Tutte le recensioni di A.Arianna

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Alla luce del soleAlla luce del sole
Regia di Roberto Faenza - 01 Distribution
  • € 7.90
5Quando le storie vere fanno paura., 03-07-2010
« Il quindici settembre 1993 Don Puglisi, prete di una parrocchia della periferia di Palermo, viene assassinato; nessuno ha visto niente e la mafia ha compiuto un altro omicidio. Don Pino lavorava con tutte le sue forze per togliere dalla strada i bambini del suo quartiere natale. Come una formica metteva da parte piccole conquiste che costituivano ingenti perdite per Cosa nostra, la quale lo considerava una minaccia e decide di risolvere il problema ammazandolo.
Il film, lungi dall'essere moralista e retorico parla di questo, di una storia vera che ha come protagonista un uomo che pur vedendo il mondo colorato dai sogni resta con i piedi per terra ed agisce imperterrito portando avanti la sua missione: aiutare la gente per bene a camminare a testa alta. Siamo davanti ad una pellicola costellata da immagini forti, che colpiscono nel segno lasciando una traccia indelebile.
Don Puglisi è morto perché aveva un sogno troppo scomodo: desiderava un mondo migliore, dove i bambini possono giocare, dove gli adulti possono parlare, dove la nave silenziosa della mafia naufraga per mezzo di una tempesta di parole ed informazioni. Per tutta la durata del film si avverte la presenza incombente dei disvalori di quei bambini destinati ad essere sfruttati dai mafiosi; una realtà alla quale Don Puglisi ha tentato di opporsi portando avanti i principi dell'onestà e del lavoro che la sua famiglia gli aveva insegnato a rispettare.
Oggi nelle periferie di Palermo la situazione non è molto diversa, oggi ci sono preti che lavorano nelle loro parrocchie come faceva Don Puglisi, che ricevono minacce come Don Puglisi e che purtroppo per come funziona l'informazione nel nostro paese diventeranno eroi solo quando saranno morti, esattamente come Don Puglisi. Uomini troppo piccoli per imprese troppo grandi, che per degli ottimi motivi non ricevono il sostegno dei media perché la mafia non fa più notizia finché non uccide. Questo è un film che dovrebbe essere visto da tutti, come di tutti è il problema della mafia siciliana. »
Old Boy (2 Dvd)Old Boy (2 Dvd)
Regia di Park Chan-Wook - Medusa Home Entertainment
  • € 12.90
5Old boy, parallelismo con la tragedia greca., 03-07-2010
« Corea, Dae-su Oh (Min-sik Choi), prigioniero di un inesorabile fato, viene segregato in una squallida sala d'albergo con la sola compagnia di un televisore tramite cui viene a sapere che lui è il maggiore indiziato dell'omicidio di sua moglie assassinata il giorno stesso in cui è stato catturato e che la sua piccola bambina è scomparsa. Dopo quindici lunghi anni di isolamento il suo burattinaio lo getta nel mondo liberandolo carico di violento odio e spietata sete di vendetta.
Io sono entrata nella sala del cinema sapendo che per due ore avrei visto violenza, crudeltà e sadismo messi in scena per il trionfo di un esemplare faida: Old Boy è molto di più. Dopo i primi istanti di film sorgono spontanee alcune domande: perché il nostro protagonista è stato punito in questo atroce modo? Chi può detestarlo tanto da compiere tale brutalità? Troverà l'artefice di tanto male una volta liberato?
Premetto che non ho nessuna intenzione di svelarvi le risposte a queste domande anzi cercherò di essere il più ermetica possibile; comunque concluso il film mi sono trovata a compiere un parallelismo tra la pellicola e la tragedia greca in particolare quella di Edipo: se osserviamo la figura del greco ci rendiamo conto che egli è stato vittima del volere divino che grazie ad un audace trasposizione diventa il Cattivo (veramente cattivo) di Old Boy ma non solo: la sua natura di burattinaio (oracolo) gli conferisce anche il potere di porre il protagonista di fronte a bivi sibillini i quali non possono non ricordare la potente sfinge tebana. Tuttavia il collegamento più interessante è probabilmente quello della dolorosa ricerca della verità: come Edipo si propone di trovare l'assassino di suo padre così Dae-su cercherà colui che l'ha privato di una vita normale ed il motivo per cui l'ha fatto e vi garantisco che lo sconvolgimento di Edipo quando scopre di essere un parricida è teatralmente turbante almeno quanto la realtà che affliggerà il protagonista coreano. Questa meticolosa caccia è costellata da fatali intrecci, disdicevoli circostanze ed un immancabile tossica ferocia. Un cocktail spettacolare, struggente e mozzafiato unito con maestria ai canoni e alla struttura del teatro antico: Edipo ma anche la furia tirannica del Dioniso delle Baccanti, il quale dopo aver oscurato i loro occhi intellettivi le conduce, prima fra tutte la loro regina, a compiere atti terribili: l'annebbiamento della mente di colui che deve essere oppresso si trova integralmente anche nel film; ed infine il tema dell'inutilità della vendetta evidente in tutto il ciclo di Eschilo su Orestea.
Old Boy è un film potente, cruento e duro che non può e non deve passare inosservato.
Una parola in più e vi racconto il finale quindi è meglio che la mia penna si fermi qui. »
Lei mi odiaLei mi odia
Regia di Spike Lee - CG Entertainment
  • € 6.49
    € 12.99
    Risparmi € 6.50 (50%)
3She Hate me un film di Spike Lee, 03-07-2010
« Tutti noi, cinefili e non, sappiamo che un film inizia con i titoli di testa. Se spesso non vediamo l'ora che finiscano, impazienti di gustarci le battute salaci di Moore o il fondo schiena di Tom Cruise, questo non può e non deve accadere con lo scoppiettante (almeno per 130 di 138 minuti ) film di Spike Lee. In questi titoli vengono passate in rassegna le varie banconote americane ed a chiudere la sfilata troneggia quella da tre dollari (quindi falsa) con un primo piano di George W. Bush e il timbro della Enron. Tutto ciò non può che presagire una pellicola che non teme di mettere in discussione la società americana contemporanea facendo leva su argomenti che fino a venti anni fa erano tabù e che nessuno si sarebbe sognato di mettere in un film.

