Tutte le recensioni di F.Pierandrea

« Secondo lungometraggio di Truffaut, del 1960, tratto da "Down There" di David Goodis, racconta di un grande pianista che ora suona solo in locali di second'ordine e si trova invischiato, suo malgrado, in storie malavitose. Amaro. Col grande Charles Aznavour. »

« Primo lungometraggio di Truffaut, del 1959, rappresenta anche l'inizio del cosiddetto "ciclo di Doinel", dal nome del protagonista Antoine Doinel (impersonato dall'attore preferito da Truffaut, Jean Pierre Leaud). Qui alle prese con le problematiche adolescenziali, oppresso da una madre vanitosa e un patrigno senza polso né legittimità. Cult movie! »

« Un calciatore e un cantante, un infortunio e un incastro giudiziario, fallimenti senza redenzione. Ricominciare una vita, che non ammette il pareggio. Amaro, disincantato, godibile e triste. Sorrentino non diventera' probabilmente mai best-viewed, ma nella sua nicchia non sbaglia un colpo.
Da vedere. »

« Un uomo misterioso, che fa un lavoro misterioso, e che ogni suo movimento è avvolto nella nebbia. Quella stessa nebbia che sembra parvadere il comune svizzero dove il protagonista sembra segregato, separato definitivamente dal 'mondo di fuori', per una colpa non nota. Certo essa verrà più tardi rivelata, ma l'esito tragico non ci precluderà quel certo lieto fine derivante dalla constatazione che l'Amore, quello vero, può redimere la colpa, andando oltre il tempo, per regalar(ci) felicità. »