Tutte le recensioni di P.Sara

« Il romanzo di hugo non si prestava naturalmente ad essere traposto in un film Disney, perciò sono state necessarie molte licenze per realizzare questo cartone. La personalità di Quasimodo è meno cupa e più semplice rispetto al libro, e il finale della storia è più ottimista. Divertenti e simpaticissime le cariatidi "amiche" del gobbo. Ottime canzoni, molte interpretate magistralmente da Massimo Ranieri nell'edizione italiana. »

« "Il mio miglior amico" è un ottimo film "duale", imperniato sul tema dell'incontro di due personalità solo apparentemente opposte. L'uno è un antiquario dedito solo a collezionare cose belle, distaccato e freddo nei confronti delle altre persone; l'altro è un tassista costantemente cordiale, estroverso e simpatico,in realtà è terribilmente insicuro e incapace di fidarsi. Entrambi sono incapaci di vera amicizia, ma la sorte li cambierà, facendoli avvicinare. »

« Sono pochi i film in cui Hugh Grant è bravo. Di solito le sue interpretazioni, un po' tutte uguali, si riducono a una serie di smorfie, tic e ammmiccamenti. Qui, al contrario, sfoggia una misura e un'ironia discreta che aderiscono perfettamete al personaggio. La storia d'amore si svolge secondo le dinamiche classiche della commedia sentimentale, ma il tema della musica e del processo creativo aggiunge un tocco di originalità che rende il film decisamente piacevole. »

« E mentre in italia c'è la fuga dei cervelli, dall'estero ci mandano i loro peggiori scarti, nella certezza che erigeremo qualunque idiota allofono a genio dell'arte e della cultura... Questa, in sintesi, la storia del regista turco Ferzan Ozpetek, che da anni ci assilla con i suoi filmetti "profondi", pieni di sentimenti e di riflessioni fondamentali sul senso della vita. Una donna insoddisfatta, un amore impossibile, un vecchio rimbambito, i gay, l'olocausto: ecco gli ingredienti del film, a mio parere superficiale e furbetto. »

« Sorprendentemente le insopportabili canzoni degli Abba sono tornate ad impazzare come nei lontani anni '70... Il merito dell'immeritato revival è anche di questo film, vero trionfo del kitsch musicale, cinematografico ed esistenziale. Resta un mistero come la grande Meryl Streep abbia potuto partecipare a un film così spudoratamente cretino. Solo per i fan irriducibili del gruppo vocale svedese. »

« L'ispettore Barnaby è una serie televisiva di ottimo livello, che a differenza della maggior parte dei telefilm gialli predilige i ritmi pacati e il procedere lento delle deduzioni, perfettamente intonati all'atmosfera amena e tranquilla della campagna inglese che fa da sfondo alle vicende. L'apparente normalità degli assassini aggiiunge fascino e suspense alle storie. »

« Prima di diventare Gregory House, lo smilzo Hugh Laurie è stato l'anonimo comprimario di pellicole come "La carica dei 101" e "Stuart Little". Il personaggio del geniale medico diagnosta gli ha dato grande fama, riuscendo a conquistare spettatori di tutto il mondo. Il pubblico ha amato la forte personalità del protagonista e l'essenzialità e l'originalità del telefilm, divertente e appassionante. »

« Il successo di questo bel film del trio Aldo, Giovanni e Giacomo è in un ingrediente che il cinema italiano tende purtroppo a sottovalutare e sminuire: la levità. I protagonisti vivono una vita stralunata e dolcemente irresponsabile, che verrà sconvolta dall'arrivo di una donna. Ma le vere amicizie, specialmente quelle tra i puri di cuore, non finiscono mai. Indimenticabile la scena al supermercato, che consacra la canzone "Teorema" come cult della cultura popolare. »

« Depurata di quel suo eccessivo compiacimento e di quella sua malcelata spocchietta forse dovuta all'osmosi con Fabio Fazio) , Luciana Littizzetto è davvero brava e simpatica. Il film è intelligentemente demenziale e giocoso, godibile perché totalmente spensierato. »

« Il difetto principale della serie è l'eccessiva importanza data alla vita privata dei personaggi, il suo filosofeggiare sulla vita, il suo insistere sui sentimenti. Francamente questa roba ci ha un po'stufato... ricorda un po' E.R., che comunque era mille volte più essenziale, intelligente e credibile. »