Tutte le recensioni di S.Gianfranco

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A History of ViolenceA History of Violence
Regia di David Cronenberg - Rai Cinema - 01 Distribution
  • € 6.99
5Violenza rivelatrice , 11-05-2011, ritenuta utile da 2 utenti su 3
« La mania Usa di ricavare film da fumetti per ovviare alla mancanza di idee degli sceneggiatori non sempre viene per nuocere, come attesta "History of violence" diretto nel 2005 da David Cronemberg. Il tranquillo barista Tom Stall, da vent'anni stimato cittadino di un paesotto dell'Indiana nasconde un passato terribile. Quando uccide per legittima difesa ma con insolita perizia due criminali diventa l'eroe del giorno e le televisioni si occupano di lui, attirando così l'attenzione di qualcuno che non si è dimenticato di quando Stall si chiamava Joey Cusack. Quanto ne consegue va ben oltre le regole del noir. Perché il problema di StallCusack non è solo difendere se stesso e la famiglia da nemici spietati, ma anche governare la violenza che, promanando da lui, contamina ciò che lo circonda. Ottimamente recitato da Viggo Mortensen in continua ascesa attoriale dopo l'exploit del "Signore degli anelli" e da Maria Bello, perfetta nel rendere l'attrazionerepulsione che su di lei esercita la mutata figura del marito e da caratteristi di lusso quali il sempre immenso Ed Harris e William Hurt, il film vale anche come metafora di una nazione nata dalla violenza e da essa irrimediabilmente segnata. O come riflessione sugli umani che, per quanto normalizzati dalla civiltà possano sembrare, alla minima occasione sono pronti a farsi a pezzi. Ma molti sono i temi e le riflessioni che il film suggerisce. Il tutto scandito da una regia curatissima. Capolavoro senza né ma né se. »
I figli degli uomini (Blu-ray)I figli degli uomini (Blu-ray)
Regia di Alfonso Cuaron - Universal Pictures
  • € 5.09
    € 9.99
    Risparmi € 4.90 (49%)
5Un futuro arido, 11-05-2011
« Uno dei migliori e più sottovalutati film di fantascienza di inizio millennio. Uno dei meno irrealistici, anche. Tratto da un romanzo di P. D. James (ma sembra scritto da Wyndham o Ballard) "I figli degli uomini" ("Children of men", 2006) è una cupa distopia ambientata nell'Inghilterra del 2027, divenuta uno stato totalitario fascista. Regnano miseria e ingiustizia e i profughi di colore vengono braccati e rinchiusi in centri di detenzione. Ma è la condizione disperata di tutto il pianeta. Aggravata dal fatto che da vent'anni non nascono più bambini. Il protagonista (un efficiente Clive Owen) riceve l'incarico di scortare una giovane africana rimasta incinta un miracolo, date le circostanze sino all'approdo di un nave che la porterà in una zona libera nelle Azzorre. Sarà un viaggio denso di pericoli e lutti. Il regista Alfonso Cuaròn ha detto di aver voluto fare un film che rispecchiasse le infamie della realtà odierna (com'è della migliore fantascienza) . Se la metafora non è particolarmente originale, resta indiscutibile la qualità della messa in scena. In particolare, gli ultimi minuti, tutti in piano sequenza con la telecamera a mano, lasciano a bocca aperta. »
La sparatoriaLa sparatoria
Regia di Monte Hellman - Koch Media
  • € 9.99
4Pistole e misteri, 10-05-2011
« Strano oggetto questo "La sparatoria" ("The shooting", 1966) a partire dalla genesi. Girato contemporaneamente a "Le colline blu" ("Ride in the whirlwind") per contenere i costi e coprodotto dal regista Monte Hellman e da Jack Nicholson (che ha anche sceneggiato i due film) si presenta come un western pauperistico, ma narra una vicenda di ingarbugliata oscurità il cui contesto è ininfluente. Inizia con due minatori ingaggiati da una donna perché li aiuti a trovare un uomo (un assassino si capisce poi). Ai tre si unisce un killer, si susseguono vari colpi di scena e il finale, inatteso, lascia alquanto stupiti. La cosa curiosa, però, è che da quello che poteva risultare un insopportabile giochetto sperimentale promana un fascino difficile da spiegare, ma indiscutibile. Merito dei panorami polverosi, delle facce (c'è anche il grande Warren Oates), del regista o del capriccio degli dei? Saperlo! Resta il fatto che il film che negli Usa non ha trovato un distributore, ha raggiunto in breve lo status di cult. E qualunque cosa possa significare la parola cult, è certo che "La sparatoria" merita appieno la definizione. »
L' invasione degli ultracorpiL' invasione degli ultracorpi
Regia di Don Siegel - CG Entertainment
  • € 9.99
5Simili agli umani, 10-05-2011
