Tutte le recensioni di Z.Susanna

« Cambia la destinazione ma la trama di fondo è sempre la stessa: l'allegra (si fa per dire...) famigliola va in vacanza e qui ne succede di ogni: tradimenti, intolleranze al latte e casini vari. Lo stesso Christian De Sica ha commentato: "Sai, se ti dovessi raccontare drammaturgicamente la storia non saprei cosa dirti perché è sempre la stessa, da ventisette anni". Il tutto condito da una buona dose di volgarità, come sempre. »

« Un film anticonvenzionale e sorprendente per effetti speciali. Il regista, Guy Ritchie, riesce, senza nulla togliere alla rappresentazione tipica da gentlemans inglesi di Holmes e Watson, a mettere in scena una visione modernissima dei protagonisti, che potrebbero competere, per arguzia e genialità, con le squadre da film poliziesco americano. Poco fedele ma riuscitissimo. »

« "Non diventiamo geishe per perseguire il nostro destino, diventiamo geishe perché non abbiamo altra scelta!". Racconto di un mondo sottile e proibito "Memorie di una Geisha" è un film delizioso e avvincente, suggestivo nelle coreografie e negli sfondi paesaggistici. »

« A un gruppo di ragazzi viene proposto di descrivere il significato della parola "autarchia", termine emblematico associato ad una situazione di "autogoverno" e spesso anche di dittatura... Ma sarebbe possibile instaurare una anche ai giorni d'oggi? E' questo l'esprimento che il professor Wenger vuole proporre ai suoi studenti: ricreare un regime all'interno della classe per valutarne i risvolti. Sembra impossibile ma invece... Un film coinvolgente tratto da una storia vera che fa riflettere sulla realtà di un regime oppressore. »

« Trasposizione cinematografica del celebre "Dorian Gray" di Wilde. Per nulla fedele al libro si discosta dalla trama a volte con risultati disastrosi: vengono soppressi e recisi interi capitoli, adattandoli, così, alla produzione da "grande schermo". Troppo commerciale e "americano" nelle interpretazioni, pessime, che paiono quasi quelle di eroi da "comics" a stelle e strisce. Caratterizzazioni dei personaggi insipide, che fanno perdere così il sublime della narrazione wildiana... »