« La base di partenza di Smallville era di raccontare le avventure giovanili di Clark Kent prima di diventare un supereroe con mantello e calzamaglia. Il fatto di voler creare delle atmosfere più cupe nelle prime stagioni aveva dato una discreta base di partenza che sfortunatamente non è stata rinnovata efficacemente nelle stagioni successive. Nonostante i suoi molti difetti rimane comunque una serie godibile per passare la serata, e ora che ci si avvicina alla fine della decima stagione, in molti si domandano cosa ne prenderà il posto. »
« Questa serie si basa sul protagonista Patrick Jane, finto sensitivo la cui famiglia viene uccisa da un serial killer noto come 'Red John' come punizione per averlo sottovalutato durante un'intervista televisiva. Strutturata inizialmente come una serie a episodi scollegati unita nella sua storia a lungo termine dall'ossessione per la vendetta di Jane, nel tempo pone i suoi punti di forza unicamente sulle abilità del protagonista nel manipolare le persone per risolvere i casi (da cui il titolo) e sul rapporto che si instaura con i membri operativi del CBI per i quali opera come consulente e con i quali stringe un profondo senso di amicizia. I casi hanno narrativamente una qualità altalenante ma in media di buon livello, la regia svolge egregiamente il suo compito, gli attori riescono a convincere, specialmente Cho che con la sua faccia da poker riesce a risultare carismatico quasi quanto il protagonista la cui faccia da schiaffi e la simpatia coinvolgente riescono spesso a strappare più di una risata. Dispiace solo che gli indizi relativi a Red John risultino essere spesso inconcludenti lasciando la sensazione che gli stessi autori non abbiano ancora deciso quale linea seguire, creando di conseguenza un personaggio mitico come 'l'Uomo Ombra' che tutto può compreso fare disegnare da un pilota d'aereo il suo simbolo nel cielo senza lasciare nessun indizio o telefonare al protagonista sul cellulare di un cadavere solo per ridergli in faccia. »
« Prendendo liberamente spunto dalla figura di Paul Eckman e i suoi reali studi relativi alle micro espressioni, la serie si concentra sul personaggio di Cal Lightman massimo esperto nel campo dell'analisi delle bugie. L'idea di base, magari non innovativa in senso assoluto per racconti televisivi ma resa credibile da studi realmente esistenti, viene supportata da una produzione di alto livello che fa sfoggio di una regia funzionale, storie scollegate ma interessanti e attori come Tim Roth che danno spessore ai personaggi che interpretano con sfumature che a volte purtroppo in parte si perdono nel doppiaggio italiano: per fare un esempio Roth parla con un marcato accento inglese che fa inevitabilmente spiccare Cal Lightman tra i vari personaggi siano essi comprimari o di passaggio. Probabilmente l'unica pecca di questa serie è la mancanza di una storia a lungo termine che faccia da collante tra gli episodi, ma a parte questo 'Lie to Me' riesce a essere comunque interessante e a suo modo originale. »
Divertente, ma senza pretese, 24-02-2011, ritenuta utile da 1 utente su 2
« Devo ammettere che l'ho noleggiato in mancanza di alternative valide, complice la diffidenza derivante da varie recensioni non proprio positive lette in rete. A ogni modo guardandolo per passarmi la serata senza particolari aspettative, penso di averlo visto con lo spirito giusto perché alla fine mi è piaciuto abbastanza. Al di là delle incongruenze e della storia debole di suo i personaggi sono risultati abbastanza gradevoli e a loro modo simpatici, le scene d'azione funzionali anche se non eccessivamente spettacolari e il ritmo di narrazione rapido e tutt'altro che noioso. Alla fine, con le sue due ore di azione spensierata e una storia che non si prende troppo sul serio, mi ha comunque lasciato soddisfatto. »
« Seguendo il filone di parodie demenziali alla Scary Movie questo film risulta fiacco mediamente poco divertente. Paradossalmente le scene migliori risultano essere quelle direttamente riprese dall'originale, rendendo chiaro il fatto che se questo film può essere considerato un'alternativa di noleggio accettabile per passare una serata senza pretese, la serie originale prendendosi sul serio risulta essere perfino più demenziale di questa parodia portandomi all'inevitabile conclusione che Twilight non meriterebbe di esistere. »
« Inception è un film atipico. Non che non ci siano precedenti illustri di film dove realtà e sogno si mescolano, alcuni parallelismi da Brazil a Matrix penso non siano fuori luogo, ma certamente lo fa con stile e originalità. Alcuni punti mi sono sembrati poco chiari da un punto di vista narrativo, ma ho apprezzato la ricostruzione concettuale del mondo onirico con le sue regole prima di arrivare alla missione vera e propria, evitando in questo modo situazioni da deus ex machina che tendono sempre a banalizzare tutto il racconto. La storia procede lentamente fino alla missione finale dove il ritmo diventa un pò più sostenuto, gli effetti visivi sono di grande qualità e il personaggio di Cobb interpretato da Di Caprio è abbastanza carismatico. Personalmente mi è piaciuto molto, e ora sono curioso di vedere cosa Nolan riuscirà a tirarsi fuori dal cappello con il terzo Batman... »
E' sempre Call of Duty..., 21-02-2011, ritenuta utile da 1 utente su 1
« Non è che ci sia molto altro da dire a riguardo. Il brand Call of Duty è ormai riconosciuto come sinonimo di qualità e questo episodio non fa eccezione. La preoccupazione principale era il passaggio di testimone dal team di sviluppo InfinityWard, che diede inizio alla serie, a Tryearch. Il gioco ripercorre momenti importanti nella vita del protagonista posto sotto interrogatorio dall'inizio della storia. Le ambientazioni sono molto curate, com'è tradizione ormai molti eventi sono scriptati per rendere alcune scene più cinematografiche, ci sono un paio di colpi di scena prevedibili ma ben fatti, la meccanica di gioco non propone reali novità rispetto ai precedenti capitoli. Personalmente non mi ha entusiasmato più di tanto però va riconosciuto al team di essere stato in grado di prendere il testimone di questa serie mantenendo standard qualitativi molto elevati. »
Davvero ben fatto, 21-02-2011, ritenuta utile da 1 utente su 1
« Dopo aver giocato al primo capitolo devo dire che mi ero avvicinato al questo episodio con un po' di diffidenza. Il primo aveva buone idee ma la storia non decollava veramente, oltre a tutta una serie di difetti che mi lasciarono alla fine un senso di fastidio e noia. In questo secondo la situazione migliora decisamente, si perde un po' il senso di inquietudine e si spara un pò di più, ma in questo caso ritengo non sia un male in senso assoluto. La storia stavolta funziona con il protagonista che finalmente cresce psicologicamente durante lo svolgimento degli eventi. Le scene d'azione sono spettacolari e alcune fasi di gioco a gravità zero sono esaltanti ed evocative. Meno horror e più azione del primo ma decisamente ben fatto. »
Warner Home Video
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Regia di James Mangold - Warner Home Video
Regia di Aaron Seltzer, Jason Friedberg - 20th Century Fox Home Entertainment
Regia di Christopher Nolan - Warner Home Video
per Personal Computer - Activision Blizzard
per Personal Computer - Electronic Arts