Daratt. La stagione del perdono

    Daratt. La stagione del perdono

    Regia di Mahamat-Saleh Haroun

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    • € 9.99

    Dettagli del prodotto

    • Ean: 8022469066276
    • Supporto: Dvd
    • Produttore: Medusa Home Entertainment
    • Genere: Drammatico
    • Regia: Mahamat-Saleh Haroun
    • Contenuti extra: trailers
    • Lingue: Originale
    • Colori: Colori
    • Anno di produzione: 2006
    • Area: Area 2 (Europa/Giappone)
    • Durata: 96'
    • Origine: Austria, Belgio, Ciad, Francia
    • Sottotitoli: Italiano
    • Formato Audio: Dolby Digital 2.0 - stereo
    • Sistema: PAL
    • Nazione: Austria, Belgio, Ciad, Francia

    Contenuto

    In Ciad Atim, un ragazzo di 16 anni, raggiunge il villaggio di colui che assassinò suo padre anni prima, durante la guerra civile. Intenzionato a vendicarsi, Atim si fa assumere come garzone nella sua panetteria. Ma il panettiere decide di adottarlo.

    Voto medio del prodotto:  1 (1 di 5 su 1 recensione)

    1 Vale solo per il messaggio politico

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    Narra la storia di Atim, un giovane africano del Ciad cresciuto dal nonno cieco con l'odio verso i carnefici di una violentissima e sanguinosissima guerra civile. La radio annuncia la sentenza di amnistia della corte "Giustizia e Verità" verso i 200 criminali di guerra e il nonno gli consegna una pistola (era del padre) dicendogli che era grande e il tempo era arrivato. Il film si sposta così a N'djména , la grande città, dove Atim va alla ricerca dell'assassino di suo padre per ucciderlo e fare giustizia. Lo trova, ma non riesce nel suo intento nonostante abbia più di una situazione favorevole. Nassara (questo il nome dell'uomo) è ormai un vecchio che parla con l'aiuto di un congegno elettronico (non so come si chiama), va tutti i giorni alla moschea a pregare, ha una panetteria e distribuisce pane a coloro che ne hanno bisogno. L'unica cosa che lascia presupporre un passato da criminale assassino è la mola di armi (soprattutto kalashnikov) che tiene nel suo armadio. Atim verrà assunto come garzone da Nassara che giorno dopo giorno gli insegna i segreti della sua arte. Tra i due nasce un rapporto che va oltre il lavoro (il giovane si prende cura dell’altro quando sta male e lo consola per la perdita del figlio) tanto che Nassara vorrebbe adottarlo, non sospettando le vere intenzioni del ragazzo. Alla resa dei conti finale Atim sparerà in alto e lo risparmierà lasciando credere al nonno di averlo ucciso e di aver così vendicato la morte del padre.
    Il film non è bello, irreale e fastidiosamente sdolcinato. Situazioni e dialoghi per niente coinvolgenti. Capisco la volontà di far passare un certo messaggio pacifista, ma secondo me nel complesso il film non è riuscito. Incollo sotto la motivazione del gran premio della giuria alla 63ma mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia a dimostrazione che il film è più da discutere che da vedere. Magari passerà alla storia per il forte messaggio politico non certo per qualità e fruizione dell'opera.

    "Daratt prospetta la necessità del perdono in un'africa in bilico tra modernità e tradizione e dilaniata dalla guerra. perdono, maturato attraverso la sofferenza, che diventa valore universale e culturale per il superamento di qualsiasi conflitto nel mondo".

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