La storia di She Hate me è molto semplice, afferma lo stesso Spike Lee. Parla di avidità, denaro e politica. Molte società finanziarie hanno gente disonesta ai loro vertici. Ho deciso di fare un parallelo tra questa linea d'indagine e l'idea del sesso e della procreazione. Volevo anche sollevare una serie di questioni sul declino dell'etica e della morale in America. Si ha la sensazione che la gente farebbe qualsiasi cosa per denaro. E ogni persona deve vedersela con le conseguenze di questa scelta.

John Henry Armstrong in breve Jack (Anthony Mackie) vice presidente di un'importante società farmaceutica scopre un giro di corruzione all'interno della sua industria. A pochi giorni dall'uscita di un miracoloso medicinale contro l'AIDS il suo creatore, il professor Schiller, amico e collega di Jack, si suicida, lasciando al nostro protagonista un video-diario che lo mette a conoscenza dell'inutilità della medicina e di come il suo capo abbia deciso senza scrupoli di portare avanti la pubblicizzazione del farmaco. Jack, spinto dalla sua purezza d'animo, denuncia anonimamente la sua stessa società. La cosa non può durare a lungo, infatti viene scoperto e licenziato. Jack si trova con i conti bloccati ed un imminente bisogno di liquidi. Ed è qui che la sua buona coscienza viene messa a dura prova: compare nella storia Fatima (Kerry Washington), una sua ex, che dopo averlo lasciato per un'altra donna, gli offre la modica cifra di 10000 dollari affinché metta in cinta lei e la sua compagna. Questa prova non verrà superata dalla coscienza di Jack, che si getterà volente o nolente nei piaceri del sesso. In breve la voce si sparge e lui si trova al centro del fiorente mercato dello sperma rivolto a tutte le lesbiche newyorchesi con istinti materni. Fatima, spinta dal guadagno offerto dal dieci per cento degli incassi, diventa il suo manager incaricata, da se stessa, di portargli acquirenti e far loro firmare un contratto che lo esenti dal ruolo di padre. Tra le clienti di Jack, Monica Bellucci, nella parte di figlia di un capocosca amante del Padrino, emblema della purtroppo classica immagine mafioso-siciliano che i film americani tendono a dare delle comunità italiane

Lei mi odia è un film che sa essere esilarante, (ad esempio in una scena in cui gli spermatozoi di Jack fanno la maratona verso un ovulo) ma che non perde di vista le sue chiare idee politiche (viene messa in luce la vicenda Watergate e di come Nixon manipolava l'opinione pubblica spiando il partito democratico, in quello che ci hanno detto essere il paese della democrazia). Al momento dell'arresto di Jack, incastrato dai vertici dalla sua industria, la sua attività diventa pubblica. La notizia scatena inevitabilmente diverse reazioni nella società, rese lampanti dalle stucchevoli interviste di chi inorridito sente impregnata di vergogna la propria morale e di chi invece non desidererebbe altro che uno dei semini di Jack.

L'impressione generale è buona; lo sfondo satirico non esita ad emergere ed anche se lo Spike Lee di questo film è meno brillante e lucido di quello della "venticinquesima ora" arrivato in Italia un anno e mezzo fa, si riesce ad uscire dalla sala divertiti e allo stesso tempo con qualche domanda in più, cosa questa che negli ultimi tempi diventa sempre meno facile. »
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