Filmone, cruise vs nicholson al tavolo..., 15-06-2014
« Che dire: un film con buon ritmo e dialoghi, una storia d'onore, al limite delle direttive delle forze militari, presso quei confini dove gli ordini arrivano spesso in ritardo, molte persone voltano le spalle ad altre persone – come fossero solo patetici numeri – in nome delle proprie carriere e delle proprie assurde e surreali regole, dove le più alte cariche s'affrontano con difese e accuse nel nome della sicurezza mondiale e del codice etico e quello d'onore. Alcune tra le molte frasi del film sono incredibili, tipo: «Rivolgetevi a me come vostro onore... io sono certo d'averlo meritato!» E nei minuti terminali qualcosa tipo: «Figliolo? Non sono vostro figlio... sono un ufficiale militare dell'esercito!» Fantastico. »
« Una delle commedie che più divertono degli ultimi tempi, Stiller svolge un ruolo in pieno stile, De Niro d'altra parte lascia un ruolo serio della carriera e si muove bene nella commedia, con semplicita indicativa, inoltre esprime un talento naturale nelle commedie. Se cercate una commedia tutte risa per divertimento, tutte allora è suggerito. »
« Gay e lesbica non hanno nulla a che vedere probabilmente con Alexander, molte storie
e libri scritti riportano panzane micidiali a distanza di secoli. Che verità attendibile ad oggi, tutte o quasi panzane, l'improbabile madre del prode. Una macchietta costruita, da Stone, frutto errabondo probabilmente di sue letture errate, in un conflitto che avrebbe fatto fuggire Alexander dalle risa. Di recente, dopo la scomparsa di Jackson, non si sa se avesse un naso finto e se divorasse minori, Alexander fu forse uno stratega le cui capacità di vittoria hanno sparso democrazia nel mondo al contrario di quei pazzi alla Hitler e Stalin? Nessuno lo sa. »
« Della serie se decidi di suicidarti perdi la crociera e spendi male i sodli del biglietto, non sempre si può guardare che ora è, spiacente, quand'era ora di guardare l'iceberg. Dovevano effettuare manovre adeguate. La differenza di classe, non parlo dell'iceberg, tutte le volte ricordata è surreale a mio avviso, frutto bacato di un sogno inserito nel film, solo per il pubblico, il film è un'altra cosa. »
« Lost in traslation è una pellicola circa due alieni che vengono a contatto a Tokio. Bob spende il suo tempo per degli spot pubblicitari per chi beve del wisky. Non desidera esserci. E sembra perso. Charlotte, seppur desideri negare, accompagna
da anni un marito spento (ormai sono logorati e dir monotoni è un complimento). I due s'incontreranno e si perderanno in una città storica, Tokio. Anche se l'età di Bob è sui 50 e lei oltre la trentina, non gli importa, malgrado lo spacco sembrano proseguire e capirsi malgrado siano stranieri e parlino un'altra lingua, aspettano così un segno in realtà che non arriverà, rischiando
di vederli finire in malora come persone dannegginadosi per anni coi ricordi di una stroia surreale. Così spenderanno parte del loro tempo al bar del karaoke a cantare e a bere wisky e ad esplorare locali dove vi siano balli ecc. Finchè non ricordano i loro problemi. Cunsumati e logorati sembrano non concludere nulla e ritrovarsi sconfitti dal caso. Lost in translation è una storia triste riguardante le persone sole che cercano affetto, consumando la loro solitudine cercando di nascondersi da una realtà che li spezzerebbe senza remissione, quindi cercano d'arrampicarsi come le scimmie sugli alberi senza la forza e l'abilità sufficiente, al fine di scendere giù e a spese d'altre persone e senza nessun guadagno materiale... »
« Il film narra la storia basata su fatti accaduti. L'agente dell'fbi Donnie Brasco, deve dimostrare la sua lealtà e d'altra parte la relativa disposizione a commettere crimini, per infiltrarsi e accedere al cuore delle attività del clan del Bonnano...e guadagnare la riservatezza del bandito in deperimento Lefty, per trarne vantaggi, il quale rischia di cadere in una trappola surreale. Essere dei balordi comporta anche dei rischi nell'organizzazione criminosa. Una pellicola interessante d'intrattenimento e non soltanto. Raccomandabile. »
Regia di Rob Reiner - Universal Pictures
Regia di Jay Roach - Universal Pictures
Regia di Oliver Stone, Wolfgang Petersen - Warner Home Video
e libri scritti riportano panzane micidiali a distanza di secoli. Che verità attendibile ad oggi, tutte o quasi panzane, l'improbabile madre del prode. Una macchietta costruita, da Stone, frutto errabondo probabilmente di sue letture errate, in un conflitto che avrebbe fatto fuggire Alexander dalle risa. Di recente, dopo la scomparsa di Jackson, non si sa se avesse un naso finto e se divorasse minori, Alexander fu forse uno stratega le cui capacità di vittoria hanno sparso democrazia nel mondo al contrario di quei pazzi alla Hitler e Stalin? Nessuno lo sa. »
Regia di James Cameron - Warner Home Video
Regia di Sofia Coppola - Cecchi Gori Home Video
da anni un marito spento (ormai sono logorati e dir monotoni è un complimento). I due s'incontreranno e si perderanno in una città storica, Tokio. Anche se l'età di Bob è sui 50 e lei oltre la trentina, non gli importa, malgrado lo spacco sembrano proseguire e capirsi malgrado siano stranieri e parlino un'altra lingua, aspettano così un segno in realtà che non arriverà, rischiando
di vederli finire in malora come persone dannegginadosi per anni coi ricordi di una stroia surreale. Così spenderanno parte del loro tempo al bar del karaoke a cantare e a bere wisky e ad esplorare locali dove vi siano balli ecc. Finchè non ricordano i loro problemi. Cunsumati e logorati sembrano non concludere nulla e ritrovarsi sconfitti dal caso. Lost in translation è una storia triste riguardante le persone sole che cercano affetto, consumando la loro solitudine cercando di nascondersi da una realtà che li spezzerebbe senza remissione, quindi cercano d'arrampicarsi come le scimmie sugli alberi senza la forza e l'abilità sufficiente, al fine di scendere giù e a spese d'altre persone e senza nessun guadagno materiale... »
Regia di Mike Newell - CG Entertainment