« Tratto da un romanzo di Jack Finney, "L'invasione degli ultracorpi" ("Invasion of the Body Snatchers", 1956) diretto nel 1956 da Don Siegel è, per Goffredo Fofi, forse il miglior film di fantascienza degli anni '50. Anche Siegel lo considerava la sua opera più riuscita. In una tranquilla cittadina della California molte persone si lamentano perché non riconoscono più amici e parenti, che hanno preso a comportarsi stranamente. Come capisce ben presto il dottor Miles Bennel (Kevin McCarthy) non è solo paranoia: si tratta davvero di persone sostituite, è in atto una subdola e genocida invasione aliena attuata per mezzo di enormi baccelli dai quali sorgono copie esatte delle persone da sostituire (gli originali fanno un brutta fine). Mentre il numero degli alieni in fattezze umane aumenta, Bennel cerca invano di contrastare gli extraterrestri. Poi, rimasto l'unico ancora umano, fugge disperato, mentre camion carichi di baccelli sciamano per tutta l'America. Ci sarà un lieto fine, ma talmente casuale e incongruente con la storia (infatti fu imposto dalla produzione), da non cancellare la sensazione di inquietudine che il film trasmette. A disturbare è la descrizione del mutamento della cittadina, solare e felicemente banale come ne abbiamo viste mille nel cinema Usa, in un luogo alieno, per il comportamento legnoso e innaturale dei replicanti. E il fatto che i replicanti assicurino che la loro condizione, simile a quella degli insetti sociali, assicura completa felicità. Potrebbero aver ragione. Metafora di un dubbio esistenziale fondamentale, il film è stato interpretato come parabola sia anticomunista che antimaccartista. Interpretazioni limitate, perché legate a un preciso contesto storico, di un'opera che, anche per la pluralità di spiegazioni possibili, è un capolavoro. Se ne registrano tre remake di valore degradante. »
Gli invasori spazialiGli invasori spaziali
Regia di William Cameron Menzies - Eagle Pictures
  • € 10.90
3Il soviet di Marte, 09-05-2011
« Che il cinema sia una potente arma di propaganda lo sapevano tutti i dittatori del XX secolo. Ma anche le democrazie lo hanno usato e lo usano massicciamente per manipolare le menti e creare odi o consenso. A cavallo tra gli anni '40 e '50 del '900, dunque in piena guerra fredda, gli Usa hanno arruolato anche il cinema di fantascienza allora un genere di successo nella crociata contro il comunismo. Oltre agli inevitabili esiti grotteschi, vanno registrati alcuni titoli riusciti in sé, per merito degli autori, che rendono quasi accettabile la rozzezza dell'ideologia. Senz'altro il caso de "Gli invasori spaziali" ("Invaders from Mars", 1953). Pure, la trama non ha in sé nulla di originale. Una notte, una luce cala nei boschi. La vede un bambino dalla sua cameretta. Poi i suoi genitori cambiano carattere, diventando irascibili e violenti. Il bambino nota sulla loro nuca delle cicatrici. Man mano è tutta la città a essere condizionata. Ma il bambino trova finalmente qualcuno che gli crede. Intervento finale dell'esercito. Interessante è notare il motivo dell'intervento degli alieni da Marte: gli umani hanno messo a punto un razzo che minaccia il loro predominio sullo spazio. Ancora più esplicitamente allusiva è la loro società guidata da cervelli che controllano enormi bruti altrimenti inerti: quale migliore metafora dell'Unione Sovietica, avranno pensato gli autori. Eppure, scenografie, inquadrature e Cinecolor conferiscono al film una fascinosa dimensione fiabesca - accentuata dal finale in cui si adombra il sospetto di aver assistito a un sogno del bambino - che lo hanno fatto diventare un cult per gli appassionati. Al punto da generare nel 1986 un remake diretto da Tabe Hooper, quello sì inguardabile. »
L' astronave degli esseri perdutiL' astronave degli esseri perduti
Regia di Roy Ward Baker - CG Entertainment
  • € 10.13
    € 12.99
    Risparmi € 2.86 (22%)
5Il diavolo nella metropolitana, 08-05-2011
« La fantascienza, letteraria e no, deve molto all'Inghilterra in termini di intelligenza e buon gusto. "L'astronave degli esseri perduti" ("Quatermass and the pit", 1967) è uno dei migliori film di genere degli anni '60. Tratto dal terzo ciclo BBC del dottor Quatermass, scritto benissimo come gli altri da Nigel Kneale e diretto dal glorioso veterano Roy Ward Baker, inizia col ritrovamento, negli scavi della metropolitana, di un'astronave risalente a cinque milioni di anni fa. All'interno, creature insettiformi che vanno in rapida putrefazione. Iniziano strani fenomeni paranormali. Quatermass indaga, ostacolato dall'ottusità dei politici e dei militari, scoprendo che da sempre quella parte di Londra ha fama di essere infestata dai fantasmi, mentre i fenomeni si fanno sempre più paurosi. Alla fine scopre una verità terrificante, che riguarda addirittura l'origine della specie umane. E le ragioni della sua predisposizione al male. Ben servito da efficaci effetti speciali e scandito da una sceneggiatura di ferro "L'astronave degli esseri perduti" inquieta quanto e più di un riuscito film horror. E sollecita riflessioni di inusuale profondità. »
