« Sempre positivo il giudizio su questa bella genuina e intelligente fiction tutta italiana, qui forse in una stagione lievemente sottotono rispetto alle due precedenti. La famiglia Cesaroni propone sempre uno spaccato verosimile della realtà italiana, con il suo bel carico di problemi e di difficoltà ma anche con tanta voglia di sorridere e di serenità. »
« Una delle più belle stagioni del geniale dottore misantropo e burbero. La doppia puntata con cui si apre questa stagione, vale, da sola, il costo dell'intero cofanetto. Il Dr. Gregory House è un uomo nuovo, disintossicato dal Vicodin e deciso a condurre una vita nuova senza eccessi. Ma sarà tutto oro quello che luccica? E poi, questo tira e molla con la bella dottoressa Cuddy, sfocerà in qualcosa? »
« Una delle peggiori fiction degli ultimi dieci anni, senza dubbio. Con il suo bel carico di situazioni e gag paradossali che rientrano a pieno titolo nell'area della deficienza più totale e della stupidaggine assoluta, questa tristissima serie ci ricorda che non sono solamente gli attori a fare di una fiction un successo, quanto la veridicità delle storie, la sincerità delle intenzioni e la genuinità dei messaggi. »
« Piccolo capolavoro morettiano di altissima qualità e di grande intensità, che affronta l'oscura tematica dell'elaborazione di un grave lutto familiare (tema ricorrente, vedasi "La stanza del figlio") con il suo pesante carico di dolore e la forza della vita che prepotentemente ci costringe a reagire e ad andare avanti. Questo eterno conflitto può sfociare in una apparente tranquillità che nasconde però al suo interno la più furiosa delle tempeste. »
Esaurito, 09-05-2011, ritenuta utile da 1 utente su 2
« Passato l'effetto sorpresa, esauritasi l'idea innovativa e chiusosi il capitolo maghi a favore di quello sui vampiri e licantropi, il maghetto un po' imbranato e un po' supereroe dagli occhialetti da topino di biblioteca non entusiasma più né raduna folle oceaniche nelle sale cinematografiche come ai bei tempi dorati. Non è il caso di porre fine a questa prolungata agonia? Anche perché il maghetto tra poco assomiglierà più al vecchio mago Merlino.. »
Capolavoro, 07-05-2011, ritenuta utile da 1 utente su 3
« Capolavori come questo si contano oggi sulle dita di una mano. Giustamente e doverosamente pluripremiato in tutti i festival e concorsi nazionali, il film fa finalmente luce su un aspetto del glorioso risorgimento italiano passato troppo spesso in secondo piano: il tradimento, perché di tradimento si tratta, delle speranze di libertà e di una vita migliore dei giovani rivoluzionari meridionali nell'Italia unita. »
« Lodi lodi lodi a questa fiction tutta made in Italy che affronta con serietà e con cognizione di causa il tema dell'antimafia, rendendo affascinante per una volta chi la mafia la combatte a rischio della vita e non invece chi vi è a capo. Apprezzabile anche l'inserimento di quello che Falcone chiamava il "quarto livello", cioè i rapporti tra gli alti vertici dello Stato e la criminalità organizzata. »
« Francamente, non riesco a spiegarmi il successo di questa trasmissione. Fotocopia sbiadita di "Zelig", questa trasmissione è condotta in maniera quasi indecente, i comici fanno piangere piuttosto che ridere, alcuni sono poi particolarmente odiosi e snervanti, altri sono soffocanti, con quei tormentoni che vorrebbero richiamare quelli gloriosi di "Zelig" ma che invece rasentano la tristezza più infinita. »
« Siamo di fronte alla puntata più bella di tutta la serie del commissario Montalbano. E non solo per la serietà e la maniera arguta e delicata con cui si tocca un tema spinoso quale l'immigrazione e gli scafisti. Quanto piuttosto per i primi minuti del film, dove il commissario inveisce furiosamente contro gli alti vertici della polizia di stato, condannati per aver massacrato di botte senza alcun motivi i giovani che manifestavano a Genova durante il G8 del 2001. »
Dramma sacro, 05-05-2011, ritenuta utile da 3 utenti su 8
« Opera colossale di quel genio malato e folle di Mel Gibson, di difficile interpretazione. Il film vuole essere a tutti i costi verosimile, e in parte ci riesce, ma non nella scelta della lingua arcaica (piuttosto ridicola, direi), quanto nel descrivere la sofferenza estrema e il dolore che accompagnava quella pratica barbara della crocifissione. Tuttavia non può non notarsi una certa propensione alla spettacolarizzazione estrema del martirio che rasenta i confini di un horror-splatter movie di terza categoria. »
Universal Pictures
Universal Pictures
Regia di Francesco Pavolini, Stefano Vicario - Universal Pictures
Regia di Antonello Grimaldi - Rai Cinema - 01 Distribution
Regia di David Yates - Warner Home Video
Regia di Mario Martone - Rai Cinema - 01 Distribution
Regia di Beniamino Catena, Pier Belloni - Universal Pictures
Universal Pictures
Regia di Alberto Sironi - Warner Home Video
Regia di Mel Gibson - Eagle Pictures