Tutte le recensioni di S.Eleonora

« Questo film è una bella favoletta, ma niente di speciale.
Devo ammettere che da piccola mi faceva morire dalle risate per il carattere iper-demenziale e le solite espressioni "alla Fantozzi" ma, a rivederlo ora, è una bella delusione!
Credo che il problema sia proprio questo: il personaggio di Paolo Coniglio, protagonista del film, non si discosta poi troppo dal personaggio di Villaggio più noto, il ragionier Fantozzi, appunto.
E visto che le idee del tutto originali nel film si contano sulla punta delle dita di una mano, c'era bisogno di creare questo "nuovo" personaggio? Dato il carattere "onirico" del film, visto che il più della trama si svolge tra il "sogno o son desto", non si poteva creare direttamente un nuovo episodio della saga fantozziana?
Altrimenti, come film a sé stante, parte bene ma finisce male, malissimo: si trascina stancamente verso la fine e oserei dire, addirittura, che è noioso!
E, se lo dice una fan incallita di Villaggio, ci potete mettere la mano sul fuoco!
Paolo Villaggio ha fatto film migliori, meglio puntare su quelli! »

« Dunque, consigliato solo agli appassionati del genere.
Non posso affermare con sicurezza chi ha preso spunto da chi, ma certo è che Fracchia ripropone alcune delle gag divenute celebri nei primissimi film di Fantozzi. La comicità di questo film, quindi, è demenziale, a tratti cartoonistica, in pieno stile anni '80; non a caso il coprotagonista di questa pellicola è Lino Banfi (altra icona umoristica di quegli anni) e come comprimari appaiono anche Massimo Boldi e un giovanissimo Francesco Salvi.
Rimane, tuttavia, un film piacevole e divertente e la trama, basata su una serie di equivoci, originale nel suo piccolo.
Da guardare soprattutto per la splendida doppia interpretazione di Villaggio: vederlo, per una volta, nei panni di quello che si ribella e non si fa calpestare sorprende! Ottimo attore che riesce a differenziare due personaggi, identici nei tratti somatici, solo dalla postura e dall'espressione del viso.
Notevoli, per gli anni in cui è stato girato, anche gli "effetti speciali" che permettono di vedere un doppio Villaggio nella stessa scena. »

« Con l'immancabile basco e la mitica bianchina.
Ma gli anni sono passati anche per lui e si sente, oh, come si sente o, meglio, si vede!
La prima volta che ho visto questo film sono rimasta molto delusa dall'episodio iniziale: gag stupide, banali, forzate che non avevano nulla a che fare con quella che è la tradizione di questa saga; le battute che, invece, riuscivano a strappare un sorriso stiracchiato erano ripetitive, qualcosa di già sentito, estratte direttamente dai film di Fantozzi dei tempi d'oro.
La parte con i bambini, poi, non l'ho proprio capita: gli sceneggiatori di questo film volevano rendere il personaggio di Fantozzi più "tenero"; volevano attirare la simpatia anche dei telespettatori più piccoli (altamente improbabile visto il resto del film) ; o, semplicemente, non sapevano più cosa inventarsi e hanno ripescato qualcosa (anche! ) dai film di Villaggio alle prese con bambini in età scolare?
L'episodio sul Superenalotto, invece, oltre che essere qualcosa di originale risulta anche molto divertente (la Mazzamauro è strepitosa più che mai) . E' ben studiato, come ai vecchi tempi, in cui le vicende di Fantozzi altro non erano che una feroce critica dei tempi moderni, ed è grazie a questa parte centrale del film che non boccio completamente questa pellicola.
L'episodio incentrato su Ughina si lascia guardare, ma non è niente di eccezionale, non vi aspettate troppo. L'interprete della nipote di Fantozzi, poi, fa rimpiangere amaramente Plinio Fernando!
Villaggio stesso, mi duole ammetterlo, non è perfettamente calato nella parte, quasi fosse stufo di interpretare Fantozzi. L'ultima parte del film è ispirata (per non dire spudoratamente copiata) alla seconda pellicola della serie: peccato che, chi ha scritto questo copione, non ha pensato che il confronto sarebbe stato impietoso.
Per essere l'ultimo film della saga avrebbero potuto fare di meglio. »

« Forse il peggiore della saga fantozziana.
Alcuni spunti sono molto buoni, soprattutto l'episodio della chat line e quello della finta gravidanza della signorina Silvani, belle anche le battute riguardo la politica ma il resto non si salva e non è all'altezza della tradizione umoristica di questa serie. Anzi, per strappare qualche risata in più si ripropongono gag tratte direttamente dai primi film della serie, ma non basta.
Da un film di Fantozzi è ovvio aspettarsi qualcosa di più.
La sostituzione di Plinio Fernando (interprete di Mariangela e Ughina) si sente.
C'è da dire che, almeno, gli effetti speciali sono migliorati! »

