Memorie del sottosuolo
- Editore:
Garzanti
- Collana:
- I libri della spiga
- Traduttore:
- Nori P.
- Data di Pubblicazione:
- 9 settembre 2022
- EAN:
9788811007081
- ISBN:
8811007089
- Pagine:
- 204
- Formato:
- rilegato
Trama Memorie del sottosuolo
«Tu sai cos'è un cambio di tonalità musicale», scrive Dostoevskij al fratello Michail il 14 aprile del 1864, «ecco, qui è la stessa cosa. Nel primo capitolo sembra che non ci siano altro che delle chiacchiere, poi, d'un tratto, queste chiacchiere si trasformano in un'improvvisa catastrofe.» La catastrofe cui Dostoevskij si riferisce è quella del protagonista diMemorie del sottosuolo: un uomo senza nome e senza qualità, «né cattivo, né buono, né disonesto, né onesto, né un eroe, né un insetto». Un uomo frustrato e orribilmente infelice, pieno di rancore e risentimento nei confronti di un mondo ai suoi occhi spregevole, che pur consapevole di cosa sia il bene sprofonda sempre più in uno stato di fredda, velenosa cattiveria, tra desideri insoddisfatti e propositi di vendetta. In queste pagine, in cui il soliloquio si alterna a sconnessi ricordi di episodi della sua vita, si abbandona a una tormentata confessione mettendo a nudo impietosamente la propria anima. Senza alcun timore di affondare il coltello nella piaga, ma anzi ricavando dalle umiliazioni, dalla degradazione e dalla sofferenza un morboso piacere, rinuncia a ogni difesa e ci restituisce, come in uno specchio, il riflesso di ciascuno di noi, prigionieri come il protagonista delle nostre contraddizioni e condannati a convivere con gli orrori del nostro privato sottosuolo
Recensioni degli utenti
Memorie dal sottosuolo-23 aprile 2012
Dostoevskij mostra un uomo impegnato in un lungo e tormentato discorso a proposito di sé: è un ritratto caratterizzato dai difficili rapporti che intrattiene con sé e con gli altri. Un insieme di pensieri che si avvolgono su loro stessi. Tutto questo viene raccontato con uno stile complesso e potente.
Memorie del sottosuolo-16 marzo 2012
Siamo in presenza, a mio avviso, del romanzo più personale, più privato, direi quasi più intimo della intera produzione letteraria di Fedor Dostoevskij. L'accuratezza lessicale con la quale Dostoevskij traccia il profilo psicologico dell'abitante del sottosuolo lascia davvero basiti, ci si lascia catturare e dal tono e tantopiù dal significato profondo
Memorie-28 febbraio 2012
"Sono un uomo malato... Sono un uomo cattivo. Un uomo sgradevole. Credo di avere mal di fegato. Del resto, non capisco un accidente del mio male e probabilmente non so di cosa soffro. Non mi curo e non mi sono mai curato, anche se rispetto la medicina e i dottori. Oltretutto sono anche estremamente superstizioso; be' , almeno abbastanza da rispettare la medicina. (Sono abbastanza colto per non essere superstizioso, ma lo sono. ) Nossignori, non voglio curarmi per cattiveria. Ecco, probabilmente voi questo non lo capirete. " Questo è l'inizio di un grande libro. Un uomo cattivo che scrive e racconta. Imperdibile.
Memorie dal sottosuolo-31 agosto 2011
Ho incredibilmente odiato il protagonista di questa storia, troppo attaccato all'amarezza del passato e incapace di concedersi un pò di felicità, magari perchè l'infelicità è tutto ciò con cui ha convissuto per anni e cambiare (anche se in meglio) è sempre difficile. Forse farci odiare il protagonista era proprio l'intento dell'autore: è un monito, un avvertimento "guarda cosa succede a chi dimora nel risentimento". Un libro che consiglio di leggere.
Psicologia-26 luglio 2011
Sono rimasto particolarmente colpito dall'assoluta capacità di Dostoevskij di tracciare un profilo psicologico così complesso e ben definito. Non ho mai letto una cosa del genere. E' un libro che lascia veramente a bocca aperta, lo consiglio a tutti coloro che vogliono trovare in un libro qualcosa di profondo.
Dialogo interiore-23 luglio 2011
Nelle appassionanti riflessioni che il protagonista sviluppa fra se, emerge tutto un mondo, un mondo sotterraneo ed oscuro che ognuno di noi si porta dentro. Dostoevskij riporta alla luce questa dimensione inconscia con la maestria che solo uno scrittore del suo calibro può mettere in campo. Un classico nel suo genere.