Tutte le recensioni di C.Stefano

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Pink Floyd. The WallPink Floyd. The Wall
Regia di Alan Parker - Sony Music
  • € 21.90
41979 - 2010, 23-12-2010
« Forse il senso del film lo si comprende appieno solo oggi, quando Roger Waters avverte il bisogno di un nuovo tour mondiale che ne riproponga i contenuti.
Perché mai di nuovo Il Muro dopo più di trent'anni? Scrive il bassista e paroliere al proprio sito: "Mi sono imbattuto in qualcosa che scrissi 22 anni fa: le tecnologie della comunicazione nella nostra cultura servono a capirci l'un l'altro meglio oppure ad allontanarci? ". Così la manipolabilità della massa di fans della rockstar - parata di skinheads nel film - assume carattere generale e generico nel contesto globalizzato e globalizzante del presente. Ora è chiaro a chi era in realtà diretto lo sputo in faccia del socialista Waters al ragazzino esagitato al concerto (genesi di "The Wall") . Per quanto concerne il DVD in sé siamo di fronte ad una rappresentazione forzatamente semplificata di alcune figure-chiave dello sviluppo adolescenziale (il padre assente, l'eccessiva presenza della madre, il maestro) , ma i temi musicali (compreso il celebre leitmotiv) elaborati sono di eccellenza tenuto anche conto del fatto che vennero assemblati in pochissimo tempo e in nera crisi finanziaria. »
Rage Against The Machine. Rage Against The MachineRage Against The Machine. Rage Against The Machine
Sony Music
  • € 15.50
5Terapeutica rabbia incensurabile, 03-12-2010
« Insieme ai due splendidi concerti qui in catalogo - Città del Messico e Los Angeles - abbiamo questo DVD che raccoglie frammenti olandesi (1994) , inglesi (1996) , tedeschi (1996) e statunitensi (1997) oltre ai videoclips citati nella presentazione. Il menu contiene anche i testi dei brani eseguiti. Non segnalato e invece assai rilevante è il fatto che i videoclips sono nella versione originale e liberi da censura. Quindi se pensate di averli già visti (e immagino rivisti) in giro per il web be' non è esattamente così. Contrariamente a quanto si pensa in questi casi, poi, la qualità video è molto buona e in alcuni casi ottima, l'audio è di tutto rispetto e (per quelli a cui interessa) la confezione è addirittura migliore di quella degli altri DVD pubblicati. Fa una piacevolissima impressione ritrovare ovunque l'identica partecipazione emotiva, accorata, intensamente fisica si tratti del Pink pop Festival '94 o di... Modena 2008. Certo, nulla può eguagliare l'esibizione davanti alla Convenzione Democratica del 2000 (documentata nel "Live at the Grand Olympic Auditorium" di Los Angeles) , dalla quale si possono catturare e stampare formidabili fermo-immagine. Ma questo DVD contiene 78 sani e terapeutici minuti di rabbia-contro e pazienza per i tempi di consegna... »
Richard Wagner. L'Olandese VolanteRichard Wagner. L'Olandese Volante
Regia di Brian Large, Harry Kupfer - Universal Music
  • € 18.25
5Il ritratto, 02-12-2010, ritenuta utile da 1 utente su 2
« La filanda fiorisce al passaggio di Senta nell'allestimento di Kupfer per il Vascello Fantasma nel 1985 a Bayreuth. Ma chi è questa Senta? Nell'Ouverture il ritratto dell'Olandese cade e viene convulsamente raccolto dalla donna che se lo stringe al seno. Per tutta la rappresentazione Senta rimarrà statuaria nell'atto del raccoglimento del ritratto mentre colei che nella scena si muove è altro, un risvegliato altro. L'opera inizia e termina con la caduta del ritratto ed il pietrificarsi della donna. La vicenda seguente è snaturata. Lo