« Commedia nera un po' scontata e comunque poco originale in ognuno dei suoi aspetti. La famiglia omicidi cerca di far ridere con quell'ironia tetra ed insensata che non è propria del genere ma che rovina molte opere di questo filone.
Nel cast il pubblico ritrova un Rowan Atkinson che è proprio come se lo aspetta: è un attore che ha il personaggio cucito addosso ed evita il rischio di poter sbordare dai contorni del suo ruolo; a compensare questo grigiore c'è il resto del cast che sembra essere all'altezza della sceneggiatura (non un granché in verità, perciò nessun interprete eccelle davvero) . »
« Bello e intraprendente, Alex Hitcher è un uomo che ha fatto della sua capacità di irretire e affascinare le donne una professione. Moderno Cupido, scoprirà a sue spese che l'amore non è una cosa che si costruisce ma che nasce malgrado (o grazie?) i difetti di ognuno.
Interpretato da Will Smith, il personaggio risulta monocorde, simile a tanto altri di cui è piena la cinematografia; il film è godibile, ma fortunatamente non lascerà alcun segno nella storia del cinema nonostante i successi al botteghino. Will Smith, pur essendo un bravo interprete, sembra preferire le commedie e i film di scarso interesse piuttosto che film ricchi di contenuti. »
« Un film molto divertente che racconta gli improbabili (e cattivi) tentativi di una donna di rovinare le nozze all'ex amante e amico di cui si scopre... ancora innamorata. Il film ha avuto un meritatissimo successo, e c'era da aspettarselo, perché il cast è straordinario: Julia Roberts, protagonista, Dermot Mulroney, co-protagonista e a specchio, come "spalle", Cameron Diaz e Rupert Everett. Ho dato il massimo della votazione perché, nonostante sia una commediola romantica, non manca di ironia e sagacia e mantiene sempre alto il tenore. Molto divertente, non scontato come ci si potrebbe aspettare. Sicuramente questa pellicola non un è un capolavoro della storia cinema, ma vale la pena vederlo. »
« Un film che si attesta sulla sufficienza, raccontando con chiarezza e disincanto (e tanta ironia) come possa essere difficile (o impossibile?) il rapporto tra una donna adulta e un ragazzino, soprattutto se a fondamento ci sono solo tanto amore e voluttà, e di mezzo si pongono arbitri una profonda differenza socio-culturale di provenienza e la madre di lui che (guarda caso!) è anche la psicoanalista di lei. Se non erro, persino gli incassi non sono stati soddisfacenti (e il motivo non è incomprensibile). Insomma: un cast eccezionale sprecato in un film da guardare... per non rivederlo mai più! »
« Un film che ha fatto la storia, non per il suo valore o per un qualche pregio intrinseco ma per l'ampio successo di cui ha goduto, complice la popolarità dell'allora giovane Leonardo di Caprio, che ipnotizzava tutte le ragazzine con il suo aspetto dolce e angelico (la popolarità, comunque, è meritata e l'avrebbe avuta anche a prescindere del suo bell'aspetto).
So di essere in netto contrasto con la critica, che ha pluripremiato questa pellicola (nel 2007 l'American Film Institute l'ha inserita all'83° posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi), ma personalmente lo considero noioso.
Poggiato su un evento storico, Titanic è il film dell'amore che vince ogni distinzione di classe, ogni differenza, ogni limite posto dal perbenismo di massa e si ferma solo di fronte all'ipotermia. »
« Un film di Carlo Verdone molto apprezzato, che rimane ancora oggi una valida scelta per una cineteca ben organizzata o per una serata sul divano di casa con birra e pop corn, da soli o in compagnia. Il film, che all'epoca dell'uscita incassò oltre 30 miliardi di lire, dipinge tre matrimoni e relativi viaggi di nozze con semplicità e grande umorismo; lo schema culturale rappresentato da ognuna delle coppie dipinte in questo mosaico è molto diverso, essendo le tessere molto diverse tra loro. Il film è una valida scelta e, nonostante non sia più una prima visione, si guarda sempre con piacere. »
« Un capolavoro della cinematografia: ogni scena è un dipinto, e i dialoghi sono fedeli al copione originale. Credo che film come questo siano l'unico motivo per cui vale la pena di avere un televisore o un lettore dvd. Romantico ma non sdolcinato, questo film racconta la storia d'amore di due coppie che, tra vari intrecci, coroneranno il loro sogno. Per tutti questi motivi la pellicola ha ricevuto recensioni molto positive dalla critica. Il sito di critica cinematografica "Rotten Tomatoes" gli ha assegnato un punteggio del 91 e lo ha certificato come "fresco". Lo consiglio a tutti, sono sicuro che piacerà. »
« Un film che è stato molto criticato e che ho guardato, per questo motivo, con sospetto; ero molto prevenuto, ma alla fine della visione mi sono riconosciuto meravigliato di quanto fossero infondate le critiche mossegli contro. "La passione di Cristo" è un film che definirei storico più che religioso, ed è un'opera riuscita oltre ogni aspettativa: ciò si verifica, a mio avviso, quando l'opera (in questo caso la pellicola) riempie ogni canale comunicativo che le è affidato e riesce a veicolare molti più messaggi di quanti non ci si possa aspettare; Mel Gibson con questo lungometraggio, riesce a saturare più delle aspettative che riporremmo in un film dedicato a Gesù il Nazareno: io ho letto in questo film una grande attinenza storica, dunque non solo una verità di fede. C'è la passione del Cristo di Dio, la verità storica di quel Nazareno che è pietra d'angolo di svariate correnti di fede, la verità storica dell'uomo di ogni tempo che, reo o innocente, è condannato a morte e patisce non solo il patibolo ma anche la malvagità di quanti lo porteranno a morire dentro prima che fisicamente.