La Citta' E' SalvaLa Citta' E' Salva
Regia di Bretaigne Windust - Vari
  • € 9.53
4Anonima fantasmi, 08-05-2011
« "La città è salva" ("The enforcer", 1951), giunto alla fine della stagione d'oro del noir Usa, ne riassume gli elementi migliori: interpretazioni incisive, facce giuste, sceneggiature solide, ambientazioni realistiche, fotografia in bianco e nero da documentario e nessun fronzolo. In 87 compatti minuti si narra la lotta ingaggiata da un testardo e grintoso procuratore distrettuale (Humphrey Bogart) contro una misteriosa ed elusiva banda di sicari. Sebbene ispirato a fatti veri, il film ha un'inquietante atmosfera, più da horror che da noir. Non era una novità: i romanzi di Cornell Woolrich avevano già contaminato il genere, anche sullo schermo. Ciò che fa de "La città è salva" un classico, oltre a un abile ricorso al flash back - in pratica tutto il film narra fatti avvenuti in precedenza - è la robusta regia di Raoul Walsh, subentrato al regista accreditato Bretaigne Windust ammalatosi durante le riprese. Da vedere anche come antidoto agli insensati action movie di oggi, tutti effetti speciali e distintivo. »
Agente 007. Moonraker: operazione Spazio (2 Dvd)Agente 007. Moonraker: operazione Spazio (2 Dvd)
Regia di Lewis Gilbert - 20th Century Fox Home Entertainment
  • € 24.99
2007 nello spazio, 08-05-2011
« Dall'omonimo - e sottovalutato - romanzo di Ian Fleming forse il peggior 007 cinematografico. In realtà del libro sopravvive il titolo e il nome del Villain, il resto è una costosa baracconata che cerca di sfruttare il successo di "Guerre stellari" mettendo in scena un'improbabile resa dei conti nello spazio. Decotto e scolorito Roger Moore, sprecato il personaggio dello squalo, ereditato da "La spia che mi amava", l'unico elemento di merito del film è il cattivo interpretato dal bravo Michel Lonsdale (e una sua battuta, parlando dell'agente segreto: "Fate in modo che non gli capiti niente di bene"). Adatto sì e no per una serata molto distratta. »
Lo straniero senza nomeLo straniero senza nome
Regia di Clint Eastwood - Universal Pictures
  • € 10.69
4A volte ritornano, 08-05-2011
« Alla sua terza regia, Clint Eastwood approda al western, com'è inevitabile, data la sua storia e il periodo. Ma lo fa a modo suo, a dimostrazione di un talento riflessivo e mai banale. "Lo straniero senza nome" ("High Plains Drifter", 1972), in apparenza è infatti una variazione sui temi triti del giustiziere e della vendetta. Vessati da tre banditi, i maggiorenti di un paesino assoldano un pistolero perché li protegga. Ma la comunità cela un orribile segreto e il giustiziere, che non è esattamente ciò che sembra, se ne andrà, lasciando una scia di morti e di macerie. Di notevole, poi, oltre alla visionarietà della messa in scena, c'è il sospetto che il protagonista sia in realtà una creatura venuta dall'aldilà per vendicarsi. Tema che Eastwood riprenderà anni dopo nel "Cavaliere pallido" ("Pale rider", 1985) . »
Il cavaliere pallidoIl cavaliere pallido
Regia di Clint Eastwood - Warner Home Video
  • € 5.99
    € 9.99
    Risparmi € 4.00 (40%)
4Il più pallido dei cavalieri, 08-05-2011
« Nel 1985 il western boccheggia. Eppure Clint Eastwood decide di interpretare e dirigere "Il cavaliere pallido" ("Pale rider"). Lecito supporre che sia stata la storia a colpirlo. Una pacifica comunità di cercatori d'oro è vessata da un uomo d'affari che vuole le loro concessioni. Quando tutto pare perduto, arriva dal nulla un misterioso individuo, vestito come un predicatore (infatti lo chiameranno "Preacher"), ma nei fatti invincibile uomo di guerra. Risolte le questioni, Preacher tornerà nel nulla. Oltre la solida struttura del film - per altro piena di rimandi ad altri western, colpisce che nella figura del protagonista si adombrino echi ultraterreni, a partire dal titolo. Preacher infatti pare essere un morto tornato per vendicarsi di chi l'ha ucciso, e forse è solo per caso che il suo cammino e quello dei minatori si sono incontrati. Comunque sia, un film avvincente e suggestivo. »
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