stesso Olandese è un volgare mercante identico al padre. Formidabile intuizione: la prora del vascello sono le mani giunte di Senta. L'Olandese è dannato a giungere in terre lontane per poi dovere in terre lontane ritornare. Leggerlo in chiave di sofferto cinismo e addolorata crudeltà è isolarlo romanticamente, farne eroe tragico. Collocarlo in vaghi baluginii nordici o pensarlo strindberghianamente è relegarlo in aorgiche nature matrigne o mere psicopatie dell'eros. E considerare Wagner ancora dentro Schopenhauer. Perché l'Olandese deve ritornare al mare se non trova una donna che gli sia fedele fino alla morte e dunque nella morte? Perché Tristan consacra l'amore per Isolde cercando la morte e il suo sangue scorre gioioso incontro alla morte? Tutti costoro sono annunciatori del ritorno. Sono maledetti annunciatori del ritorno. Ma cosa ritorna il mare, la morte, il ritorno? Ritorna la redenzione dalla colpa nella perdita dell'infanzia che è non-parola nella parola e qui stato prelinguistico nel linguaggio. Ritorna il desiderio che è ricordo della prima gioia. Elsa incontra e ama Lohengrin prima di incontrarlo, nel sogno. Senta incontra e ama l'Olandese prima di incontrarlo, nel ritratto. Eterni fanciulli lasciano ciò che hanno appreso e portano con sé solo ciò che non hanno appreso. Possedibile è solo il perduto e il non avuto. Ogni desiderio è nostalgia dell'infanzia dell'anima. Nell'infanzia dell'anima. »
Richard Strauss. SaloméRichard Strauss. Salomé
Regia di Petr Weigl - Warner Music Italy
  • € 24.25
5Acheronta movebo, 01-12-2010
« Pensiero musicale è Sinopoli. Che rispetta l'orchestrazione sporca' laddove è un pensiero a produrla. Che trova il timbro Jugendstil comune a Schnberg e Respighi. Che "utopia è eseguire quello che Mahler aveva scritto". Che considera Mozart ineseguibile se non "fulminato" nel suono "distante, follemente distante". Mozart "asimmetrico" e apparentemente razionale sopra una totale irrazionalità la stessa costruzione' dei templi greci dei secoli quinto e quarto.
Per questo Schumann. Con la prima sinfonia ecco il tetracordo sol-si bemolle-re-fa ad accomunare tutti i tempi in un continuum unitario-circolare sempre uguale sempre diverso. Questo è pensiero. Grande risposta al post-beethovenismo.
Ma per questo anche R. Strauss. Se in Weininger il valzer nasconde "il cerchio della morte", in Sinopoli la circolarità straussiana è "asimmetrica". Il tempo del valzer ondeggia, si discioglie. Gli effluvi che si espandono non sono il liberty dec di un Klimt ma le piante di palude di Kubin. E la coppia che danza è nei tratti di Schiele.
Alla prima rappresentazione austriaca della "Salome" di Strauss (il 16 maggio 1906 a Graz, dopo lo sdegno censorio di danarosi puritani newyorkesi, Kaiser tedesco e arcivescovo viennese) abbiamo Mahler e Zemlinsky, Schnberg e Berg, Puccini.
Nel corso del secolo l'opera è stata quasi sempre letta in decadenti sensuali languori fra soffusi cromatismi floreali (non così Reiner, Mitropoulos, Sinopoli, Dohnnyi) dove l'abissale e psicotico erotismo dell'adolescente principessa pervade il palcoscenico.
Ma è Jochanaan, il profeta Jochanaan dall'oscura parola e candido corpo ad eruttare dalla rossa bocca alla bianca luna l'annuncio della presenza di colui che gli succederà. Nulla conta ciò che viene detto ma solo che venga detto dal profondo, dall'infero, oracolarmente.
La voce deflora Salome. La seduce e l'adolescente abbandona il mondo dei morti per la tomba vuota dell'uomo dal corpo bianco come pietra di sepolcro e seno della luna.
