Solamente un veicolo pubblicitario per Facebook, 07-07-2011
« Non mi è piaciuto particolarmente. E' incredibile cosa faccia l'amore.
Una ragazza, anche un po' strana per certi versi, lascia Zuckerberg, e mette in moto una serie di eventi che sfoceranno con la creazione del più impressionante fenomeno di comunicazione sociale che ci sia al mondo.
Non è la prima volta che una donna riesce a scatenare qualcosa del genere semplicemente lasciando il suo uomo ma ogni volta è impressionante vedere la portata di questi eventi.
The social Network è un film che dovrebbe per certi versi, illustrare la nascita di un fenomeno sociale, ma alla fine non lo fa, se non in modo molto superficiale.
Questo film è stato definito lo specchio della generazione della nostra epoca, ma io non sono d'accordo.
Al massimo è lo specchio della generazione americana attuale, incapace di veri rapporti profondi e reali, interessata al sesso, alla fama e al potere.
Sebbene Facebook in Italia stia avendo un successo forse superiore all'America in proporzione, i giovani presenti in questo film non assomigliano affatto a quelli italiani.
Quindi cos'è questo film se non è lo specchio di un fenomeno? Ci ho riflettuto e credo sia fondamentalmente un grande veicolo pubblicitario per Facebook, per fargli raggiungere un ruolo ancor più istituzionale di quello che già essendo il secondo sito più visitato al mondo dopo Google. Il film è un emblema di tutto questo, Facebook è l'unica applicazione internet che ha un film dedicato a sé, cosa incredibile. I continui riferimenti alla diffusione e alla crescita esponenziale di questo servizio all'interno della pellicola ne sono la prova, cercando di diffendere sempre più l'idea che sia ok usare ed entrare a far parte di facebook e addirituttura che sia una cosa normale usarlo per tessere relazioni con gli altri a scapito del mondo reale. Il film vuole convincerci della potenza di quest'azienda, che sta facendo una scalata enorme in brevissimo tempo. In film sostanzialmente è questo, non ha un genere definito, è banale, le musiche non sono brillanti.
Fincher è sprecato alla regia, sebbene abbia allestito un uso della fotografia molto bello, e la sua presenza si sente forte nei dialoghi taglientissimi a cui ci aveva abituato con Fight Club.
Qualche spunto ci sarebbe come ad esempio, la spietatezza di Zuckerberg capace di rubare idea agli altri, associarsi con gente losca pur di arrivare a raggiungere i suoi obiettivi, tradire e vendere gli amici, ecc ecc
O lo scontro tra il modello dei valori del passato rappresentati da Howard e che bloccano i due fratelli che dovevano fare causa a Zuckerberg, e dai valoro moderni dei giovani nerd che crearanno questo enorme fenomeno, ma come ho detto tutto viene rappresentato in modo superficiale.
Decisamente una grande marchetta pubblicitaria che Fincher poteva risparmiarsi.
Jimmi Fascina »
Regia di David Fincher - Universal Pictures
Una ragazza, anche un po' strana per certi versi, lascia Zuckerberg, e mette in moto una serie di eventi che sfoceranno con la creazione del più impressionante fenomeno di comunicazione sociale che ci sia al mondo.
Non è la prima volta che una donna riesce a scatenare qualcosa del genere semplicemente lasciando il suo uomo ma ogni volta è impressionante vedere la portata di questi eventi.
The social Network è un film che dovrebbe per certi versi, illustrare la nascita di un fenomeno sociale, ma alla fine non lo fa, se non in modo molto superficiale.
Questo film è stato definito lo specchio della generazione della nostra epoca, ma io non sono d'accordo.
Al massimo è lo specchio della generazione americana attuale, incapace di veri rapporti profondi e reali, interessata al sesso, alla fama e al potere.
Sebbene Facebook in Italia stia avendo un successo forse superiore all'America in proporzione, i giovani presenti in questo film non assomigliano affatto a quelli italiani.
Quindi cos'è questo film se non è lo specchio di un fenomeno? Ci ho riflettuto e credo sia fondamentalmente un grande veicolo pubblicitario per Facebook, per fargli raggiungere un ruolo ancor più istituzionale di quello che già essendo il secondo sito più visitato al mondo dopo Google. Il film è un emblema di tutto questo, Facebook è l'unica applicazione internet che ha un film dedicato a sé, cosa incredibile. I continui riferimenti alla diffusione e alla crescita esponenziale di questo servizio all'interno della pellicola ne sono la prova, cercando di diffendere sempre più l'idea che sia ok usare ed entrare a far parte di facebook e addirituttura che sia una cosa normale usarlo per tessere relazioni con gli altri a scapito del mondo reale. Il film vuole convincerci della potenza di quest'azienda, che sta facendo una scalata enorme in brevissimo tempo. In film sostanzialmente è questo, non ha un genere definito, è banale, le musiche non sono brillanti.
Fincher è sprecato alla regia, sebbene abbia allestito un uso della fotografia molto bello, e la sua presenza si sente forte nei dialoghi taglientissimi a cui ci aveva abituato con Fight Club.
Qualche spunto ci sarebbe come ad esempio, la spietatezza di Zuckerberg capace di rubare idea agli altri, associarsi con gente losca pur di arrivare a raggiungere i suoi obiettivi, tradire e vendere gli amici, ecc ecc
O lo scontro tra il modello dei valori del passato rappresentati da Howard e che bloccano i due fratelli che dovevano fare causa a Zuckerberg, e dai valoro moderni dei giovani nerd che crearanno questo enorme fenomeno, ma come ho detto tutto viene rappresentato in modo superficiale.
Decisamente una grande marchetta pubblicitaria che Fincher poteva risparmiarsi.
Jimmi Fascina »