Ancora oggi esiste la pena di morte e ancora oggi esistono maltrattamenti e malvagità che fanno rabbrividire come, giustamente, può far rabbrividire la realtà rappresentata in questo film.
Mel Gibson rivela maestria anche in questo: la sua narrazione, storica, non rinuncia al poetico, alle analogie, ai simbolismi, e con ciò non intacca affatto la solidità del realismo con cui esplicita la storia.
Un film da vedere non (solo) perché parla del Cristo di Dio ma (anche) perché narra fondamentalmente la storia di ogni uomo che soffre gli abusi di una giustizia che, deformata, non è più tale, e anzi tende a coincidere, purtroppo spesso nel nostro mondo, col suo opposto. »
« Sinceramente in questo momento non riesco a pensare a film più deludente, noioso, debole nella sceneggiatura e insensato nella trama. Del genere fantasy ha solo l'insensatezza e la vacuità delle magie che vorrebbe raccontare. Se dovessi citare un elemento positivo di questo film mi soffermerei sull'ambientazione, che è meravigliosa: non a caso la pellicola è stata quasi totalmente girata in Italia, nella zona del Ponente Ligure. Anche il cast, comunque, se la cava piuttosto bene: Brendan Fraser ci ha abituati a ottime interpretazioni e anche se in questo film tutto gioca contro una buona interpretazione lui riesce nell'incantesimo. Ecco: l'unica stella che merita questa pellicola è dovuta al cast. »
« "La ragazza del mio migliore amico" è una commedia romantica del 2008 diretta da Howard Deutch e interpretata da Dane Cook, Kate Hudson e Jason Biggs. Narra la storia di un amore che, prepotente, sboccia nonostante tutto. Secondo il mio punto di vista una simile commedia non può essere definita "romantica", per via dell'eccessiva accentuazione del gusto volgare proprio di certa comicità sfacciata. Le risate non mancano, ma sono contate così come le scene divertenti. Buona, tuttavia, la scelta del cast, che si rivela all'altezza della narrazione. »
Regia di Niall Johnson - Rai Cinema - 01 Distribution
Nel cast il pubblico ritrova un Rowan Atkinson che è proprio come se lo aspetta: è un attore che ha il personaggio cucito addosso ed evita il rischio di poter sbordare dai contorni del suo ruolo; a compensare questo grigiore c'è il resto del cast che sembra essere all'altezza della sceneggiatura (non un granché in verità, perciò nessun interprete eccelle davvero) . »
Regia di Andy Tennant - Universal Pictures
Interpretato da Will Smith, il personaggio risulta monocorde, simile a tanto altri di cui è piena la cinematografia; il film è godibile, ma fortunatamente non lascerà alcun segno nella storia del cinema nonostante i successi al botteghino. Will Smith, pur essendo un bravo interprete, sembra preferire le commedie e i film di scarso interesse piuttosto che film ricchi di contenuti. »
Regia di Paul J. Hogan - Universal Pictures
Regia di Ben Younger - Eagle Pictures
Regia di James Cameron - Warner Home Video
So di essere in netto contrasto con la critica, che ha pluripremiato questa pellicola (nel 2007 l'American Film Institute l'ha inserita all'83° posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi), ma personalmente lo considero noioso.
Poggiato su un evento storico, Titanic è il film dell'amore che vince ogni distinzione di classe, ogni differenza, ogni limite posto dal perbenismo di massa e si ferma solo di fronte all'ipotermia. »
Regia di Carlo Verdone - CG Entertainment
Regia di Kenneth Branagh - Warner Home Video
Regia di Mel Gibson - Eagle Pictures
Ancora oggi esiste la pena di morte e ancora oggi esistono maltrattamenti e malvagità che fanno rabbrividire come, giustamente, può far rabbrividire la realtà rappresentata in questo film.
Mel Gibson rivela maestria anche in questo: la sua narrazione, storica, non rinuncia al poetico, alle analogie, ai simbolismi, e con ciò non intacca affatto la solidità del realismo con cui esplicita la storia.
Un film da vedere non (solo) perché parla del Cristo di Dio ma (anche) perché narra fondamentalmente la storia di ogni uomo che soffre gli abusi di una giustizia che, deformata, non è più tale, e anzi tende a coincidere, purtroppo spesso nel nostro mondo, col suo opposto. »
Regia di Iain Softley - Eagle Pictures
Regia di Howard Deutch - Eagle Pictures