Lo psichiatra Sinopoli ci mostra che l'amore è un'incessante elaborazione di lutto in cui la charis la grazia coglie bruciando. »
Richard Wagner. Lohengrin (2 Dvd)Richard Wagner. Lohengrin (2 Dvd)
Regia di Werner Herzog - Universal Music
  • € 22.25
4L'anello di neve, 01-12-2010
« Nel 1991 Herzog allestisce un Lohengrin a Bayreuth. Nella desolazione della terra raggelata in un eterno inverno, in cui oscuri e inscheletriti tronchi d'albero circondano oscuri e inscheletriti gotici ruderi protesi al cielo, nella luce che è luce di Ibsen e Dreyer un'indistinta sagoma compare: metà uomo metà cigno avvinti e avvinghiati in un'unica forma dolorosamente contorcentesi. Il Cavaliere che da questo ibrido viene avanti è null'altro che ieratica quanto gelida luce laser.
E certo le lande fioriscono al passare di Lohengrin, la primavera sboccia. Ma la grande intuizione di Herzog si ha nel finale, non nello sparuto e sconsolato piccolo Gottfried Signore del Brabante ma nell'abbraccio che unisce Elsa a Ortrud, nel ritornato, ritrovato inverno. "Ogni storia d'amore è sempre una storia a quattro (l'amore è a due ma l'amore è senza storia) " - scrive Bazlen - " (... ) il quarto è sempre la morte". »
Rage Against the Machine. Battle of Mexico City LiveRage Against the Machine. Battle of Mexico City Live
Sony Music
  • € 15.50
5La battaglia per la cultura popolare, 01-12-2010
« Questo concerto è considerato dagli stessi RATM un momento esaltante, intensissimo e di grande coinvolgimento emotivo. Cinquemila astanti al Palasport e una folla all'esterno a stento trattenuta dalle forze di polizia messicane. Eccellente performance e ottima qualità video. Cinque stelle ma... Aspettate che torni (molto auspicabilmente) disponibile il gemello Ean: 5099705021392, contenente ottimo materiale extra sottotitolato in inglese e spagnolo: un'interessante intervista a Chomsky e una interessantissima al subcomandante Marcos oltre a documenti di quotidianità urbana e rurale latinoamericana. Un ritorno a casa in particolare per Zack de la Rocha - di origini messicane, madre antropologa padre autore di murales zapatisti - e una partecipazione impressionante e torrida del pubblico. I RATM non cadono mai nel generico rivoluzionarismo di maniera, insistendo invece sull'organizzazione militante e mettendone a fuoco (in tutti i sensi) temi diversi in diversi Paesi: a Los Angeles "Freedom" terminava nel nome di Mumia Abu-Jamal, qui in quello della cultura contro l'informazione di regime. Che dire?... Ignorando se e quando la versione succitata rientrerà in catalogo non posso che straraccomandare questo DVD. »
Van Der Graaf Generator. Godbluff Live 1975Van Der Graaf Generator. Godbluff Live 1975
Audioglobe
  • € 11.50
3Rendere l'idea dei VdGG, 01-12-2010
« Nessun mistero circa il primo scioglimento dei VdGG. Nonostante i circonvoluti accenni hammilliani, infatti, si trattò della scelta di carriera solista da parte del principale compositore (l'arrangiatore era prevalentemente Banton) e paroliere. Questi aveva accumulato materiale per almeno due album, ai quali collaborarono i membri del disciolto gruppo. Dopo altre due produzioni private - splendide quanto assai diverse fra loro - Hammill rientra nello spirito collettivo e Godbluff è ciò che ne deriva. Ora, il limite e la grandezza di un concerto dei VdGG stava nell'essere costante naufragio: l'amalgama strumentale e vocale doveva eccedersi, superarsi-mantenendo verso un imprevedibile dove. Non improvvisazione ma un rimanere nella forma fuoriuscendone, un fuoriuscire dalla forma rimanendovi. Quando ciò accedeva era prodigioso. E prodigioso era il suo fallimento. Lo studio di registrazione non poteva (e non può) rendere quel naufragio. Ebbene il DVD in questione risulta troppo 'studiato' , manca dell'anima, dell'essenza dei VdGG. Non estranei, a mio avviso, motivi personali - è un ricercarsi più che un ritrovarsi. Non facile per un Banton e un Jackson ritornare musicisti a pieno titolo dopo essere stati meri esecutori. Molto meglio e in molte altre occasioni gli stessi brani sono stati eseguiti. Ciò nonostante questo Godbluff resta una delle pochissime testimonianze dal vivo di quell'epoca e come tale da consigliare senza esitazione. Hammill è personalità assai complessa, con la quale è stato arduo a chiunque dialogare. Ancora oggi ripete, con malcelato orgoglio, di essere uomo che guarda solo avanti. Ma forse guardare avanti significa volgersi indietro. »
Rage Against The Machine. Live At The Olympic AuditoriumRage Against The Machine. Live At The Olympic Auditorium
Sony Music
  • € 15.50
5La vostra rabbia è un dono, 30-11-2010
« Oggi che il rosso originario si è stinto o mischiato ad altre colorazioni e ci si mobilita via social networks un DVD di sana, fisica, sudata, dirompente politica rabbia è di grande sollievo spirituale.
