Tutte le recensioni di F.Alessandro

« Un buon rifacimento con un brillante sipario (quello della reclusione a gomito con tim robbins) ma tutto sommato pervaso da una sorta di dejevu continuo (com'era ovvio). comunque un 6.5 se lo merita »

« La comicità televisiva nasce qui. Stile tempi e humor da studiare sui banchi di scuola. Una commedia senza tempo che non stanca mai nessuno. Ormai l'avrò rivisto 10 volte »

« Un incrocio tra Van helsing e Sherlock holmes (i film ovviamente) che tra l'altro sono poca roba anche loro. Scadente e paragonabile più a un videogame che a un film »

« Un capolavoro. L'incapacità dell'essere umano moderno (oppure è sempre stato cosi??) di aiutare e di lasciarsi aiutare dai suoi simili, che precipita in un mondo di paure e drammi autoprovocati. La critica di Mendes al mondo civile. Imperdibile »

« Un Di Caprio che ormai non deve dimostrare più niente a fianco del Talentuoso Ruffalo e dell'immortale Ben Kinglsey sulle vicende di un manicomio criminale. I ritmi sono perfetti, persino troppo veloci per lo Scorsese dei precedenti film. Un sollievo vedere film così una volta ogni tanto »

« La Lumet sforna questa critica aspra al mondo dell'informazione e dei media. Il titolo originale infatti è Network ma come al solito i buontemponi Italiani devono stravolgere traducendo l'intraducibile. Ciònondimeno il film, considerato un classico assoluto (anche se poco trasmesso sui circuiti tv) inchioda lo spettatore alla sedia e lo lascia pieno di dubbi. »

« Ho avuto modo di vedere il padrino Parte I con il nuovo doppiaggio. Ogni commento si spreca. Spero che si abbia il buongusto di riproporre sul mercato il vecchio cofanetto con l'audio mono »

« La notte dei morti viventi di G.Romero è un classico, un caposaldo del genere horror impegnato. Chi meglio di Tom Savini (presente nell'entourage che creò il capolavoro Romeriano del 68) avrebbe potuto omaggiarlo? Tom Savini, esperto di trucco ed effetti speciali dona un tocco di modernità e attualità visiva a una storia senza tempo. »

« Il fil è un tuffo nell'oblio. Le disavventure del protagonista inquinate dall'uso della cocaina rappresentano al meglio l'insicurezza e la precarietà dei miti e delle convizioni giovanili, sia riferite al decennio mostrato nella pellicola (gli anni 80), sia considerando la reatà attuale. Ottima prova di J.Fox reduce dal successo di Ritorno al Futuro e di un acerbo ma già talentuoso Keifer Sutherland nel ruolo dell'amico che non si dovrebbe avere. »