occasioni, invece, guizzi next-gen in grado di spiazzare lo stealth gamer più smaliziato.
In ogni caso, anche al livello più basso tra i tre disponibili, sarete costretti ad utilizzare spesso il caricamento dell'ultimo salvataggio, il che rende il gioco decisamente sfidante, forse al limite del tedio per i meno pazienti tra noi. Per fortuna la frustrazione è mitigata dalla varietà delle ambientazioni di gioco, degne di un film del miglior 007, che costringono il nostro Sam a spostarsi dall'Africa equatoriale all'abbagliante skyline della Shangai del Terzo Millennio, fino ad una nave da crociera in mezzo all'oceano.
La novità più rilevante, in ogni caso, rimane quella delle due barre della credibilità di Sam nei confronti dell'NSA e del JBA. Azzerare una delle due significa terminare anzi tempo il gioco, visto che la missione del nostro eroe richiede come condizione essenziale che egli sappia bilanciare le azioni in modo da non screditarsi del tutto né nei confronti del suo vecchio datore di lavoro, che a quel punto passerebbe a ritenerlo un traditore, né dei terroristi, rendendo in questo modo impossibile portare a termine il suo compito d'infiltrato. Nulla di nuovo nel comparto multiplayer, invece, peraltro sempre godibile. La sfida è, come il solito, tra le veloci e poco armate Spie e i lenti e micidiali Mercenari. Le prime dovranno tentare di hackerare, anche a distanza, dei terminali protetti dai secondi che vivono al solo scopo di eliminarle. Fino a 6 giocatori per volta potranno affrontarsi sui server dedicati, in coinvolgenti sfide con supporto vocale che aumenteranno la longevità del titolo. Se per Sam, stavolta, sarà davvero dura, Ubisoft può stare tranquilla. Il gioco è ben riuscito e questa caratteristica, assieme all'appeal del franchise ormai pluripremiato, porterà i giusti ritorni in termini di vendite. A questo punto, però, e in vista di un quinto capitolo in merito al quale viene davvero da chiedersi cosa mai d'altro riusciranno ad inventarsi, è d'obbligo fare il punto su qualche difetto di troppo su cui si è voluto per il momento lasciar correre, apportando i correttivi, veramente dovuti ad un pubblico ormai affezionato. Compratelo pure senza riserve, se vi piace il genere. »
Devil May Cry 4Devil May Cry 4
per Playstation 3 - Capcom
  • € 69.90
5Opinione Devil May Cry 4, 04-07-2010, ritenuta utile da 1 utente su 1
« Devil May Cry 4 si posiziona cronologicamente tra il primo e il secondo capitolo: volendo ricostruire l'ordine temporale abbiamo DMC3 (con Dante ragazzino), DMC1, DMC4, DMC2. Il gioco inizia con Dante che irrompe in una chiesa dedicata al culto di Sparda e senza un apparente motivo, sotto gli occhi atterriti dei fedeli, assassina a sangue freddo il gran sacerdote. Fra i presenti ci sono anche il giovane Nero, cavaliere dell'ordine che si appresta subito a contrastare il presunto nemico, e la sua ragazza Kyrie, sorella del capo delle guardie Credo. Proseguendo con l'avventura la trama (non particolarmente curata o articolata, a dire il vero) rivelerà che l'intero ordine è in realtà una combriccola di demoni desiderosi di conquistare gli umani.

La prima cosa che salta all'occhio in questo DMC 4 è che esattamente come su Metal Gear Solid 2 il carismatico Snake veniva controllato per poco tempo e lasciava molto spazio a Raiden, così su DMC 4 il giocatore impersona Dante solo per 7 missioni, contro le 13 di Nero. Il nuovo protagonista, che guardacaso assomiglia in modo preoccupante a Dante e Virgil, è anch'egli un discendente del cavaliere oscuro Sparda, ma il suo preciso grado di parentela col nostro eroe non viene mai chiarito. L'unica cosa certa è che Nero, ancora teenager, è almeno una decina d'anni più giovane di Dante.

Nonostante il timido avvicinamento al mondo casual, grazie a piccole modifiche al sistema di gioco e una difficoltà leggermente abbassata per le due modalità iniziali 'Umano' e 'Cacciatore di demoni' (corrispondenti ai livelli 'facile' e 'normale'), Devil May Cry 4 è sotto sotto uno dei giochi in assoluto più orientati agli hardcore gamer.

Lo è innanzitutto perché per la sua stessa struttura va terminato più volte (infatti per potenziare al massimo tutti i personaggi si deve finire il gioco almeno tre volte a livelli di difficoltà diversi), ma soprattutto perché è uno di quei titoli dotati di una tale profondità nella giocabilità che riescono a farsi apprezzare in modo direttamente proporzionale alle abilità di gioco acquisite. In poche parole più uno diventa bravo a giocare, più DMC4 gli piace.

La longevità non è esagerata, tanto che i giocatori più smaliziati riusciranno a terminare il gioco nella difficoltà 'Cacciatore di demoni' (la più difficile delle due disponibili inizialmente) in circa 11-12 ore, ma come abbiamo già detto Devil May Cry 4 è pensato per essere rigiocato. Le difficoltà aggiuntive 'Figlio di Sparda' e 'Dante deve morire', che si sbloccano quando si finisce il gioco la prima volta, rappresentano rispettivamente la vera sfida per tutti gli appassionati e l'impresa (morbosamente difficile) da compiere per essere considerati veri hardcore gamer. »
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