Fídeg di Paolo Colagrande edito da Alet Edizioni

Fídeg

Collana:
Perieli
Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2007
EAN:

9788875200343

ISBN:

8875200343

Pagine:
208
Formato:
brossura
Acquistabile con o la

Trama Fídeg

Durante una cena a base di coniglio in umido e vino rosso con la schiuma in compagnia di celebri scrittori, Bisi, articolista freelance e aspirante scrittore frustrato, accoglie con entusiasmo l'idea di una rivista letteraria intitolata "La tubatura". La sua fervida fantasia lo porta subito a immaginare un articolato schema idraulico, completo di wc e omini serafici in cima ai tubi, intenti a produrre letteratura. Come dire che la rete fognaria rappresenta il mercato editoriale in cui confluisce tutta la produzione letteraria. Però il dattiloscritto di Bisi, il lavoro di una vita, anziché nella fogna finisce al macero: la Storia degli Eroi di pace e di guerra da Garibaldi ai giorni nostri, chiuso nel baule di una Punto Van, è dimenticato in un autolavaggio e quindi distrutto. Bisi non demorde e si decide per la riscrittura, svolazzando tra dolce stilnovo, Mina, Kundera, Calvino, Sandro Veronesi, Umberto Eco. Ma perché scrivere di eroi, oggi, fìdeg? Meglio la figura dell'antieroe, più novecentesca e "alla Bisi". Dissacrante e implacabile, Bisi spalanca una a una le porte dietro cui si celano gli scheletri della società contemporanea; ne esce una radiografia al vetriolo della letteratura italiana, con i suoi tic e miti, le sue idiosincrasie e psicosi.

Prodotto momentaneamente non disponibile
€ 12.00

Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
4 di 5 su 2 recensioni

EsilaranteDi A. Alessia-21 febbraio 2022

No, non esiste un romanzo (aperto) italiano più esilarante di Fideg. Mai riso così tanto perché tra un bicchiere di vino e un altro Colagrande specula e ragiona sulla letteratura, sul mondo editoriale, su Mina, su Umberto Eco e tante altre cose in modo irrazionale ma logico... E se la mia frase non ha senso, aspettate di leggere Fideg!

Fìdeg.Di D. Castrese-27 luglio 2011

Mi credete? Nonavevo mai letto nulla di simile nella letteratura italiana. Ad una seconda occhiata, parrebbe essere un romanzo sullo scrivere romanzi, sul quel che oggi è letteratura e il ruolo dell'industria culturale. Metaletteratura, dunque: una riflessione su quanto sia da sfigati atteggiarsi a intellettuali e romanzieri e su quanto il mondo dell'editoria sia cinico e privo di autentici interessi letterari. Ma presto ci si accorge che neanche questo è sufficiente a definire il libro che si ha in mano, perché troppe sono le divagazioni, le digressioni, le parentesi aperte e mai richiuse. E allora, di nuovo, cos'è? La definizione che più ci si avvicina è quella di romanzo "aperto", qualunque cosa ciò significhi. Colagrande racconta di quel che gli passa per la testa, della sua voglia di essere scrittore e di quel che ha visto e sentito in quarant'anni di vita piacentina, miscelando il tutto con una forte dose di autoironia e con sprazzi di vera e propria comicità. Ne esce fuori un romanzo divertente, che non vuol dir nulla e che ci riesce benissimo; spaesato e spaesante come Piacenza, città né emiliana né lombarda né ligure, abitata da contadini inurbati e montanari scesi in pianura, che ride poco perché la religione più praticata è il lavoro, ma dove prendersi troppo sul serio è peccato.