« Mi è piaciuto soprattutto perché dal titolo si capisce che la morte arriverà anche per Fantozzi ma il momento della dipartita del ragionier Ugo è rimandato il più possibile, anche se non mancano dei falsi allarmi; insomma, questa pellicola, nel suo piccolo, tiene gli spettatori con il fiato sospeso.
Uno dei film più divertenti: si ride dall'inizio alla fine, anche se per quel povero Fantozzi non c'è mai pace! Innanzitutto, assieme all'onnipresente collega geometra Filini, dà vita alla rapina più assurda della storia della Megaditta, poi viene sfrattato da Mariangela e da Bongo (impossibile non ridere per come gli riarredano la casa o durante il "banana party") .
Ma per tutti c'è un momento di rivalsa e questo momento di gloria arriva anche per Fantozzi che, finalmente, riesce ad avere la tanto sospirata notte di passione con la signorina Silvani! E che notte!
Un film da vedere e rivedere: passa il tempo ma i film di Fantozzi sono senza età e restano sempre dei cult del genere. »

« Partiamo da un presupposto: salviamo il salvabile.
Questo potrebbe anche essere un bel film: c'è un bel ragazzo come protagonista e una sua "crescita" personale, una mezza storia d'amore, una comprimaria e un'antagonista con dei bei seni floridi e allora dov'è il problema?
Per favore, non spacciate questa robaccia per Dragon Ball!
Qualche modifica qua, qualcun'altra là e cosa rimane della saga ideata da Akira Toriyama? Giusto i nomi dei protagonisti!
Osceno il protagonista che dice: "Non sono pronto a combattere", completamente l'opposto del Goku che tutti abbiamo amato e apprezzato nel cartone animato, quello che è nato pronto per combattere.
Vedendo questo film si ha la sensazione che nessuna delle persone coinvolte nella realizzazione abbiamo mai visto una sola puntata di Dragon Ball e, allora, sarebbe stato meglio risparmiare i soldi e ideare qualcosa di completamente originale. »

« E, credetemi, imbarazzante è dir poco!
Gli "effetti speciali", se così si possono definire, sono una buffonata, fanno solamente ridere.
La trama si discosta un po' da quella del manga e del cartone animato ma, tutto sommato, è abbastanza fedele alla primissima parte della saga, a parte qualche "licenza" come il fatto che qui Son Gohan, nonno di Goku è vivo e vegeto, mentre in originale è stato ucciso inconsapevolmente e inconsciamente proprio dal nipote Goku.
Vi consiglio di vederlo solo se avete voglia di farvi quattro risate per come sono riusciti a rovinare questa bellissima storia: se un gruppo di amici si fosse messo d'impegno con una telecamera amatoriale sarebbero riusciti a fare senz'altro di meglio!
Mi dispiace essere spietata con questo primo tentativo (sicuramente fallito) di portare Dragon Ball sul grande schermo ma, davvero, si salva poco e niente di questa pellicola. »

« La serie Gt sarebbe una serie di tutto rispetto, come le altre, se fosse stata sviluppata nel modo corretto: perché gli spunti, anche molto validi, ci sono; purtroppo anche Dragon Ball ha dovuto fare i conti con le dure leggi del mercato e, visto che l'inizio della serie, è stato accolto in modo tiepido dai fans si è deciso di finirla in fretta e furia, accorciando troppo quella che, invece, sarebbe potuta essere la battaglia più spettacolare di Dragon Ball: quale nemico migliore di quel drago Shenron che tante volte aveva aiutato i protagonisti di questa storia?
La battaglia contro i draghi malvagi, invece, si risolve con uno, massimo due episodi per nulla soddisfacenti per ogni nemico si vede che Akira Toriyama non ci ha messo lo zampino, ma ha affidato tutto nelle mani dei suoi collaboratori!
Ma nonostante ciò il punto forte di questa serie è senz'ombra di dubbio il finale: se quello della serie Z vi aveva lasciato con l'amaro in bocca, questo vi soddisferà a pieno.
Un finale degno di questa serie, assolutamente imperdibile! »

« La serie Gt di Dragon Ball a me è piaciuta, anche se, senz'altro, non raggiunge i livelli delle precedenti.
Per quanto riguarda la trama trovo che ci siano degli ottimi spunti, purtroppo non sempre sviluppati nel modo migliore e, soprattutto, non viene dato il giusto spazio a tutti i personaggi che lo meriterebbero; per lo stile e le tecniche utilizzate, invece, è palese un netto miglioramento rispetto a ciò che era stato prodotto in passato. »

« Personalmente adoro Dragon Ball proprio perché, essendo una serie così lunga, permette di assistere alla crescita dei suoi personaggi: all'inizio della saga precedente Goku ha solo 12 anni, all'inizio di questa lo ritroviamo sposato e con un bambino, negli ultimi episodi di questa lunghissima serie Z conosceremo addirittura la sua nipotina!
Per quel che riguarda lo stile eh vabbè, stiamo pur sempre parlando di una saga di fine anni '80, quindi i disegni, i colori e le tecniche utilizzate sono quelle che sono e sarebbe voler trovare il pelo nell'uovo a tutti i costi paragonarla a una qualsiasi serie odierna.
Fortuna che il punto forte di Dragon Ball è la storia, allo stesso tempo intricata e lineare, capace di attirare nuovi telespettatori (piccoli e grandi) anche oltre vent'anni dopo! »