Tutte le recensioni di P.Sara

« Forse il più bel film d'animazione di sempre. Dumbo, elefantino dalle enormi orecchie, è completamente solo in un mondo ostile ce non fa che deriderlo: perfino i suoi simili lo emarginano. Il mondo grottesco, malinconico e crudele del circo fa da sfondo alle peripezie dell'indifeso e muto protagonista, i cui dolci e tristi occhi azzurri hanno commosso intere generazioni. Personaggi di contorno splendidamnte caraterizzati. La colonna musicale "nera" punteggia abilmente la narrazione. »

« Burton trae ispirazione da un'antica leggenda popolare per raccontare una storia che parla con sensibilità e delicatezza della morte e della vita, della libertà di scelta e della prigione del conformismo e delle convenzioni borghesi. Sovvertendo ogni stereotipo, il film ci mostra un mondo dei vivi cupo, triste e privo di colori e dis peranza, mentre il mondo dei morti è paradossalmnte vivace, chiassoso e pieno di gioiosa libertà. »

« Tim Burton conosce ed ama certa tradizione dell'horror italiano, quella dei Bava e dei Freda, che sapevano giocare con intelligenza e gotica eleganza sul tema della morte e del mistero. Con "IL Mistero di Sleepy Hollow" il regista statunitense intende rendere un omaggio affettuoso a quel glorioso cinema di genere. In questo film Razionale ed Irrazionale entrano in contatto, si scontrano per giungere finalmente ad una superiore conciliazione. Non è esattamente un horror, ma un film gotico lievemente ironico, fatto di nebbie e trame nere di rami, di luce e di ombre, di terrore e dolcezza: in una parola, di atmosfera. »

« "Dirty Sexy Money" è amio parere la serie più interessante che sia stata proposta in televisione negli ultimi 10 anni. Parte come un giallo, per poi deviare lungo percorsi imprevedibili e sorprendenti, alternando dramma e commedia e interrognadosi senza moralismo sul potere seduttivo del denaro. L'asse principale della narrazione è il rapporto tra il patriarca della famiglia Darling, uno stratega-filosofo che manovra le sorti di chi gli sta attorno, e l'avvocato Nick George, idealista ma non del tutto insensibile al fascino del denaro e del potere. Superbamente scritto e recitato. »

« Gli amanti dell'horror non possono assolutamente perdere questo film, che si cimenta con uno degli archetipi più inquietanti del genere: il fanciullo diabolico. L'Anticristo, così come il suo opposto, s'incarna in un bambino dall'aspetto apparentemente innocuo. Ma in quegli occhietti azzurri un po' "accoppati" si cela la malignità più assoluta. Il male si nasconde dietro la mendace maschera dell'innocenza, facendosi così più subdolo, perverso e spaventoso che mai. Damien, partorito da una sciacalla, sostituisce il figlio nato morto di una donna ignara. Seminerà morte e dolore. »

« Big Fish è uni dei film più belli, complessi e ricchi di simbolismi mai girati da Tim Burton. L'abbandono delle atmosfere gotiche tipiche del regista ha disorientato e deluso molta parte del pubblico e anche della critica. Il film resta tuttavia nel territorio dell'onirico e dell'immaginifico, ma con una luce più limpida e un approccio serenamente consapevole. Il protagonista è un uomo ordinario, ma anche l'eroe mitico, il protagonista delle vicende epiche che egli stesso narra di aver vissuto. Egli non mente, ma trasfigura la propria vita in termini metaforici, scovandone il substrato simbolico, la dimensione assoluta ed eterna. Così come il personaggio di suo figlio, anche lo spettatore scopre a poco a poco la verità di quelle storie incredibili, comprendendo il senso stesso del raccontare storie. »

« Devo dire che considero American Beauty un film terribilmente sopravvalutato. Quando fu premiato con l'Oscar, se ne parlò come di un capolavoro, un film che sarebbe rimasto nella storia del cinema. E invece è un'opera sorprendentemente piuttosto scontata sull'aridità della borghesia americana. In fondo non c'è in American Beauty, niente che non sia già stato visto, dai conflitti familiari alla satira sulla società americana. Film fiacco e un po' ipocrita. »

« NOnostante il nome di Billy Wilder sia generalmente associato alla fama delle sue commedie (un titolo per tutti "A qualcuno piace caldo"), il regista americano è stato autore anche di meravigliosi film drammatici, e "Giorni perduti" è forse il suo dramma più riuscito ed incisivo. Non è solo un film sull'alcolismo, ma sulla debolezza umana in generale, sulla vergogna, sulla paura, sulla degradazione. Farei un torto al meraviglioso personaggio di Don, il protagonista del film, se lo definissi sbrigativamente uno "scrittore frustrato": no, egli è semplicemente un uomo, l'incarnazione cinematografica della difficoltà di vivere.
Pregevole lo stile di Wilder , essenzialmente espressionista ma attraversato da registri diversi, dal tragico al grottesco al brillante.
Grande performance dell'attore Ray Milland. »

« The others è un classico film gotico, la cui trama può ricordare Il Sesto senso, ma ha più stile e del film con Bruce Willis. Ciò che rende particolarmente piacevole il film è la magia inquietante delle sue atmosfere, che avvolgono dolcemente lo spettatore nella malinconia di una storia di spettri senza pace. Visivamente splendido, The Others è un'opera che non può mancare nella cineteca degli amanti delle storie gotiche. »

« Intelligenza artificiale era in origine un progetto di Stanley Kubrick che fu poi portato a termine da Steven Spielberg. Il modello a cui si ispira è il Pinocchio di Collodi, riletto in chiave fantascientifica. Il piccolo David non è un bambino vero, ma un robot capace di sentimenti umani. Egli è anche un diverso, destinato ad essere emarginato dalla società degli umani. Quando il suo essere una macchina comincia a creare tensioni e problrmi, David viene abbandonato. Cercherà di tornare a casa affrontando un mondo ostile. Film visivamente straordinario e ricco di spunti di riflessione. »