Oggi che in quasi ogni spot ci ammiccano parole quali "sicurezza" e "protezione", oggi che il condizionamento mediatico è ormai rivolto a cani addestrati ad inseguire la volpe di turno - sia essa un immigrato o un fumatore - un DVD che fa nomi e cognomi dei signori del terrore urlati da un palco con il Che, Sandino e la bandiera statunitense rovesciata è un conforto solenne.
Alternative rock e metal, nu metal, rap metal funk e hip hop sono solo riduttive definizioni di un amalgama che letteralmente prende le viscere incitando ad unirsi e ad unire organizzati, militanti, partitici. Non dimenticare la propria storia, la propria cultura, il movimento. »
L' eternità e un giornoL' eternità e un giorno
Regia di Theodoros Angelopoulos - Cecchi Gori Home Video
  • € 14.99
5Memoria e utopia, 30-11-2010
« "Perché, madre? Perché nulla si è svolto come desideravamo? Perché dobbiamo marcire in silenzio, divisi fra il dolore e il desiderio? Perché ho vissuto la mia vita in esilio? " (secondo monologo di Alessandro)
Angelopoulos svolge il piano sequenza e l'immagine si mostra nel proprio soggiornare oltremisura - procrastinare il non-più. Ma procrastinare il non-più è indicare il non-ancora. E il non-ancora non è nuova immagine ma simbolo trascorso. L'immagine è per la propria morte o - direbbe Derrida - il cinema in quanto arte di evocare fantasmi mette in scena fantasmi che segnano "anticipatamente il presente della propria assenza". Il piano sequenza elabora il lutto della memoria e la memoria del lutto: il simbolo. Solo esuli stranieri sulla terra possono rimemorare che utopia è già qui ed ora in quanto sempre-là, altrove. L'utopico entra nel qui ed ora e vuole parola anche se nessuno lo udirebbe della schiera degli angeli. Forse solo il bambino potrebbe, lui che gioca in riva al mare. »
Peter Hammill. In The Passionkirche. Berlin 1992Peter Hammill. In The Passionkirche. Berlin 1992
Audioglobe
  • € 18.50
4Un Hammill a disagio ma un Hammill, 30-11-2010
« Concerto dall'ambientazione suggestiva e risalente ad uno dei più fecondi periodi della carriera solista di Hammill. Nel web troviamo molti esempi dell'unicità polimorfica e sublime della sua voce, troviamo video straordinari. Viene da chiedersi, dunque, perché l'unica testimonianza ufficiale di tanta gloria è questo DVD dove sono palpabili "stanchezza" e "stress". L'affascinante Usher Suite è infatti eseguita sottotono, Hammill non osa come suo solito, alcuni accordi di piano sono incerti. Un clima di esitazione si avverte laddove si sfidavano i limiti di voce e variazioni, vedi anche i finali di Patient e My Room.
Buona l'idea dei frammenti di intervista sparsi qui e là, ma un peccato l'assenza di sottotitoli.
In sintesi non il miglior Hammill ma pur sempre Hammill. Un DVD quasi obbligatorio per la vecchia guardia. »
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